16/10/2024 07:42
IL TEMPO (L. PES) - Dall'Inter in giù, per Juric si apre la stagione degli esami. Dopo le prime cinque gare sulla panchina giallorossa (tre in campionato e due in Europa League), il tecnico croato è atteso da sette appuntamenti in ventuno giorni dove il margine di errore è ridotto al minimo, e, soprattutto, si alza il coefficiente di difficoltà. Domenica all'Olimpico arriveranno i campioni d'Italia in una sfida che nelle ultime stagioni per la Roma, soprattutto in casa, è diventata un incubo e che appare complessa osservando la differenza di valori. Ma dopo il big match contro i nerazzurri, per la Roma arrivano due trasferte ravvicinate e ostiche. Prima l'appuntamento europeo con la Dinamo Kiev tra le mura amiche, poi i viaggi a Firenze (domenica 27 ottobre) e a Verona (domenica 3 novembre), con il turno infrasettimanale che vedrà i giallorossi ospitare il Torino la notte di Halloween. Dopo Verona ancora una gara lontano da casa, in Belgio contro l'Union Saint Gilloise per poi chiudere il tour de force il 10 novembre all'Olimpico contro il Bologna. Un mese dove Juric, oltre ai risultati, deve costruire un'identità alla sua Roma che nelle prime uscite ha alternato momenti di grande intensità a vecchie nefandezze del passato. Alcune lacune della rosa restano evidenti, ma qualche aiuto in più arriverà da chi nelle ultime settimane è stato assente. In primis Dybala. L'argentino ha spostato di un gior-no il rientro in gruppo rispetto alla tabella di marcia. Ieri per lui un'altra seduta individuale a ritmi più alti che oggi, salvo sorprese o nuovi dolori al flessore, lo porterà al recupero completo. A chiedere spazio, oltre alla Joya, anche Le Fée e Hummels, che per motivi diversi non si sono ancora resi protagonisti nella nuova avventura a tinte giallorosse. Per entrambi l'Inter non sarà ancora banco di prova, anche se il centrocampista francese potrebbe ritagliarsi spazio a gara in corso, ma il ritorno in campo è rimandato all'Europa. Anche perché in questa fase il campionato conserva ancora la priorità rispetto alle altre competizioni, con l'obiettivo Champions che resta prioritario. Da monitorare anche le condizioni di Dovbyk che è sceso in campo lunedì con l'Ucraina (andando anche in gol), ma si è detto «affaticato» al termine del match. A proposito di nazionale ha parlato anche Zalewski, motivando la scelta della Polonia: «Ho scelto la Polonia perché mi sento polacco e, a dire il vero, la Federcalcio Italiana non mi ha mai chiamato».