25/08/2024 08:37
IL TEMPO (L. PES) – L'attesa snervante per la fine del mercato, e, di conseguenza, per capire realmente quanto la dirigenza abbia rinforzato la squadra, e Roma-Empoli. La vigilia di De Rossi è un pendolo che oscilla tra nervosismo e carica. Questa sera all'Olimpico (fiSchio d'inizio ore 20.45, diretta Sky e Dazn) saranno più di 67 mila per una nuova testa a Paulo Dybala. «Situazione emozionante, ricca di sali e scendi. Ha rifiutato cifre importanti, nel mondo del calcio non è più una cosa tanto comune. Decisione in funzione di quello che è l'amore dei tifosi della Roma nei suoi confronti e nei confronti della squadra. Penso che comunque sia una bella storia, non frequente nel mondo del calcio. Devono essere orgogliosi di queste decisioni che sono frutto e merito dell'amore che c'è dei tifosi nei confronti dei giocatori e dei loro beniamini». Dalle parole al miele per una scelta d'amore, il tecnico (sollecitato come prevedibile dalle tante curiosità su Dybala) passa ad una più profonda analisi tattica. Sottolineando come la presenza in campo o meno della Joya, possa cambiare anche i piani dell'allenatore. «Con i due sudamericani sotto punta diventa 4-3-2-1, il 4-3-3 è un po' diverso per come lo intendo io, con la gente che gioca con i piedi sulla linea, cosa difficile che possiamo chiedere a Paulo, quindi potremmo doverla cambiare qualora giochi lui, se giocherà lui o se giocherà insieme a Matias, anche a lui dovremo chiedere di cambiare qualcosina». Un rapporto schietto e sincero da sempre tra i due. Sin dai dialoghi di fine stagione quando Dybala rivelò a De Rossi di partire in caso di offerta di un club che gioca la Champions. «Paulo sa cosa penso. Prima che tutto questo diventasse pubblico io e lui abbiamo parlato diverse volte e ci siamo confrontati sui sui desideri ed idee, io sulle mie, quello che volevo continuare a fare con lui, quello che mi era piaciuto e quello che non mi era piaciuto. Posso cambiare idea a volte perché può succedere, ma sa cosa penso, sa cosa penso riguardo a quella situazione, rispetto alla scelta che era stata presa. Quindi non è caduto dal pero o è cascato dalle nuvole, abbiamo parlato diverse volte del mio punto di vista e anche lui diverse volte del suo». C'è spazio anche per un passaggio su Karsdorp, sul quale il tecnico chiarisce i motivi dell'esclusione. «Scelta mia, ho comunicato alla società che non faceva parte dei miei piani e non credo che questa cosa cambierà. Poi ci sono discorsi societari e io devo sempre ascoltarli. Loro hanno assecondato la mia richiesta di non averlo a disposizione e Rick è un mio ex compagno di squadra, un mio amico, però per mille ragioni non era giusto che continuasse con noi e che avesse spazio qui. Spero lo trovi altrove perché è un buon giocatore e lo merita». Poche ore per riabbracciare il calore dell'Olimpico e provare a vincere la prima di campionato. Poi ci sarà spazio per i commenti post mercato.