La Juventus di Conte

08/12/2011 14:43

Alle 20.30 Collina fischia il calcio d’inizio. Minuto dopo minuto, la Roma cresce, emoziona, esalta. apre le danze nel primo tempo, ci mette del suo su rigore ad inizio ripresa e Cassano chiude la gara nel quarto d’ora finale con una doppietta. Anche Pelizzoli si ritaglia il suo spazio, parando un calcio di rigore a Trezeguet sul 3-0 giallorosso.

Era la partita del “Zitti, 4 e tutti a casa” di . Era l’ultima vittoria casalinga della Roma contro la . Era l’8 febbraio 2004. Una vita fa. Lunedì sera, ore 20.45. Stesso palco, stessi attori. Roma e si affronteranno nella 15esima giornata del campionato Serie A. La prima per riscattarsi dalla cocente sconfitta subita domenica scorsa al Franchi, la secondo per mantenersi stabile al vertice della classifica.

LA SOCIETÀ - Fondata nel 1897 come Sport Club da un gruppo di studenti liceali torinesi, si tratta del terzo club italiano per anzianità tra quelli tuttora attivi. Il primo titolo nazionale arrivò nel 1905, anno precedente all’addio del presidente Alfred Dick, che assieme a un gruppo di soci dissidenti diede vita al Foot-Ball Club Torino, segnando così l'origine della più antica rivalità del calcio italiano e l'inizio di una serie di problemi finanziari e sportivi che condussero la squadra bianconera alle soglie della retrocessione in Promozione nel 1913. L'arrivo dell'imprenditore torinese Edoardo Agnelli alla presidenza della società nel 1923 diede inizio a una lunga serie di grandi vittorie a livello nazionale ed internazionale, che resero la la società italiana più blasonata ed una delle più vittoriose a livello mondiale.

Il periodo più buio per la iniziò nel 2006, anno in cui la società rimase invischiata in un'inchiesta nata da alcune intercettazioni telefoniche a carico dei dirigenti bianconeri Luciano Moggi e Antonio Giraudo. Lo scandalo di Calciopoli culminò in un procedimento della giustizia sportiva: la sentenza di primo grado costò la revoca dello scudetto 2004-2005, la non assegnazione dello scudetto 2005-2006 e la retrocessione in Serie B, con una penalizzazione di 27 punti nel campionato 2006-2007. Moggi presentò le sue dimissioni alla subito dopo l'ultima giornata del campionato, seguito pochi giorni dopo da Giraudo e dal presidente Grande Stevens. Nel 2007 la tornò in Serie A, non riuscendo, però, a vincere più nulla.

ALLENATORE – Quell’8 febbraio 2004 Antonio Conte se lo ricorda bene. È stata l’ultima sfida contro la Roma prima di appendere gli scarpini al chiodo e lasciare il calcio giocato. L’ultimo schiaffo giallorosso. Il riscatto, lunedì sera, lo brama anche lui. Questa volta, però, dalla panchina. La carriera da allenatore di comincia nel 2005, come vice di De Canio al Siena. Dopo l’esperienza con l’Arezzo, nel 2007 diventa il nuovo allenatore del Bari in seguito alle dimissioni di Giuseppe Materazzi: il club si piazza a metà della classifica di Serie B e l’ex capitano della diventa a tutti gli effetti l'idolo della tifoseria barese. Nella stagione successiva il Bari di stronca i pronostici proiettandosi da solo in testa alla classifica, ottenendo la promozione in Serie A con quattro giornate di anticipo. Dopo una breve parentesi con l’Atalanta, nel 2010 viene ingaggiato come allenatore del neo-retrocesso Siena, con cui ottiene la promozione in Serie A. Un anno dopo firma un contratto biennale con la , tornando così a ricoprire un ruolo ufficiale nei bianconeri, dopo averne vestito la maglia per tredici anni ed averne indossato la fascia di capitano dal 1996 al 2001.

 

SQUADRA – La fallimentare stagione conclusa dalla pochi mesi fa ha convinto l'ad Marotta a intraprendere numerose trattative di mercato estive, volte al rinforzo della squadra: la conseguenza diretta di ciò sono stati gli acquisti di giocatori del calibro di Pirlo, Vucinic, Lichtsteiner e Vidal. All’Olimpico lunedì sera è certa la presenza dell’infaticabile Buffon tra i pali, probabilmente coperto da Lichtsteiner, Barzagli, Bonucci e Chiellini nella linea difensiva. , con ogni probabilità, schiererà poi un centrocampo a tre con Vidal, Pirlo e Marchisio, e un tridente d’attacco composta da Pepe, Matri e uno tra Quagliarella e Estigarriba (data l’assenza di Vucinic).

EX – Di bianconeri che in passato hanno indossato la maglia della Roma ce ne sono. Uno su tutti: Mirko Vucinic. Entrato nel cuore di ogni tifoso giallorosso grazie ai 5 anni in cui ha militato nel club della Capitale, il montenegrino ha deciso di interrompere il rapporto con la Roma nell’ultimo mercato estivo. Dopo un’infinita serie di voci che volevano Vucinic prima scontento, poi innamorato della maglia, poi di nuovo deluso per la poca fiducia, il montenegrino è passato alla per 15 milioni di euro più bonus, sottoscrivendo un contratto quadriennale. Lunedì sera, però, non potrà scendere in campo: Vucinic sarà costretto a saltare la sfida dell'ex a causa di una «lesione muscolare di primo grado a carico del bicipite femorale della coscia destra». Tra gli altri ex che oggi vestono bianconeri ci sono anche Marco Motta (gennaio 2009- giugno 2010), Simone Pepe (settore giovanile Roma) e Luca Toni (da gennaio a giugno 2010).

 

Valentina Vercillo