08/04/2024 08:58
IL MESSAGGERO - "Visto che il derby s'è giocato sabato, penso subito al sombrero a Nedved. Ogni volta che incontro un tifoso giallorosso mi chiede sempre come ho fatto" dice Marcos Cafu, doppio ex della prossima gara di Europa League tra Milan e Roma.
E cosa risponde?
"Che è stato un gesto naturale. Come dovrebbe essere il calcio".
Dica la verità, si sente più romanista che milanista.
"Non mi metta nei guai, per favore (ride). No, no, sono stato benissimo sia a Roma che a Milano".
Cafu non le ho chiesto se vuole più bene a mamma o papà, un piccolo sforzo.
"Allora, sono stato 6 anni a Roma ed è stato un periodo pazzesco. Con quella squadra rimarremo per sempre nella storia. Quando sono andato al Milan, inizialmente sembrava più facile vincere. Poi ci siamo riusciti ma non è stato facile. È chiaro che Roma ha rappresentato la mia casa subito dopo aver lasciato il Brasile, ho giocato la Champions per la prima volta, non può non avere un posto speciale nel mio cuore".
Tornando alla sua esperienza romana, lei conobbe il primo De Rossi, quello che si affacciava in prima squadra. Se l'aspettava che prima o poi potesse allenarla?
"Sono sempre molto felice quando vedo i miei ex compagni fare bene. E vedere Daniele oggi guidare la Roma e pensare a quel ragazzino che con noi giocava poco e ora e l'allenatore della squadra che ama, non può che farmi piacere. Il calcio è veramente incredibile. Mi fa impressione chiamarlo mister. Direi una bugia se affermassi che mi aspettavo che sarebbe diventato un allenatore. [...]"