La Lazio di Pioli

10/01/2015 22:35

LAROMA24.IT (Damiano Frullini) – L'attesa è finita. Dal 28 luglio, giorno dell'elaborazione dei calendari per la stagione 2014/15, il circoletto rosso dei tifosi giallorossi è finito sull'11 gennaio. All'Olimpico arriva la Lazio per il 161° derby della Capitale (contando solo le gare ufficiali), un derby di alta classifica considerando che si affrontano la seconda e la terza. Mai come in questa stagione è una stracittadina che non ha una favorita precisa. La Roma lo era fino a qualche settimana fa ma ora non lo è più.

SERIE POSITIVA – Già, perché la Lazio è imbattuta da 5 partite, nelle quali ha raccolto 11 punti (gli stessi di Roma e Palermo, 2 in più della ). L'ultima sconfitta per gli uomini di Stefano Pioli risale proprio alla sfida contro i bianconeri del 22 novembre scorso (0-3), quando Tevez e Pogba spazzarono via i biancocelesti all'Olimpico. Da quel giorno il tecnico di Parma ha apportato qualche correttivo tattico che ha permesso alla Lazio di collezionare 2 pareggi (contro Chievo e Inter) e 3 vittorie (a Parma e i 3-0 casalinghi contro Atalanta e Sampdoria). In questa serie positiva c'è la firma di Felipe Anderson, un giocatore arrivato lo scorso anno in Italia e che solo in questa parte di stagione sta mostrando il suo reale valore. Il brasiliano, designato in patria come l'erede di Neymar, è entrato attivamente in 8 degli ultimi 10 gol segnati dai biancocelesti: con 4 gol e 4 assist, Anderson si candida ad essere l'uomo derby in casa Lazio.

PRIMA VOLTA - Derby che Stefano Pioli vedrà per la prima volta seduto su una panchina. Il tecnico emiliano infatti è al debutto da allenatore nella stracittadina romana. "E' la partita" ha dichiarato subito dopo l'ultimo successo contro la Sampdoria, concetto ribadito anche durante la festa per i 115 anni della società: "Domenica vogliamo lasciare un segno nella storia". Da queste parole si evince come per lui il derby non sia una partita come le altre, e pensare che avrebbe potuto viverlo con il completo di rappresentanza della Roma: nel 2011, infatti il d.s. giallorosso lo aveva inserito in cima alla lista dei possibili sostituti di Vincenzo Montella, prima che Franco Baldini impose alla proprietà americana la scelta di Luis Enrique. Per Pioli si aprirono quindi le porte del , dove rimase 3 anni prima di essere esonerato. I precedenti contro la Roma non sono rassicuranti per lui: 11 partite giocate e 1 sola vittoria (il 3-2 all'Olimpico con il del 16 settembre 2012), a fronte di 4 pareggi e ben 6 sconfitte. L'ultima delle quali, la più pesante, corrisponde anche all'ultimo confronto contro i giallorossi: alla 6° giornata dello scorso anno gli uomini di asfaltarono il di Pioli 5-0 grazie alle reti di , Gervinho (doppietta), e .

COME GIOCA – Uno dei motivi per cui la Roma aveva pensato di portare il tecnico di Parma a Trigoria è da ricercare nel modo di schierare le sue squadre: da sempre legato al , Pioli fa dell'intensità e della corsa il suo credo tattico. Quest'anno, prima dell'esplosione di Felipe Anderson è ricorso spesso al con Djordjevic (o Klose) prima punta, supportato da Candreva, Mauri e Lulic, con Biglia (o Ledesma) e Parolo a fare da schermo davanti alla difesa. Modulo che potrebbe riproporre proprio nel derby, causa anche lo stop di Lulic. Il bosniaco, infatti, è il giocatore che fa da raccordo tra centrocampo e attacco e che garantisce quella copertura necessaria quando Candreva e Anderson sprigionano la loro velocità in fase offensiva. Ruolo che domenica ricoprirà Mauri, abile nel supportare l'attacco e nel rifinire per le punte, ma allo stesso tempo in grado di abbassarsi sulla linea del centrocampo a dare manforte ai due mediani. La difesa è il reparto in cui Pioli ha avuto maggiori difficoltà, complici i numerosi infortuni, ma per domenica non ci sono dubbi: davanti a Marchetti, la linea a 4 sarà composta, da destra a sinistra, da Basta, Cana, De Vrij e Radu.