05/04/2014 23:25
LAROMA24.IT - C'è chi si gioca la salvezza, senza eccessive preoccupazioni per la zona retrocessione. C'è chi si gioca lo Scudetto, senza eccessive pretese di riuscire nell'impresa. Sono tanti i significati della sfida tra Cagliari e Roma. L'ambiente sardo è stato scosso in settimana dalle 'solite' vicende: Sant'Elia ancora limitato in termini di capienza, Cellino alle prese con i problemi relativi all'acquisizione del Leeds. Ma, tra tutto, è l'ultimo rapporto tra i due club, quello intercorso nel mercato di gennaio, l'ulteriore significato che rende la sfida ancora più 'eccezionale' e aggiunge pepe ad un match storicamente avverso ai giallorossi.
AMBIENTE CALDO... ANCHE PER L'EX - "Sarà strano affrontare i miei compagni, sono teso", aveva scritto su Twitter. "Mi emozionerò al momento di entrare in campo. Non so se aspettarmi fischi o applausi perchè forse a qualcuno non sarà piaciuto il fatto che sia andato via a gennaio", l'aggiunta al match-program di As Roma Membership. La chiosa: "Se segno non esulto". Che il rapporto tra Radja Nainggolan e la terra sarda sia radicato nella storia e nell'esperienza passata del calciatore belga, è noto ai più. Tatuaggi, amicizie a distanza con ex compagni di squadra, parastinchi con i quattro mori, e un profondo rispetto di quello che è stato l'ambiente in cui ha disputato 131 partite dal 2010. Potrebbe non bastare tutto ciò, però, per evitare al giallorosso un'accoglienza diversa da quella che potremmo erroneamente supporre qui dalla capitale. In via Ludovico Ariosto, nella sede del Centro Coordinamento 'Cagliari club', serpeggia malcontento: le indiscrezioni parlano di un piano ben preciso da parte della tifoseria più calda del Sant'Elia per far sentire al proprio 'ex'-beniamino quanto sia difficile per i sardi dare il bentornato a chi aveva promesso amore-eterno, salvo poi andarsene. L'orgoglio tipico di quegli amori intensi per cui il dolore della separazione lancia in secondo piano ciò che è stato, sebbene vero e assolutamente reciproco. "Sarà una gara dura - ha detto Nainggolan - A Cagliari si sente tanto la partita con la Roma, per vari motivi". E lui ne è diventato un ulteriore. Al belga resta da cogliere col sorriso la notizia dello slittamento della Commissione Provinciale di vigilanza per l'ampliamento della capienza del Sant'Elia: saranno infatti solamente 4.798 tifosi a supportare la squadra sarda, con un Distinto ancora (misteriosamente) inagibile e una Curva (la Sud) ancora in fase di progettazione. Ovviamente, neanche a dirlo, nessuna comunicazione in merito da Mr. Cellino.
#SAYNOTOCELLINO - Massimo Cellino, intanto, è tornato in Sardegna dopo il travagliato periodo che lo ha visto al centro delle complicate trattative per l'acquisizione del Leeds United. E il suo ritorno in terra sarda è una notizia per coloro i quali sono stati abituati a non vederlo più così direttamente interessato alle vicende del Cagliari. Sarà la delicata posizione in classifica della squadra sarda, sarà la carica di energia giunta dopo la decisione da parte della Football League di accogliere il ricorso e aprire, dunque, alla possibilità di assumere la presidenza del club, saranno le pressioni giunte dai tifosi del Leeds che hanno creato anche un comitato ad hoc per scongiurare l'ipotesi di vederlo come proprio presidente. @saynotocellino non è solo un profilo Twitter, per intenderci. Dal canto suo il presidente insiste: «Non posso andare via dall’Inghilterra perché non ho fatto nulla di male. Voglio affrontare i problemi, spero che tutto vada per il verso giusto, ma la Football League non si è comportata bene. Pur di andare contro di me non ha tutelato gli interessi del Leeds". Nel frattempo, però, i tifosi sardi, quei pochi privilegiati abilitati all'accesso del Sant'Elia, continuano a intonare un coro ben udibile in ogni gara: "Vogliamo un presidente". E attendono con trepidazione l'incontro che avverrà nelle prossime settimane tra il Comune e la cordata americana (nomi ancora top-secret) intenzionata a rilevare il club e dare finalmente risoluzione all'annosa vicenda dello stadio.
RENDIMENTO ATTUALE - Sono sette i punti che separano i sardi dal terzultimo posto in classifica. Il Cagliari di Lopez, però, è una squadra ostica nonostante quello che possa dire la 15a posizione di classifica. L'allenatore, poi, ha caricato la squadra per evitare cali di concentrazione nel finale di campionato: "Guai a distrarsi perchè ancora non siamo salvi". Salvi no, ma relativamente sereni sì. E i numeri rassicurano in vista dello sprint finale della stagione: 41 i gol subiti (1,32 a partita) dai rossoblu, 6 le partite senza incassare reti ma con un rendimento offensivo che li attesta al quartultimo posto tra le squadre meno prolifiche dell'intera serie A (29 gf, 0,94 per match). Escluso il recupero di Adryan (distorsione al ginocchio destro con lesione del collaterale mediale), possibile invece che Marco Sau sia chiamato agli straordinari per tornare sul campo. In attesa di capire la disponibilità del 'pattolino', sarà probabilmente affidato al tridente Nenè-Cossu-Ibarbo il compito di dar sostanza all'attacco, con Ibraimi e Pinilla pronti a subentrare.