12/12/2024 08:37
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Per capire se la Roma è tornata non può bastare la partita con il Lecce. E nel caso nemmeno quella di oggi: ma oggi la Roma deve capire che oltre a tranquillizzare ancora un po’ di più chi la ama, oltre a farsi riconoscere un po’ di più (devi essere testaccina Roma mia: sovversiva, sudore, sangue e saliva) deve ricordarsi di quello che significa, Lei e questa partita. Europa. Negli ultimi quattro anni, l’Europa per noi è stato il nostro posto delle fragole. Il luogo caro dell’infanzia. (...) Adesso non c’è partita più importante di questa e non solo perché oggi puoi – devi – giocare questa partita e nessun’altra. Abbiamo urlato e ci siamo riabbracciati con Hummels a Londra (Europa), la Roma e tutti noi, ci siamo riconosciuti proprio all’ultimo minuto di questa coppa. Oggi giochiamo col Braga, non col Real, siamo 21esimi e non è una finale, non ci saranno i maxiscreen all’Olimpico, ma ricordatevi magari di quello screen che magari avete conservato di vostro figlio quando stavate a Budapest con qualche promessa che un giorno vinceremo. (...) Oggi noi oltre a giocarci la decenza e l’obbligo di continuare a restare in questa competizione (...) ci giochiamo non solo quello che dobbiamo essere, ma quello che siamo stati. (...)