16/03/2015 17:09
LAROMA24.IT (D. F.) - 30 novembre 2014: la data dell'ultimo successo giallorosso all'Olimpico (4-2 contro l'Inter) è troppo lontana e lunedì gli uomini di Garcia non hanno alternative se non i 3 punti contro la Sampdoria. Per arrivare alla sfida di ritorno degli ottavi di finale di Europa League con fiducia, ma soprattutto per blindare un secondo posto che a questo punto della stagione è diventato un obiettivo di vitale importanza. L'avversario è di quelli da prendere con le molle: 42 punti, quinto posto al pari della Fiorentina e il sogno di una qualificazione in Europa ancora possibile da raggiungere.
FATTORE MIHA-FERRERO - La squadra e la città ci credono, trascinate dall'entusiasmo, a volte sopra le righe, del neo presidente doriano Massimo Ferrero. "Voglio lo scudetto entro 3 anni", ha dichiarato nell'ultima intervista al Secolo XIX il "Viperetta". Insediatosi in Liguria lo scorso giugno e proveniente dal settore cinematografico, Ferrero ha portato una ventata di sfacciataggine all'interno di un mondo, quello del calcio, a volte troppo 'perbenista'. La gara di lunedì sarà una sorta di derby per lui. Nato a Testaccio, non ha mai nascosto la sua fede giallorossa: "Sono romano, romanista e antilaziale" e in una recente intervista al Messaggero ha rivelato di aver provato ad acquistare la Roma: "Era il mio sogno". Il presente di Ferrero si chiama Sampdoria (o "Samp&Doria") e Sinisa Mihajlovic, definito un "mito" dal presidente dei blucerchiati. Sinisa a Roma non ci è nato, ma è stato adottato: arrivato a 23 anni dalla Stella Rossa di Belgrado, restò a Trigoria soltanto due anni, prima di trasferirsi a Genova e di fare poi ritorno a Roma con la maglia biancoceleste della Lazio, con la quale vinse uno scudetto nel 2000. La sua carriera da allenatore inizia con una buona annata a Catania nel 2010, prima che le esperienze meno fortunate con Bologna e Fiorentina ne rallentarono l''esplosione'. A Genova ci arriva nel dicembre 2013, dopo una parentesi sulla panchina della Serbia (dove ebbe una forte frizione con Adem Ljajic, reo secondo il ct di essersi rifiutato di cantare l'inno prima di un match contro la Spagna). Con il suo arrivo la Samp ha migliorato sensibilmente la media punti a partita (da 0,75 con Delio Rossi a 1,38) e ha raggiunto una salvezza tranquilla concludendo il campionato al 12' posto. I miglioramenti sono sotto gli occhi di tutti e i 42 punti raccolti finora in questa stagione spingono i tifosi doriani a non porsi alcun limite sul traguardo finale, sospinti dal contagioso entusiasmo di un presidente che ha trovato in Mihajlovic la sua espressione sul rettangolo verde.
COME GIOCA - Il tecnico di Vukovar ha da sempre impostato le sue squadre con un 4-3-3 spiccatamente offensivo, anche se nella parte centrale di questo campionato ha fatto di necessità virtù ricorrendo spesso ad un più 'coperto' 4-4-2. Lunedì con la Roma scenderà in campo la squadra-tipo con Viviano tra i pali, che ormai ha strappato la maglia da titolare al più quotato Romero, che comanderà una difesa a 4 composta da, destra a sinistra, De Silvestri, Silvestre, Romagnoli e Regini. A centrocampo, senza lo squalificato Acquah, giocheranno Palombo-Obiang-Soriano, che avranno il compito di sostenere un tridente spregiudicato che ha come terminale il neo acquisto Samuel Eto'o, supportato ai lati da Eder e Stefano Okaka. Qualche minuto in corso d'opera potrebbe trovarlo anche Muriel, che da quando è arrivato in Liguria nel mercato di gennaio ha già messo a segno due reti.
EX - Oltre che per Ferrero e Mihajlovic, lunedì sarà una gara particolare anche per due ex giallorossi: Alessio Romagnoli e Stefano Okaka. Il difensore è ancora di proprietà della Roma che ha deciso di mandarlo un anno in prestito in Liguria a farsi le ossa. Le 19 presenze, coronate da un gol, stanno confermando le aspettative nei confronti di un ragazzo (appena ventenne) che l'anno prossimo potrebbe tornare a Trigoria per recitare non più il ruolo di comparsa, bensì quello di protagonista. Ferrero permettendo. Discorso diverso quello relativo a Stefano Okaka, che a Roma è cresciuto ed è diventato calciatore e che alla Roma non smetterà mai di essere riconoscente. Le sue chance nella Capitale le ha avute, ma per scarsa personalità e immaturità dovuta all'età non è riuscito a sfruttarle. "Ha buttato sei, sette anni. Adesso deve recuperare il terreno perduto: può diventare uno dei più forti attaccanti d'Italia", ha dichiarato qualche mese fa il suo allenatore Mihajlovic. Quest'anno Stefano ha messo a segno 4 reti e grazie al suo spirito di sacrificio ha conquistato anche il ct della Nazionale Antonio Conte che lo ha fatto debuttare in amichevole contro l'Albania: Okaka l'ha ripagato con il gol vittoria. Cosa che spera di fare anche lunedì allo stadio Olimpico.