IL PUNTO DEL LUNEDÌ - EVANGELISTI: "Mou ha cambiato il risultato a forza di cambi" - LO MONACO: "È sempre più il comandante di questa squadra"

27/11/2023 09:07

La vittoria sull'Udinese proietta la Roma al quinto posto. Un successo che ha anche la firma di Josè Mourinho, scrive Marco Evangelisti sul Corriere dello Sport: "Talmente bollito, ribollito e digiuno di tattica, Mou, che a pura forza dì cambi ha trasformato il risultato della giornata e, si può dire con una certa approssimazione, anche il destino del campionato". Dello stesso avviso Tiziano Carmellini sulle pagine de Il Tempo: "Gli va riconosciuta, ancora una volta, la capacità di leggere le partite e cambiare in corsa la squadra. Gli innesti di Azmoun, EISha, Bove e Zalewski hanno ridato linfa ai giallorossi nel momento più difficile di una serata finita poi con la festa dell'Olimpico."


Ecco i commenti di alcuni degli opinionisti più importanti della stampa, pubblicati sulle colonne dei quotidiani oggi in edicola.


M. EVANGELISTI - CORRIERE DELLO SPORT

C'è fascino e c'è languore, ci sono estasi e tormento in questo eterno ritorno dell'identico in cui la Roma inesorabilmente s'incastra, si dibatte, annaspa prima di riemergere. Sollevata fino alle rive dell'essere dalla mano robusta del suo allenatore carismatico, la mano che con ammiccante ironia ieri il tecnico avversario, quel Gabriele Cioffi che ha girato abbastanza mondo e abbastanza calcio da sapere come funzionano entrambi, ha finto di voler badare. E Mourinho non gli aveva ancora soffiatto con destrezza la partita. Talmente bollito, ribollito e digiuno di tattica, Mou, che a pura forza dì cambi ha trasformato il risultato della giornata e, si può dire con una certa approssimazione, anche il destino del campionato. (...) Può fare a meno dell'ordine costituito da per rivolgersi a Bove che in verticale o in orizzontale trova spesso lo smistamento giusto per spedire in stazione qualche treno. E così via. La sua combriccola di teneri banditi sta diventando una vera organizzazione diffusa sul territorio. Ma no, lui non smetterà di lamentarsi. Non sarebbe nel suo stile e comunque non basta un quinto posto a seppellire nell'oblio i limiti oggettivi della Roma. Guarda un po': a gioco regolare non basta neppure per andare in . O magari sì, ma lo scopriremo solo in primavera. Se quei limiti fossero magicamente scamparsi. (...)



T. DAMASCELLI - IL GIORNALE

(...) Vite diverse quelle vissute nella capitale. La Roma ritrova la luce per infilarsi nel giro della , la Lazio va ai materassi. Mourinho ha Dybala e Lukaku che sbloccano situazioni stanche e difficili, dice di essere nato "bandito" e si augura che i suoi diventino una banda ma la vittoria contro l'Udinese non è un rififi, è sostanza. (...)



T.CARMELLINI - IL TEMPO

Ci pensa Dybala a tirar fuori dai guai la Roma che ha rischiato di buttar via due punti d'oro contro l'Udinese all'Olimpoico in una partita letteralmente dominata dall'inizio alla fine. Già, perché i friulani, rimessi in piedi dall'ottimo lavoro di Cioffi, hanno rialzato la testa dopo un primo tempo tutto giallorosso, approfittando del torpore col quale la squadra di M ourinho è rientrata in campo dopo l'intervallo. Ma il pari di Thauvin (dopo il bel gol in avvio di Mancin bravo a sfruttare la gran punizione calciata da Dybala) è servito solo a risvegliare i giallorossi che sono poi tornati avanti proprio grazie al campione del mondo argentino di nuovo a segno dopo sei gare di digiuno. Dybala chiude a rete senza storia l'ottimo invito di un Lukaku che ha giocato una partita di sacrifi-ìcio nella quale si è messo a disposizione dei compagni facendo più l'assist-man che non il vero bomber. E non è un caso se anche il gol che chiude la serata giallorossa porta la sua firma: o meglio, lo segna EISha con un destro a girare spettacolare, ma l'azione parte da una palla difesa alla sua maniera dal colosso belga che ha fatto sportellate con la difesa ospite per tutta la serata. Finisce 3-1 e Roma a tre punti dalla zona nonostante tutto. Nonostante la sofferenza, le discussioni sul futuro e tutta una serie di contratti da rinnovare che hanno più volte fatto addensare nubi scure sul cielo della Capitale. La Roma vince ancora una volta in rimonta ma soprattutto dimostra di non mollare mai fino all'ultimo minuto, riuscendo a gestire di testa una gara che in altri tempi avrebbe sicuramente perso. Ma è chiaro che quando Mourinho ha a disposizione quei tre (Pellegrini, Dybala e Lukaku) va sul velluto e tutto gli riesce meglio: averli o no per il tecnico giallorosso fa tutta la differenza del mondo. Ma gli va riconosciuta, ancora una volta, la capacità di leggere le partite e cambiare in corsa la squadra. Gli innesti di Azmoun, EISha, Bove e Zalewski hanno ridato linfa ai giallorossi nel momento più difficile di una serata finita poi con la festa dell'Olimpico. Il dodicesimo uomo chiamato a raccolta più volte dal tecnico portoghese e che ancora una volta non ha tradito. Ora si torna in coppa, dove far bene, vincere e segnare tanti gol può essere decisivo in chiave sorteggio per la seconda fase dell'Europa League. Mourinho lo sa e starà molto attento nel fare le sue scelte perché a questo punto della stagione non vuole laciare nulla per la strada. Una strada lunga con tante insidie ancora da evitare tanto in campioinato quanto in coppa ma che la Roma, (questa Roma) può percorrere senza grossi traumi consapevo-le della sua forza aspettando anche il rientro di Smalling che potrà dare a questo gruppo la solidità difensiva che gli manca per fare il defintivo salto di qualità.



D. LO MONACO - IL ROMANISTA

Tante belle notizie si concretizzano ancora nel finale di partita, stavolta non serve l’extratime, anzi l’ultimo sigillo, quello di a chiudere una partita ormai indirizzata, arriva proprio al 90’. L’Udinese è battuta, il turno che poteva dare vantaggi alla Roma ne ha portati diversi, con la Lazio staccata, l’Atalanta e la saltate a pie’ pari, il quinto posto agganciato (a tre punti dal quarto) per la settima vittoria consecutiva all’Olimpico (quinta in campionato, più le due di Europa League). E poi il ritorno di capitan Pellegrini (un’ora al trotto, presto tornerà il galoppo), la garanzia di Lukaku che fa reparto da solo, la mira di Dybala (un altro gol e un altro assist, l’Udinese è la sua vittima preferita, ora sono 13 reti e 8 assist contro i bianconeri) e il sigillo di Mancini ad aprire le marcature, uno che in campo assimila proprio lo spirito che evoca spesso Mou. E infine proprio José, sempre più invocato comandante di questa squadra: la ha intonato alto il coro sul suo nome dopo il 2-1, e lui ha risposto battendo più volte la mano sul cuore. Ormai sono una cosa sola. (...) E nel momento in cui maggiormente ne se sentiva il bisogno è arrivata la giocata di qualità della Roma ad indirizzare la partita in maniera definitiva: sulla verticale di Bove, mentre il quinto di difesa dell’Udinese era uscito alto, e il centrale di destra seguiva , Azmoun marcato dal secondo centrale ha girato di prima la palla verso Lukaku che ha attirato il terzo centrale e ha girato ancora di prima di tacco su Dybala che si è infilato nello spazio lasciato tra il marcatore di Romelu e l’altro quinto ed è arrivato da solo al cospetto di Silvestri, cinicamente battuto di precisione come se fosse un rigore in movimento. Subito Mou ha riabbassato il baricentro mettendo Kristensen per Dybala, spostando Zalewski da mezzala. Nella concitazione nervosa degli ultimi minuti a Foti è partita una parola di troppo di protesta e su segnalazione del quarto uomo Massimi gli ha mostrato il rosso. La Sud ha suonato la carica con cori d’amore per Mourinho e Mancini, giusto al 90’, ha alleggerito la pressione bianconera servendo lungo Lukaku che con la solita lotta di corpo ha tenuto il pallone, servito Bove che ha allargato per che ha chiuso i giochi con il più classico degli interni sul secondo palo. Casa sua. Dentro casa nostra.