Il Genoa di Malesani

24/10/2011 17:13

Un campo, quello di Marassi, dove la Roma ha sempre raccolto poco. E la gara della scorso anno segnò lo spartiacque della stagione giallorossa. Un ricordo doloroso, quello della rimonta genoana, con la Roma in vantaggio per 3-0 che usci dal Ferraris con le ossa rotte: 4-3 per i grifoni, con l’allora tecnico giallorosso Claudio Ranieri che a fine partita rassegnò le dimissioni.

LA SOCIETA’ – Prima squadra italiana di calcio (il documento di fondazione porta la data del 7 settembre 1893), il vanta in bacheca 9 scudetti, tutti conquistati prima del 1929 anno del primo campionato a girone unico, e una coppa Italia (stagione 1936/1937). In Serie A dal 2008, la sua storia parla di una lunga militanza in B nel trentennio 1960-1990, alternati da una dolorosa retrocessione in C (1969/1970) e da alcune storiche promozioni (1961/1962, 1972/1973, 1980/1981, 1988/1989): nella memoria dei tifosi giallorossi resterà per sempre l’ormai mitologica sfida a Marassi nella stagione del secondo scudetto giallorosso; 1-1 con gol di Pruzzo e tricolore sulla maglia con un giornata di anticipo.

Gli ultimi anni parlano raccontano di una semifinale di Coppa Uefa persa contro l’Ajax (aprile 1992), di una vittoria nel Torneo Anglo-Italiano (1996) e di altri anni in Serie B, dopo aver sventato il crollo in C grazie ad un ripescaggio (2003). Proprio pochi mesi prima di quell’inaspettato evento, sulla poltrona della presidenza genoana giunge , imprenditore ambizioso e di successo: gli anni bui sembrano così essere al capolinea. In sole due stagioni, il vince il campionato cadetto, conquistandosi la Serie A, ma è solo un’illusione: la promozione è annullata per illecito sportivo. La giustizia sportiva prova infatti la corruzione per 250.000 euro del Venezia nell’ultima gara di campionato e il processo penale dispone 4 mesi di carcere per : il sprofonda nella stagione 2005/2006 in Serie C1 con 3 punti di penalizzazione e gli acquisti già opzionati per la Serie A (Lavezzi, Milito, Abbiati e Ooijer tra gli altri) rifiutano la maglia rossoblù. I grifoni rinascono presto dalle proprie ceneri: battono il Monza ai playoff ed è subito Serie B, l’anno dopo ecco la massima serie in compagnia di e . L’ultima gioia targata recita un quinto posto e l’approdo in Europa League grazie al gioco spumeggiante di mister Gasperini.

L’ALLENATORE – Alberto Malesani nasce a Verona nel Giugno del 1954. Giocatore di serie D, intraprende presto la carriera di allenatore: al Chievo muove i suoi primi passi da tecnico della Primavera, per poi giungere al ruolo di mister della Prima Squadra festeggiando subito una promozione in serie B. Altri 3 anni alla corte di Campedelli e poi via, a Firenze, per il grande salto: Cecchi Gori lo sceglie infatti nella stagione post-Ranieri. L’esperienza in Toscana non è però priva di problemi (su tutti il caso Edmundo), nonostante l’affetto della piazza e il traguardo europeo raggiunto: così Malesani a fine stagione si accorda con il Parma. Con i ducali, forte dell’esperienza e della classe di giocatori come Buffon, Thuram, Cannavaro, Veron, Crespo e Chiesa, conquista ben 3 ambiziosi trofei: Coppa Italia, Supercoppa Italiana e a Mosca contro il Marsiglia arriva la Coppa Uefa. L’idillio emiliano si smorza però durante la stagione dello scudetto della Roma: esonero e nuovo incarico prima a Verona (vittoria nel primo derby in A con il Chievo, e esultanza memorabile sotto la curva, ma retrocessione in B), poi a Modena (esonero alla 26esima giornata). Le restanti esperienze sono sullo stesso filone: la sorte non assiste il tecnico veneto prima all’estero (al Panathinaikos si ricordano di lui più per un suo sfogo in conferenza stampa che per altro), e poi in patria (Udinese, Empoli e dopo un anno di inattività il Siena). Nel settembre 2010 eccolo tornare in sella, stavolta sulla panchina del , subentrando a Colomba: la salvezza viene raggiunta già a marzo e la squadra crolla poco dopo per mancanza di stimoli conquistando soltanto 2 punti nelle ultime 8 gare. Il ingaggia Bisoli a fine stagione e Malesani vola a Genova, sponda rossoblù, per una nuova avventura.

LA SQUADRA – Club sempre sugli scudi nelle operazioni di mercato grazie al portafogli di e alla bravura dei suoi dirigenti, anche quest’anno il ha saputo muoversi bene nei meandri delle campagne trasferimenti. Partono Kharja, Criscito, Milanetto, Rudolf, Paloschi, Konko; arrivano Frey, Lupatelli, Bovo, Bega, Merkel, Caracciolo, Constant, Zè Eduardo, e i giovani cileni Jorquera e Seymour.  Nello scacchiere tattico di mister Malesani, Palacio resta il punto di riferimento in avanti, supportato da un trequartista (Merkel, Jorquera o Constant), mentre a centrocampo Rossi e Veloso dirigono i lavori. Dietro, Frey coordina la difesa a 4 capitanata da Dainelli

EX – Nel milita quest’anno Cesare Bovo, arrivato con la formula del prestito dal Palermo. Il difensore romano ha disputato con la maglia giallorossa 37 presenze (siglando un gol) nella stagione 2001/2002 e 2005/2006. Nella Capitale marcò visita anche Cristiano Lupatelli, secondo nell’anno dello scudetto: 12 apparizioni per lui. Sulla sponda giallorossa l'ex di turno è Marco Borriello, che nella stagione 2007/08 vestì la maglia dei grifoni, che risultò essere l'annata più prolifica dal punto di vista realizzativo per l'attaccante napoletano (a segno in 19 occasioni nelle sue 35 presenze in maglia rossoblu)

Giordano Giusti