C’è solo Salzarulo

05/11/2024 10:02

IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Quando è così è facile: tutti colpevoli, società, allenatore e giocatori. Quando è così, però, è troppo facile. Se tutti sono responsabili, nessuno è responsabile, una condanna generalizzata ha sempre in sé qualcosa di assolutorio. Per questo, in questa Roma che riesce a dare ragione persino alla Souloukou su Palladino, che lei voleva al posto di De Rossi, e su Zalewski, che lei ha messo fuori rosa, io salvo Michele Salzarulo. È il match analyst espulso perché ha fatto vedere sul tablet all’arbitro Marcenaro l’evidente fallo subito da Ndicka sul secondo gol. Salzarulo faceva parte dello staff di Mourinho, è l’ultimo germe di vitalità e di una specie di romanismo rintracciabile nella desertificazione che vediamo adesso (e che è stata poi completata cacciando Daniele De Rossi da casa). [...]

È come se non riconoscessi il tuo amore. Quello che state rappresentando non è ciò che un tifoso ha dentro e che nessun tradimento riuscirà comunque ad intaccare. Ma non c’è niente che fa più male. [...] Manca proprio qualcuno che ti rappresenti, qualcuno in cui identificarsi, qualcuno che soffra per e con te, qualcuno che si faccia sentire, qualcuno che ti faccia sentire, qualcuno che ti difenda, qualcuno che tremi prima di cedere, qualcuno o qualcosa per la Roma a parte la Roma. Qualcuno che dica che in un mondo di Marcenaro, io sono Salzarulo.

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