Quando Liedholm seduto in panchina sembrava una sfinge

04/07/2023 08:01

Bisogna tornare a Nereo Rocco per vedere un allenatore che - davanti al di un impettito Concetto Lo Bello - con il sussiego di un cameriere accenna a un inchino, le braccia dritte sui fianchi e il busto che si muove avanti e indietro. Succedeva una vita fa, quando l'arbitro era il "signor arbitro" e in panchina non regnava il silenzio dei giardini vaticani ma insomma, erano luoghi dove si manteneva un certo contegno. (...) i. In panchina, per dire, si stava seduti. Helenio Herrera seguiva concentratissimo l'azione, che pareva di sentire il "mumble mumble" dei pensieri, Nils Liedholm era praticamente una sfinge, di Hector Puricelli dicevano addirittura che - nei frangenti più noiosi - si arrendesse placido ad un sonnellino. I fuori catalogo erano visti con sospetto. Oronzo Pugliese, il Mago di Turi, aveva la mimica dell'invasato - è stato lui a ispirare Lino Banfi ne "L'allenatore nel pallone". (...) La Figc, proprio per limitare queste scorribande, introdusse l'area tecnica, il perimetro davanti alle panchine. Trapattoni se ne stava accucciato, in ginocchio, con le dita tra le labbra per il celebre fischio, Rino Marchesi non diceva nemmeno una parola, Eriksson con calma olimpica puliva le lenti degli occhiali. Certo, c'erano anche i fumantini: Renzo Ulivieri entrava in campo ripetendosi «Devo stare calmo, devo stare calmo, devo stare cal...» e poi tempo due minuti sbottava e urlava i suoi dubbi sulle decisioni dell'arbitro e sulla inattaccabilità del suo albero genealogico. Era un teatrino, ognuno recitava la propria parte. Il cambiamento Poi qualcosa nei rapporti si è rotto, al posto del rispetto è arrivata l'insolenza, poi l'astio e infine il disprezzo. (...)

(gasport)