L'Inter di Mazzarri

03/10/2013 05:39

LAROMA24.IT - Per la Roma di arriva il test da tutti giudicato come il "primo vero" della stagione. Il francese predica calma e si astiene da ogni giudizio, ma la gara di sabato contro l'Inter di Mazzarri potrà forse chiarire quali siano le reali ambizioni di questa Roma. I nerazzurri sembrano essere una squadra quanto mai cinica che riesce a mettere in difficoltà gli avversari, specialmente quelli che la affrontano a viso aperto: è il caso della , che ha pareggiato 1-1 a San Siro dopo essere andata in svantaggio. Un dato che preoccupa sicuramente , visto che la sua Roma è probabilmente la squadra che ha espresso il più bel calcio in questo avvio di Serie A.

L'ALLENATORE - Walter Mazzarri, prima di approdare all'Inter, ha messo a segno delle vere e proprie imprese, per evitare di parlare di 'miracoli sportivi'. Tra le prime, senza dubbio, la promozione in Serie A con il Livorno. L'anno successivo apre il suo ciclo alla Reggina, culminato nel 2006/2007 con una salvezza all'apparenza impossibile, dati gli 11 punti di penalizzazione inflitti dopo Calciopoli. Nel biennio successivo va alla Sampdoria dove riesce ad ottenere un sesto posto e una finale di Coppa Italia, anche grazie a un Antonio Cassanio rigenerato. La sua guida è talmente convincente che un ambizioso De Laurentiis lo chiama a per metterlo alla guida della sua squadra: Mazzarri nei suoi cinque anni in Campania riesce a collezionare ottimi piazzamenti (come il secondo posto della passata stagione) e a vincere una Coppa Italia sfiorando i quarti di finale in .

MERCATO - Il tecnico toscano è arrivato in estate a Milano, una piazza eternamente orfana dei risultati targati Josè Mourinho e che, in questi ultimi anni, ha vissuto nel limbo post 'triplete' come fosse una condanna del destino. Dopo gli esperimenti falliti con i vari Leonardo, Benitez, Gasperini e Stramaccioni, Moratti ha deciso di rimettere a sedere sulla panchina del suo club un allenatore carismatico in grado di lavorare sulla testa dei calciatori ancor prima che sul gioco, un po' come fece lo Special One. I rinforzi sono stati pochi e mirati, senza nessun grande colpo. Sono arrivati Campagnaro, Taider e i giovani Icardi e Belfodil, con la partenza del solo Cassano, amareggiato per essere stato 'sedotto e abbandonato' dal livornese. Il barese sembrava dovesse essere al centro del progetto tecnico di Mazzarri che, invece, una volta arrivato, ha dato il via libera alla sua cessione al Parma.

COME GIOCA - In questo inizio di campionato l'Inter di Mazzarri ha impressionato positivamente con il suo 3-5-2, facendola diventare una sorta di nemesi sporca e cattiva della Roma di . I saggi non sono cinque come quelli del francese ma tre: Cambiasso, l'infortunato Zanetti e Milito. L'età media si è alzata inevitabilmente, essendo il livornese un allenatore che impiega i giovani con il contagocce. Il suo calcio non è spregiudicato, tanto che, contro ogni previsione di inizio stagione, sta installando nei suoi un 3-5-1-1 con un Ricky Alvarez rinato e stimolato. I primi tempi non sono quasi mai spettacolari, ma nella ripresa i nerazzurri hanno abituato ad aprirsi maggiormente grazie all'ingresso di una punta, possibilmente una tra Milito e Icardi, al fianco dell'insostituibile Rodrigo Palacio. Se la difesa a tre di Stramaccioni aveva subito 57 reti nello scorso campionato (a fronte delle 55 realizzate dall'attacco), quella di Mazzarri è la seconda meno battuta dopo quella della Roma. Gli interpreti di base sono sempre Ranocchia e Juan Jesus ma a loro si è aggiunto il 'fedelissimo' di Mazzarri Hugo Campagnaro. Merito della solidità difensiva, in parte, va al centrocampo di sostanza e qualità composto da Cambiasso e Guarin più uno tra Kovacic o Taider. Forse, però, la vera differenza la fanno gli esterni: se da un lato c'è Nagatomo, che sembra aver fatto il decisivo salto di qualità, sulla destra c'è Jonathan, che sembra aver cambiato la marcia rispetto alle prestazioni-ombra delle passate stagioni.

EX - Gli ex giallorossi si accomoderanno in panchina: se Walter Samuel e Marco Andreolli assisteranno al match da bordocampo, Christian Chivu è ancora alle prese con l'ennesimo infortunio della sua carriera. Quella del romeno, però, sarà un'assenza che sicuramente non dispiacerà più di tanto alla piazza romanista, che ancora non gli ha perdonato (se mai lo farà) i gesti non propriamente affettuosi rivolti alla Tevere dopo la finale di Coppa Italia del 2010.

 

Gianluca Lippi