Il Palermo di Sannino

27/03/2013 12:40

SOLITA RIVOLUZIONE - Quando a fine marzo il numero degli allenatori (5) supera le vittorie ottenute (3) significa che c'è più di qualcosa che non va. E' il caso del Palermo di Maurizio Zamparini, alla sua nona e peggiore stagione nella massima serie. In estate il presidente aveva dato il via alla consueta rivoluzione, con il promettente Sannino in panchina e una girandola di acquisti e cessioni gestita dal nuovo ds Perinetti. Le partenze eccellenti di Viviano, Silvestre e Balzaretti vengono compensate dagli arrivi di Ujkani, Von Bergen, Rios, Dybala e molti altri. L'inizio è dei peggiori. 0-3 contro e Lazio, ma è l'1-1 in casa contro il Cagliari il campanello d'allarme. "Sono preoccupato di retrocedere", tuonava Zamparini tra lo scetticismo generale. "Sannino rischia? Preferisco ubriacarmi che rispondere". Effettivamente, non poteva essere posta domanda più scontata all'ex presidente del Venezia: tanti saluti a Sannino e squadra a Gian Piero Gasperini.

DISCESA - "Giuro che non lo caccerò fino al termine della stagione", rassicura Zamparini che poi confessa: "Se penso a quanto sono costati tutti gli esoneri mi sparo". Si cambia anche a livello dirigenziale: via Perinetti, ecco Pietro Lo Monaco nel ruolo di amministratore delegato. La vittoria contro il Chievo è un fuoco di paglia. L'exploit di Miccoli, mattatore dell'incontro con una tripletta, anche. Il capitano, anima e trascinatore dei rosanero da sei stagioni, riesce a segnare soltanto altri due gol in 23 giornate, score più basso da quando è in Sicilia. Le 3 vittorie in 5 mesi, nonostante siano le uniche del Palermo fino a questo momento, non sono sufficienti per la conferma dell'ex tecnico del . Decisiva la sconfitta in casa contro l'Atalanta, partita in cui fanno il loro esordio i neoacquisti Sorrentino, Dossena, Anselmo, Formica, Nelson, Faurlin, Boselli e Fabbrini. Dalla centrifuga Zamparini passano ancora una volta Perinetti e Lo Monaco, che si incrociano in maniera opposta rispetto a 5 mesi prima.

FOLLIA - Altro giro, altra corsa. Sulla panchina del Barbera capita Alberto Malesani. Il presidente, stavolta, si contiene: "Meglio non fare previsioni". Nonostante il basso profilo la scossa però non arriva: l'allenatore veronese in tre partite non perde mai, ma non vince nemmeno. E così, dopo 20 giorni e 3 soli punti, viene esonerato anche lui. "Perchè cercare un nuovo allenatore quando quello vecchio sta ancora aspettando l'aereo a Punta Raisi?", avrà pensato Zamparini. Detto fatto, si apre il sipario e dietro c'è di nuovo il Gasp: "Con lui ci salveremo". Ma il pareggio contro il Torino e la sconfitta pesantissima nello scontro diretto contro il Siena bastano per una rescissione consensuale e un biglietto di sola andata. Lontano da Palermo.

REDENZIONE - Come poteva concludersi la tragicomica stagione dei rosanero se non con il ritorno di Giuseppe Sannino in panchina? "Lui è la persona giusta, sbagliai a esonerarlo", le parole di un redento Zamparini. L'ex allenatore del Siena ha davanti a sè 9 partite e l'obiettivo di una salvezza ai limiti del possibile. Nella sconfitta di San Siro contro il Milan ha schierato un 5-3-2 mascherato da 3-5-2. Contro la Roma Aronica, Von Bergen e Munoz dovrebbero difendere la porta di Sorrentino. Sugli esterni e Morganella sono incalzati da Nelson, mentre Kurtic, Donati e Rios formeranno la diga di centrocampo. In attacco Ilicic e Dybala sembrano favoriti su Boselli e Fabbrini. Indisponibili gli infortunati Miccoli e Abel Hernandez, vero grande assente di questa stagione.

L'EX - L'unico ex a scendere delle due squadre sarà Federico Balzaretti. Il terzino vicecampione d'Europa è passato in giallorosso il 1 agosto, per la cifra di 4,5 milioni di euro. "Resterete nel mio cuore", aveva scritto in una lettera aperta ai tifosi palermitani dopo l'ufficializzazione del suo trasferimento. In Sicilia il torinese è arrivato nel gennaio 2008: 143 partite e 3 gol hanno caratterizzato le sue quattro stagioni al Palermo.

Lorenzo Censi