21/03/2024 09:29
IL TEMPO - L'ex esterno giallorosso Amantino Mancini, alla Roma dal 2003 al 2008, ha parlato in esclusiva sull'edizione odierna del quotidiano, analizzando a 360° l'attuale situazione della squadra ora allenata da Daniele De Rossi (suo ex compagno di squadra). Queste le sue parole.
Amantino, è tornato in Brasile da qualche anno dopo che hai smesso. Di cosa si sta occupando?
"Mi sto occupando di tante cose. Vendo immobili, ho un progetto di acquistare una squadra a Belo Horizonte, che gioca in Serie B nel campionato del Minas Gerais e prenderne la direzione sportiva. L'obiettivo assieme ai miei soci è quello di lavorare sul settore giovanile".
Segue sempre la Roma. Ha parlato con il suo ex compagno De Rossi?
"Ci siamo sentiti quando la Roma gli ha affidato la panchina. L'ho chiamato per augurargli buona fortuna in questa nuova avventura alla guida della Roma. Ci sentiamo molto spesso e sono felice che abbia avuto questa possibilità. Seguo sempre i giallorossi e faccio il tifo per loro e per Daniele".
Conosce bene Daniele dal punto di vista umano, ma cosa ne pensa del suo lavoro a Roma dal punto di vista strettamente calcistico?
"A livello umano è un ragazzo eccezionale, una persona perbene. È sempre stato umile sin da quando era un calciatore. Per quanto riguarda l'aspetto legato al lavoro sul campo era un centrocampista "tattico" già quando giocava. Per noi era un altro allenatore in campo, un trascinatore che trasmetteva grinta. È uno di quelli adatti a fare l'allenatore e penso possa fare una grande carriera".
Nel suo ruolo attualmente sta giocando El Shaarawy. Quanto è cresciuto con De Rossi?
"El Shaarawy è cresciuto tantissimo con De Rossi. Gioca con più fiducia ed è un ragazzo molto importante per il sistema di gioco di Daniele, soprattutto per l'equilibrio tattico. Aiuta tantissimo in marcatura e rientra per coprire. Quando va in percussione riesce a spaccare le difese avversarie. È uno dei protagonisti più importanti dello scacchiere giallorosso".
Ai suoi tempi la Roma era una delle squadre più "brasiliane" del campionato mentre oggi non ha alcun calciatore proveniente dal Brasile. Cosa è cambiato?
"Ai miei tempi c'erano minimo tre o quattro giocatori brasiliani. Oggi purtroppo non è così ma magari è un momento passeggero per il calcio brasiliano. Penso che in futuro le cose potranno tornare come prima, il Brasile è stato sempre un paese che ha esportato tanti calciatori. Stiamo vivendo una fase diversa con questa generazione di ragazzi e si fa più fatica a portare in Italia giocatori forti".
Quella squadra, guidata da Spalletti, fece grandi cose. De Rossi ha dichiarato di ispirarsi all'attuale ct della Nazionale. Vede tratti in comune tra i due?
"La nostra esperienza con Spalletti è stata eccezionale, è stato l'allenatore con cui mi sono trovato meglio in carriera. Grazie a lui sono diventato un grande calciatore. Daniele si ispira a lui e devo dire che come carattere sono simili. Entrambi si fanno sentire nello spogliatoio, hanno personalità e riescono a portare entusiasmo alla piazza. Spero che De Rossi possa avere una carriera simile a quella di Spalletti. Sono convinto che l'Italia può fare bene agli Europei, e me lo auguro per Luciano: gli voglio bene e spero che vinca la coppa".
Ha provato a fare l'allenatore in Italia. Ma se la Roma la chiamasse, magari per un altro ruolo, tornerebbe?
"Ho provato ad allenare in Italia poi sono dovuto tornare in Brasile per stare vicino a mia madre. Con l'arrivo della pandemia si è fermato tutto perciò ho continuato a lavorare in Brasile ma non ho portato avanti il progetto di fare l'allenatore. Adesso mi occupo di gestire la mia squadra e la carriera da tecnico resta in stand-by. Faccio il direttore sportivo ma un domani non escludo di poter tornare in panchina. Se la Roma dovesse chiamarmi tornerei di corsa ma ora mi auguro che Daniele possa continuare a lungo il suo lavoro".
Chiudiamo con una domanda sul derby. La stracittadina si avvicina, lei ne ha decise più di qualcuna. Come vede la sfida tra due nuovi allenatori?
"Il derby è una partita particolare. La città si ferma e l'atmosfera è bella e coinvolgente. Vedo la Roma favorita anche per il momento positivo che sta vivendo da quando è arrivato De Rossi. Sono due tecnici che certamente vorranno giocarsi la partita. Se dovessi dare una percentuale direi 60% Roma e 40% Lazio".