Antognoni: "Mourinho? Non è vero che chi vince ha sempre ragione. Nel 1980 sono stato vicino alla Roma"

23/11/2023 08:09

GASPORT - L'ex storica bandiera della Giancarlo Antognoni ha rilasciato una lunga intervista esclusiva sull'edizione odierna del quotidiano, parlando tra le altre cose anche della Roma, di e del tecnico giallorosso José Mourinho. Queste le sue parole:

Ti è piaciuto l'abbraccio di con ?

"Mi è successo lo stesso con Agroppi. Ero reduce dalla frattura alla gamba e lui non mi vedeva proprio. Dopo il grande gelo, siamo tornati a parlarci".

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Vincere da allenatore anche per te equivale alla somma dei titoli?

"Vincere per me significa prima di tutto che hai giocatori forti".

Mourinho sbandiera i suoi titoli come un machete.

"Chi vince alimenta il suo ego e la sua autorità presso gli altri. Nello sport si guardano i risultati, ma non è vero che chi vince ha sempre ragione. Io ne sono un esempio. Non ho vinto niente con il mio club, ma l'affetto dei fiorentini è la mia vittoria. Si vede che ho seminato bene".

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Tu sei mai caduto in tentazione?

"La nel '77 e la Roma nell'80. Il presidente Viola m'invitò a casa sua. Nella erano entrati i Pontello. Liedholm, allenatore della Roma, mi voleva a tutti i costi".

Non se ne fece nulla.

"All'epoca c'era ancora il vincolo. Viola arrivò a offrirmi anche un attico a Piazza di Spagna. Mia moglie Rita, che è romana, spingeva perché accettassi il trasferimento".

Ti dava i calci sotto il tavolo?

"Ho vacillato. Ma la nuova proprietà non poteva presentarsi alla piazza con la cessione di Antognoni. Tanto più che, in quegli anni, e Roma erano le rivali della ".

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