Lina, quante ombre. Souloukou si è presa la Roma ma la Ceo colleziona errori

14/05/2024 07:39

È arrivata a Roma poco più di un anno fa, 18 aprile 2023, con il suo curriculum di tutto rispetto, i saol tailleur elegantissimi e un italiano disinvolto gia dopo un quarto d'ora. Lina Souloukou, la greca classe 1983 scelta da Dan Friedkin come Chief Executive Officer & General Manager del cabal posto di Pietro Berardi grazie alle sue esperienze di alto livello come dirigente del Olympiacos e membro del Board dell Eca, sembrava la persona gusta al momento giusto. La propinetà le ha di fatto lasciato le chiavi della società e lei ormai la gestisce praticamente da sola, affiancata dal l'avvocato Lorenzo Vitali . Perso Tago Pinto, nelle inerviste la Coo ha sempre lasciato il posto a De Rossi. A proposito, la questione ds: è una di quelle che più sta a cuore alla plazza. Il mercato è bloccatissimo non solo per l'incertezza del posizionamento in classifica, ma anche perche oggi non c'è nessuno che possa impostare una trattativa. Pare che Lina voglia supervisionare anche il mercato, non a caso i profili di ds. finora usciti paiono di secondo plano. A Trigoria sono tante pure le figure che dopo il suo arrivo sono state allontanate, dalla comunicazione all'amministra zione fino alla alcarca. Molti lamentano un trattamento giuridicamente illegittimo e sono già diverse le cause creae. Ultimamente però stanno storcendo il naso in molti anche lontano da Roma. (...) Al netto della posizione che Souloukou ha in Assemblea di Lega, dove si racconta parli piuttosto poco se non per assecondare le intenzioni delle big, sembra che persino le tre sodali, che con i giallorossi hanno chiesto al presidente federale Gravina il campionato a 18, inizino ad avere dubbi. Non è piaciuto ad esempio che la scorsa settimana la Roma abbia fatto una fuga in avanti diffondendo la notizia della lettera a Casini in cui i quattro club prendevano le distanze sull’unanimità all’interno della Lega. (...) Ma Lina Souloukou si è fatta conoscere – e non proprio positivamente- pure fuori dall’ambiente calcistico. Il Comune di Roma, con cui da quando è arrivata ha avviato fitte discussioni per la nascita del nuovo stadio, pare non sia particolarmente contento del suo modo di porsi. E si racconta che anche dalle parti di Sport e Salute non sia esattamente amatissima. La vera domanda resta un’altra: che cosa pensano i Friedkin?

(gasport)