09/10/2023 09:37
La Roma non è un club, è un film. Protagonista la squadra - come e più di quando c'era Totti - con Dybala e Lukaku primattori, affiancati da Josè Mourinho e - ospite speciale, nonché regista - Dan Friedkin, di solito presidente giallorosso e produttore cinematografico, per l'occasione in scena non con un medaglione alla Hitchcock ma in presenza continua, fisica e subliminale. La storia la sapete: Mourinho il Magnifico - risorsa commerciale assoluta, minimo 57.000 spettatori a partita, isole comprese - ha rischiato il licenziamento dopo il 4-1 subito a Genova dai rossoblù, rientrato non tanto dopo il 2-0 al Frosinone, ma per uno scoop giornalistico che gli ha salvato la pelle e al quale ha poi risposto con un 4-0 in Europa League al Servette e un altrettanto sonoro 4-1 al Cagliari. (...) Un buon passo avanti per la Roma e Mou (timori per Ranieri?) ma dietro la macchina da presa c'è lui, Dan Friedkin. Per chi non lo sapesse, breve riassunto delle sue avventure miliardarie e artistiche segnatamente nella migliore produzione di film dell'ultimo decennio: a partire dal significativo «Tutti i soldi del mondo» di Ridley Scott, a seguire «Il corriere - The Mule» di Clint Eastwood, e «Killers of the Flower Moon» di Martin Scorsese, «Destroyer» con Nicole Kidman, «Ben is Back» con Julia Roberts, «The Mauritanian» con Jodie Foster, eccetera ecce-tera. (...)
(Gazzetta del Mezzogiorno)