20/08/2024 08:18
E così, nelle ore in cui si celebra l'addio alla bellezza di Alain Delon, la Roma è pronta a salutare la partenza del suo giocatore migliore, Paulo Dybala, unico fuoriclasse approdato in giallorosso dopo il ritiro di Totti: nelle mire degli arabi dell' Al-Quadsiah, pronti a offrire 60 milioni di euro fino al 2027, è fuori dal progetto Roma. Un giorno dovranno spiegarci in che cosa consista. La Joya, delizia per chi a-mailcalcio, messo alla porta per risparmiare sull'ingaggio ed evitare il prolungamento automatico del contratto, con l'allenatore, Daniele De Rossi, che ha giustificato l'esclusione di Cagliari come "scelta tecnica". Sono bastati i 22 minuti, più recupero, giocati da Dybala per dimostrare che parlare di scelta tecnica è una bestemmia. Dybala è il paradigma di una Serie A che, travolta da debiti, stadi fatiscenti e imperizia dei dirigenti, è ridotta a torneo di medio cabotaggio. La Premier viaggia in executive, Liga e Bundesliga in prima classe, noi siamo finiti in seconda. [...] Gli americani ragionano con il sistema degli algoritmi: funziona nel baseball, ma il calcio è un'altra cosa. Rinunciare a Dybala può avere una logica solo in una proprietà statunitense dove comanda una dirigente greca, il Ceo Lina Souloukou. Nel suo curriculum, quattro stagioni di Olympiakos e un'invidiabile scalata nelle cariche in Europa: il calcio in poltrona. Abbiamo otto allenatori italiani tra i migliori 50 nel mondo. È l'unica eccellenza che ci è rimasta. Il resto è noia e niente Joya.
(Il Fatto Quotidiano)