Il Cagliari di Bisoli

09/09/2010 12:24

 

LA SOCIETA’ – Quando pensiamo al Cagliari degli anni 90, senza andare a scomodare figure celebri del passato sardo lontano o recente, da Gigi Riva a Gianfranco Zola, il primo personaggio che salta in mente non può che non essere Massimo Cellino. Padre-padrone del Cagliari dal 1992 è uno di quei dirigenti del calcio italiano che al pari dello Zamparini dei tempi migliori, si è guadagnato l’etichetta di presidente mangia allenatori: in 18 anni di gestione sono stati ben 20 i tecnici che si sono avvicendati sulla panchina del Cagliari. Nonostante questa sua irrefrenabile sofferenza c’è anche da dire però che i risultati ottenuti a gestione della società sono di tutto rispetto per una club dal lontano passato glorioso ma che da circa 30 anni è ormai invischiato nella lotta per non retrocedere: 12 i campionati disputati i serie A ( cogliendo anche un 6 un 9 e un 10 posto tra i migliori piazzamenti) conditi dalla semifinale di Coppa Uefa (stagione 1993-94) e da 2 semifinali di Coppa Italia (1999-00, 2004-2005). A questi poi aggiungiamo i 5 campionati di B con due promozioni in serie A. Spigoloso, senza peli sulla lingua e sempre pronto a prender fuoco (in tempi di moviole oscurate vi invitiamo a riguardare le sue discutibili esultanze in Cagliari- 3-3 dello scorso campionato) Cellino non farà dell’eleganze e della diplomazia la sua dote migliore, ma ha dimostrato spesso e volentieri di capire di calcio sapendosi circondare anche di collaboratori capaci che lo aiutano nella gestione del club.

 

L’ALLENATORE -  Il volto nuovo scelto da Cellino per il suo Cagliari è quello di Pierpaolo Bisoli. Nuovo per modo di dire visto che lui la squadra e la à le conosce bene per averci giocato dal 1991 al 1997. Nato in provincia di , dopo una carriera tra Cagliari Perugia e Brescia, Bisoli torna dopo 13 anni raccogliendo una scomoda eredità, quella del suo predecessore Massimiliano Allegri (due volte vincitore della panchina d’oro a dimostrazione della bontà del suo lavoro ma nonostante questo cacciato da Cellino sul finire dello scorso campionato) che è riuscito nei suoi due campionati a raggiungere delle salvezze senza troppi affanni facendo anche divertire gli appassionati di calcio. D’altro canto però lo stesso Bisoli arriva con il pedigree del predestinato dopo una grande stagione di B con il Cesena che ha riportato in A dopo ben 19 anni. A giudicare dalla prima uscita stagionale dei suoi ragazzi al Barbera le premesse per un buon campionato ci sono tutte ed ha fornito subito delle prime indicazioni su quello che potrebbe essere il Cagliari. Il punto di forza sul quale lo stesso allenatore emiliano ha costruito le sue fortune è la difesa: basti pensare che il Cesena nello scorso campionato di B si laureò squadra meno battuta del torneo con soltanto 29 gol presi in 42 partite, numeri che la dicono lunga sull’impostazione tattica e sul credo calcistico dell’allenatore. Lo 0-0 al Barbera non è un caso.

 

I PRECEDENTI -  Un motivo in più per fare attenzione alla trasferta in terra sarda ce lo suggerisce la storia degli ultimi anni: sono infatti ben 16 i Campionati trascorsi dall’ultima vittoria della Roma a Cagliari. Bisogna tornare in dietro con la memoria ai tempi della Roma di Carletto Mazzone: era il 29 ottobre del 1995 quando una doppietta di Daniel Fonseca regalava gli ultimi tre punti al Sant’Elia. Da quel giorno una lunga serie di pareggi, sconfitte , rimonte rocambolesce (come quella dello scorso campionati quando dal 2-0 si è passati nel giro di una manciata di minuti ad un 2-2 davvero insperato per i supporter rossoblù) hanno regalato più di un dolore ai tifosi giallorossi. E il presidente Cellino ha già imboccato il sentiero di guerra a giudicare dalle sue ultime dichiarazioni

 

LA SQUADRA -  Anche in questo campionato il Cagliari parte con un buon gruppo che ha tutte le potenzialità per conquistarsi la permanenza in A. In porta a Palermo è esordito con una prova convincente il giovane Agazzi (che dovrebbe nuovamente spuntarla sull’ex romanista Pelizzoli) che ha preso il posto di Marchetti relegato ai confini della squadra per incomprensioni con il presidente Cellino: “Non perdono Marchetti” la dice lunga sullo stato dei rapporti tra i due. In difesa Bisoli dovrebbe schierare i 4 di Palermo cioè: Pisano, Canini, Astori e Ariuado ,quest’ultimo complice l’infortunio del vice capitano Agostini, sta favorevolmente impressionando la critica nelle sue prime uscite stagionali. A centrocampo Biondini e Lazzari faranno coppia con Conti ( l’ex di turno dal dente avvelenato) e Cossu in cabina di regia. In attacco Matri, rivelazione dello scorso campionato con 13 gol, farà coppia con uno tra Nenè (8 gol nello scorso campionato) o Acquafresca (24 gol in 68 partite dal 2007 al 2009 con la maglia del Cagliar), figliol prodigo tornato in Sardegna quest’estate dopo le difficili esperienze vissute tra e Bergamo.

 

DAVIDE LIBERATORI