19/12/2025 09:46
TUTTOSPORT - Franco Ceravolo, ex responsabile dell'area tecnica della Juventus, ha rilasciato un'intervista all'edizione odierna del quotidiano e si è soffermato sulla figura di Gian Piero Gasperini, con il quale ha lavorato nel club bianconero. Ecco le sue dichiarazioni.
Ci racconta del suo Gasperini?
«L’ho conosciuto alla Juventus: allenava i Giovanissimi e ne rimasi folgorato. I suoi ragazzi avevano un modo di giocare incredibile, sapevano essere rapidi e intensi. E Gian Piero faceva la differenza».
Dunque è stata una sua "scoperta".
«Dissi a Giraudo e Moggi: 'Ripartiamo da lui per la Primavera!". Mi hanno dato fiducia. Dopo due anni mi sono reso conto che era già un allenatore per le categorie superiori. Certo, caratterialmente non era semplice».
In che senso?
«Lui aveva la sua personalità, io avevo la mia. Difficilmente un allenatore mi contraddiceva, però lui mi dava un bel po' da fare. Da quell'atteggiamento ho iniziato ad apprezzarlo. Finché poi non l'ho capito: doveva spiccare il volo». [...]
Conferma che Gasp non avrebbe voluto lasciare la Juventus?
«Non voleva andar via, perciò l'ho messo con le spalle al muro: o vai a Crotone, oppure a Torino non avrai spazio. Ha dovuto accettare. E ci ho visto bene». [...]
Quest'estate sembrava molto vicino al ritorno alla Juventus.
«E ho pensato che sarebbe stata la volta buona, finalmente. Gian Piero poteva creare i presupposti per un progetto importante, a lunga scadenza. Chissà cos'è accaduto: so che c'era stato un avvicinamento, poi niente più».
Prima o poi riuscirà ad allenare la Juventus?
«Ah, questo non lo so. Però di questo sono sicuro: oggi è in una grande piazza e sta facendo cose straordinarie pure lì. La Roma non è una squadretta. E a prescindere, meriterebbe qualsiasi club di alto livello in Europa».
A Roma può replicare un'altra Atalanta?
«Ha iniziato con il piede giusto, non è nemmeno facile raggiungere gli obiettivi che si sono prefissati. A Roma, però, oggi sognano a occhi aperti sulle possibilità che si stanno spalancato. Lui è ambizioso come sempre, sa valorizzare i calciatori più giovani».
Da direttore sportivo: non trova che gli manchi un centravanti?
«Ne ha due. E poi ci sono squadre che sanno vincere pure senza punte. Ecco, magari preferisce giocatori differenti, però quello di gennaio è un mercato strano: chi ha elementi buoni, se li fa strapagare». [...]