25/10/2014 17:55
LAROMA24.IT (Daniele De Angelis) - Ripartire subito. Imperativo categorico per la Roma di Rudi Garcia, che dopo la dura lezione subita in Champions League si rituffa nel campionato all’inseguimento della Juventus. Il primo passo del post-Bayern sarà affrontare la Sampdoria a Marassi. E nella storia recente la parola 'Sampdoria' è stata sinonimo di riscatto. Per uno strano scherzo del destino la Roma trova subito i doriani dopo i 7 gol incassati in Champions. Successe anche nel 2006/07 dopo il 7-1 di Manchester: allora la Roma di Spalletti si sfogò con i doriani e fu un 4-0 senza storia. Ma anche nel 2008/09, dopo l'eliminazione dalla Champions con l'Arsenal, i giallorossi tornarono a vincere proprio a spese dei blucerchiati. E infine lo scorso gennaio, dopo la batosta dello Juventus Stadium, la nuova serie di vittorie di Totti e compagni si aprì con la Samp in Coppa Italia.
ANDAMENTO - Coincidenze favorevoli, dunque, ma che non attenuano le difficoltà della sfida. Storicamente il campo di Genova è tra i meno favorevoli ai giallorossi, che al Ferraris hanno vinto solo 9 volte (l’ultima lo scorso anno, 2-0 firmato Benatia-Gervinho) in 56 precedenti (27 le vittorie dei doriani e 20 i pareggi). Oltretutto la Sampdoria è in un ottimo momento di forma: terzo posto a quota 15 punti, frutto di 4 vittorie e 3 pareggi, e assieme alla Juve è l'unica formazione ancora imbattuta in campionato. 9 gol fatti e solo 4 subiti, seconda difesa meno battuta del campionato assieme alla Roma.
FERRERO-MANIA - Risultati così positivi non potevano che accendere l’entusiasmo nella piazza doriana. Entusiasmo di cui è emblema il neo-presidente Massimo Ferrero. Imprenditore attivo nel settore cinematografico, Ferrero ha acquistato il club lo scorso giugno, quando in una conferenza stampa indetta a sorpresa Edoardo Garrone ha annunciato il passaggio di mano. Già in quella occasione Ferrero, soprannominato “Viperetta”, era apparso un personaggio sopra le righe. Nativo di Testaccio, non ha mai nascosto le sue simpatie per la Roma: "La prima cosa che faccio alla Samp è cambiare l’inno, che fa schifo, non come quello della Magica che è una delle cose più belle di Roma", disse il giorno del suo insediamento. E ancora, in una recente intervista al Corriere dello Sport, Ferrero si è definito “romanista e antilaziale” ma anche “conquistato dai colori e dai giocatori blucerchiati”. Rivelando, tra l’altro, che prima di entrare nel mondo del calcio si era avvicinato anche alla società giallorossa. “Qualche contatto c’è stato, ma volevo la Samp…”. Ma, messo da parte il suo passato da romanista, Ferrero ha più volte lanciato un guanto di sfida: “Non vedo l’ora di fargli 3 gol, li aspetto nella mia casa in Samp”. "I tifosi giallorossi mi perdoneranno, ma vinceremo 4-3", ha poi ribadito nel suo intervento alla trasmissione "Che tempo che fa". Ultimo capitolo sul suo profilo Twitter, balzato in pochi mesi a 15 mila follwer e sul quale ormai non si contano le interazioni quotidiane con i tifosi. A un sostenitore doriano, che gli chiedeva se teme una dura reazione della Roma dopo l’1-7 con il Bayern, Ferrero ha risposto alla sua maniera: “Se sono inc...ati? C…i loro, fanno due fatiche”.
L’ALLENATORE - Ma l’entusiasmo in casa Samp è dovuto non solo alle uscite istrioniche del presidente Ferrero, ma al lavoro di Sinisa Mihajlovic, subito confermato da Ferrero (che lo ha definito “un mito”) nonostante al cambio di guardia in società ci fossero voci di un possibile addio. E’ uno degli ex della gara ma, a differenza di Ferrero, Mihajlovic ha presto dimenticato i colori giallorossi. “Senza dubbio sono rimasto legato più alla Lazio, dove ho vinto molto”, disse lo scorso anno. Non poteva essere altrimenti, visto il ruolo da assoluto protagonista nella formazione che vinse lo scudetto del 2000. Non si dimenticano poi le passate frizioni con qualche elemento della rosa giallorossa, prima con capitan Totti (poi tutto si è risolto), più di recente con Adem Ljajic, escluso dalla nazionale quando Mihajlovic era ct della Serbia.
Una volta appese le scarpette al chiodo, Mihajlovic ha iniziato la carriera da allenatore come secondo di Roberto Mancini all’Inter, prima di lanciarsi nelle prime esperienze in solitaria: una buona annata a Catania nel 2010, poi stagioni tutt’altro che positive a Bologna e a Firenze. Dopo l’esperienza alla guida della selezione serba Mihajlovic ha fatto ritorno a Genova 11 mesi fa, ripetendo a parti inverse l’avvicendamento con Delio Rossi (subentrato a lui nel 2011 sulla panchina della Fiorentina). Dal suo arrivo la Samp si è risollevata dal pantano della zona retrocessione di inizio stagione. Solo 9 punti conquistati alla dodicesima giornata, poi con Mihajlovic i doriani cambiano marcia: 36 punti raccolti in 26 partite e stagione chiusa al dodicesimo posto.
FORMAZIONE - La Roma conta assenze pesanti, ma anche nella Samp ci sono defezioni importanti. Con i giallorossi mancherà Emiliano Viviano, infortunatosi al ginocchio domenica scorsa contro il Cagliari. Out anche lo squalificato Cacciatore e gli infortunati Krsticic e De Vitis, mentre sono recuperati Regini, Fornasier e Rizzo. Passando alla tattica, lo scorso anno Mihajlovic schierava la sua squadra con un 4-2-3-1, mentre da inizio stagione ha proposto un più offensivo 4-3-3, modulo speculare a quello della Roma. Per la sfida di sabato prossimo difenderà i pali Sergio Romero, in estate diventato uomo-mercato per le prestazioni nel Mondiale brasiliano e poi rimasto alla Samp, pur se ai margini del progetto blucerchiato. Al centro della difesa previsto il ritorno dal primo minuto di Romagnoli al fianco di Silvestre, con De Silvestri e Regini esterni. Linea mediana affidata a Palombo, Soriano e Obiang, in attacco il confermatissimo tridente Gabbiadini-Okaka-Eder.
EX - Oltre a Mihajlovic, ci sono altri due ex giallorossi nelle file della Samp. Il primo è Alessio Romagnoli, ultimo a lasciare Trigoria alla chiusura del mercato estivo. Voluto fortemente dal tecnico serbo, Romagnoli ha ben impressionato nelle sue prime uscite. Una buona notizia per la Roma, in vista del suo rientro dal prestito il prossimo giugno. Infine c'è anche Stefano Okaka, ex prodotto del vivaio giallorosso che a Genova sembra aver trovato finalmente la sua dimensione, dopo aver girovagato a lungo e in largo per i campi della Serie B. Nella rosa dei capitolini l'unico ex è l'infortunato Marco Borriello: l'attaccante, ricordato in Liguria soprattutto per i suoi trascorsi al Genoa, conta anche un'esperienza incolore in maglia blucerchiata nella stagione 2005/06: 11 presenze e 2 gol in 6 mesi, prima del trasferimento in prestito al Treviso.