22/11/2023 07:28
IL TEMPO (L. PES) - «Se resto alla Roma? non lo so». A Trigoria si gioca a nascondino. E Mourinho non è da meno. Nell'estratto dell'intervista rilasciata dal tecnico portoghese alla Rai non poteva mancare il tema del rinnovo di contratto dello Special One. Ma a domanda precisa l'allenatore risponde così: «Non so se resterò. L'ultima volta che ho parlato con mister Friedkin è stata 10 minuti dopo la partita con la Lazio ed ero al telefono nel mio ufficio, la settimana scorsa ho parlato con Ryan. Parliamo di oggi e del lavoro di oggi, non di rinnovo». Una situazione immutata e che per ammissione di uno dei protagonisti non sembrerebbe destinata a cambiare, almeno nell'immediato. I rapporti tra tecnico e proprietà ci sono, ma si parla del presente e non del futuro. Più che un grido disperato una presa di coscienza da parte di Mourinho che a Roma vorrebbe restare ma sa che non dipende da lui. Eppure la porta non resta chiusa, segno che una scelta definitiva non l'hanno compiuta neanche i proprietari. Incalzato poi su Francesco Totti, Mou resta sulla difensiva, pur lasciando trapelare dalla smorfia un certo desiderio di averlo accanto a sé. «Totti È il numero uno della storia della Roma. Se sarebbe bello collaborare? Capisco la domanda ma devo rispondere in modo difensivo, ho anche la fama di essere un allenatore difensivo anche se la mia squadra segna sempre tanti gol. È una questione tra Francesco e la società». L'ex capitano sarebbe la figura perfetta che l'ex Inter richiede a gran voce ai Friedkin da tempo. Un uomo di campo, legatissimo al club e dall'ingombrante peso mediatico, il che non guasta. Poi c'è spazio per sognare, dopo l'amara botte di Budapest: «Nella storia della Roma è stata la prima volta disputa-re due finali europee consecutive, puoi immaginare la difficoltà. E se pensi alle squadre che storicamente hanno giocato tre finali europee di fila, sono sempre squadre mitiche. Io dico di provare». Non sarebbe Mourinho se non nutrisse il desiderio di arrivare fino in fondo all'Europa League anche in questa stagione. Tra l'altro, a Ginevra contro il Servette giovedì della prossima settimana potrà tornare in panchina dopo aver scontato le quattro giornate di squalifica per le frasi rivolte a Taylor nella pancia della Puskas Arena. Nulla di nuovo all'orizzonte, nel continuo gioco a nascondersi dei Friedkin. Ma guai a dare per definitivamente finito il matrimonio tra Mourinho e la Roma.