Cuore Roma

13/01/2025 07:37

IL TEMPO (L. PES) - Premiata dal carattere. La Roma torna da Bologna con un punto che vale più di quello che sembra. Certo, il tabù trasferta resiste e si prolunga a diciassette gare senza vittoria e sfiorerà i nove mesi il 23 gennaio quando in Europa i giallorossi faranno visita all'Az Alkmaar. Ma la squadra di Ranieri dimostra di esserci con i sentimenti pur concedendo tanto ad un'avversaria comunque preparata e insidiosa come il Bologna di Italiano. Il post derby sembrava il momento perfetto per tornare a gioire lontano dall'Olimpico, ma tutto sommato anche aver evitato la sconfitta in un pomeriggio complicato rende merito alla squadra. Ranieri conferma lo stesso undici del derby dando fiducia soprattutto a Pellegrini che nella stracittadina aveva segnato eritrovato il sorriso. Ma il capitano a Bologna è già tornato sulla terra con una prestazione nettamente insufficiente a conferma che una rondine non fa primavera, e che alcune difficoltà strutturali del calciatore, soprattutto a livello mentale sono diffidi da modificare. Per il resto la «solita Roma», verrebbe da dire. Primo tempo piacevole, come del resto tuta la gara, giocato a ritmi alti da entrambe le squadre e con diverse occasioni per entrambe. Sale in cattedra la Roma che prima col colpo di testa di Dovbyk e poi con la grande occasione sciupata da Dybala in area di rigore va vicina a sbloccare il match. Al 33' il primo caso da Var della serata. Saelemaekers anticipa Miranda che poi colpisce il belga col pallone già in viaggio. Abisso ignora e da Lissone tutto tace. Anche Ranieri al fischio finale lamenterà il mancato fischio: il rigore sembrava netto. Riparte bene la ama che al 58' confeziona il gol del vantaggio ancora una volta con Saelemaekers al secondo gol consecutivo: l'esterno riceve da Koné e col sinistro batte uno Skorupski tutt'altro che impeccabile. Poi i blackout giallorosso. Dovbyk gestisce male un contropiede dove Saelemaekers perde un pallone sanguinoso e il Bologna arriva in porta col triangolo Dominguez-Odgaard-Dallinga (colpevolmente abbandonato da Mancini). Quattro minuti dopo Abisso fischia un calcio di rigore per i pardoni di casa per mani di Koné (dubbi restano ma in area c'era anche una tratte-nuta sospetta di Pellegrini). Ferguson spiazza Svilar e la Roma si ritrova sotto. Gestione confusa del match per i giallorossi che attaccano con disordine e concedono spazi ai rossoblù. Ranieri si affida al cambio modulo e inserisce Celik, Pisilli ed El Shaarawy a dieci dal termine. Cambi che funzionano anche con le ultime mosse Baldanzi e Zalewski. Il Bologna non chiude la gara e La Roma è brava a crederci. Al 94' stavolta Abisso concede il penalty ala Roma sul tocco di mano di Lucumi. Freddissimo Dovbyk dagli undici metri e pareggio tutto sommato meritato. Peccato non aver sfruttato una giornata ricca di pareggi ma la Roma deve recriminare anche con se stessa e con alcuni singoli sottotono. Pellegrini delude ancora ma anche Dybala e Saelemaekers (nonostante il gol) hanno trovato maggiori difficoltà. Tanti spazi anche in difesa con un Mancini distratto e Hummels sopraffatto dal ritmo avversario. Dovbyk bene a metà: glaciale dal dischetto e bravo nel giocare per la squadra, ma a volte manca cattiveria sotto porta. Venerdì all'Olimpico arriva il Genoa, ma è ancora presto per guardare la classifica.