Il Genoa di De Canio

18/10/2012 17:53

DE CANIO – Problemi di spogliatoio a parte, la sfida che attende i giallorossi non è semplice: il è una squadra ostica soprattutto quando gioca tra le mura amiche. Mister De Canio è alla seconda stagione consecutiva sulla panchina rossoblù (la terza contando anche quella del 2003-2004), l’anno scorso successe a Malesani e salvò i liguri dalla serie B. Nato a Matera il 28 settembre 1957, Luigi De Canio in carriera ha guidato squadre di medio-bassa classifica riuscendo sempre a regalargli un gioco organizzato impostando il suo credo tattico non su un determinato modulo ma sui giocatori che esso ha a disposizione. E’ stato così nel gennaio del 2005 quando ereditò da Luigi Simoni un Siena diretto verso la retrocessione: l’allenatore di Matera basò il gioco sulle giocate di Enrico Chiesa, i colpi di testa di Tore Andrè Flo e gli inserimenti di Rodrigo Taddei e riuscì a salvare la squadra grazie alla vittoria all’ultima giornata contro l’Atalanta. Anche l’anno successivo il Siena, guidato sempre dal tecnico della Basilicata, mantenne la massima serie. De Canio si conferma 'mister salvezza' alla guida del Lecce quando, nel 2010-2011, con una brillante rimonta brinda alla permanenza nella massima serie con una giornata d’anticipo.

– Oggi De Canio, ha la possibilità di togliersi soddisfazioni alla guida del , squadra sicuramente dai valori tecnici più alti rispetto alle squadre da lui allenate in passato. La costanza tattica è la difesa a 4 a l’attacco a 2 punte. A centrocampo è una questione di numeri in quanto può giocare con 3 giocatori più il trequartista (Merkel) o con i 4 in linea sfruttando le fasce, con Vargas a sinistra e a destra. Proprio il serbo, capitano del in assenza dell’infortunato Marco Rossi, è uno dei valori aggiunti della squadra ligure. Rigenerato dalla cura De Canio assicura sostanza e tecnica alla mediana e può fare l’esterno oppure l’intermedio a seconda del modulo. Davanti la Roma dovrà fare attenzione alla coppia formata da Immobile e Borriello. Il primo è esploso lo scorso anno a con Zdenek Zeman in panchina, è un giocatore non solo statico in area di rigore infatti la manovra genoana utilizza i suoi movimenti per liberare l’altra punta, quel numero 22 che di nome fa Marco Borriello voluto dalla vecchia società romanista per poi essere prestato senza troppi indugi dai dirigenti del nuovo corso americano. Così prima alla , poi al , Borriello sta cercando fortuna altrove. Quest’anno, che coincide con il ritorno in maglia rossoblù dove ha già giocato e segnato 19 gol in 35 presenze nel 2007-2008, Marco ha già segnato 3 reti (una alla Lazio all’Olimpico che ha regalato la vittoria alla compagine genoana). Vorrà far capire ai capitolini che hanno fatto male a non concedergli fiducia ma, la speranza per tutti i tifosi romanisti, è che il problema muscolare con il quale sta lottando da tempo lo costringa a non essere al top, per poter ricominciare a segnare dalla domenica successiva al match contro la Roma.

EX – Borriello non è l’unico giocatore che in passato ha vestito la maglia giallorossa; della rosa del fanno parte anche Bovo, Ferronetti e Bertolacci (la Roma è ancora proprietaria della metà del cartellino), oltre a Piscitella passato in Liguria nell’ambito dell’operazione che ha portato Mattia nella capitale. Anche Panagiotis Tachtsidis, il greco che ha stupito Zeman e che l’anno scorso militava nell’Hellas Verona, la società giallorossa lo ha tesserato in compropietà proprio dal club del presidente .

Marco Iannelli