08/09/2018 23:00
Nella settimana in cui il campionato è fermo per dare spazio alle gare delle nazionali, impegnate tra amichevoli e Nations League, gli opinionisti intervenuti sulle frequenze delle radio romane discutono in particolare sul modulo migliore che Di Francesco dovrebbe impiegare nelle prossime partite al fine di uscire al più presto da questo stato di confusione tattica. Per Roberto Renga: "Nella prossima gara contro il Chievo azzarderei un centrocampo formato da De Rossi, Nzonzi e Pastore". Invece Jacopo Palizzi ripartirebbe dal: "4-2-3-1, sarebbe il modulo migliore. Ti permetterebbe di utilizzare Pastore in un ruolo a lui più congeniale, senza sacrificare gli esterni".
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Questo e tanto altro in "Massimo Ascolto", rubrica de LAROMA24.IT, curata dalla redazione. Una passeggiata tra i più importanti programmi radiofonici della Capitale. Buona lettura.
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Ho la sensazione che Lorenzo Pellegrini stia segnando il passo. Se guardiamo la partita della nazionale di ieri mi sembra un giocatore timido, che fa fatica a diventare protagonista, invece lui ha le caratteristiche fisiche e tecniche adatte per diventare un grande centrocampista. Nel gioco di Di Francesco mi sarei immaginato un Pellegrini più al centro della manovra, invece mi sembra che non riesca a incidere più di tanto (ANTONIO FELICI, Centro Suono Sport, 101.5, Te la do io Tokyo)
Io penso che sia quasi un bene che la Roma affronti adesso il Real Madrid in Champions League perché la squadra giallorossa non essendo chiamata dalla critica e dai tifosi a fare la partita memorabile potrebbe ritrovare quella chimica di squadra che raddrizzerebbe anche il cammino in campionato. Pellegrini? Non vorrei che fosse uno splendido giocatore di categoria (FEDERICO NISII, Tele Radio Stereo, 92.7)
A parte il modulo che Di Francesco dovrà impiegare, il tecnico giallorosso deve fare delle scelte e quelle scelte difenderle per le prossime partite: non può continuare a cambiare moduli, giocatori, le posizioni in campo dei calciatori... Florenzi è il primo giocatore che metterei nella formazione della Roma, per quanto visto prima dell'infortunio (PIERO TORRI, Tele Radio Stereo, 92.7)
Spero che Perotti sia in grado di scendere in campo per almeno uno spezzone della partita con il Chievo perché fra tutti gli altri esterni che si sono alternati in questo momento, ad eccezione di Kluivert e Under, non sembra che abbiano dato grandi risposte (GIANLUCA PIACENTINI, Tele Radio Stereo, 92.7)
Io sono convinto che Lorenzo Pellegrini non è quello visto ieri nella nazionale perché ci ha fatto vedere di essere un giocatore capace, di avere gamba, di saper fare tutte e due le fasi: in questo momento mi sembra quasi che viva una situazione paranormale. Pellegrini si deve dare una svegliata perché questa è l'occasione della vita dove ha la possibilità di riprendersi la Roma (ANDREA PUGLIESE, Tele Radio Stereo, 92.7)
Arrivare in semifinale di Champions paradossalmente è più facile di vincere uno scudetto. In coppa possono esserci molti fattori esterni che influiscono, anche il Liverpool non era tra le favorite e poi è arrivato in finale. In campionato invece alla lunga vince sempre la squadra più forte (STEFANO AGRESTI, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Lo Sport)
Quella di Totti è stata una critica a Monchi e a Pallotta: dire che la squadra non può competere con la Juventus dopo tre giornate mi sembra, più che una critica alla squadra, una critica a chi l’ha formata (GIANLUCA LENGUA, Radio Radio, 104.5, Radio Radio Lo Sport)
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Guardando la Nazionale di ieri parlerei della prestazione scialba di Pellegrini. Di Francesco da ora in poi dovrà fare delle scelte e rinunciare a qualcuno. Credo che Pellegrini possa essere uno di questi, perché le occasioni per mettersi in mostra le ha avute. Credo che il tecnico avrà tratto delle conclusioni dalla gara di ieri (ROBERTO PRUZZO, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
Di Francesco conosce molto bene Pellegrini perchè lo ha avuto a Sassuolo. È vero, con la Roma non ha sempre fatto bene, ma sarebbe sbagliato giudicarlo in base alla partita di ieri. Inoltre con i giallorossi in questo inizio di campionato ha giocato pochissimo. Nella prossima gara contro il Chievo azzarderei un centrocampo formato da De Rossi, Nzonzi e Pastore. La Roma deve puntare sull'argentino, perchè per lui sono stati investiti molti soldi. Cristante? Puo'essere il suo sostituto (ROBERTO RENGA, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
Pellegrini ha avuto un anno di adattamento, ma ora deve fare qualcosa in più. È stato voluto fortemente ed è stato pagato molto, deve darsi una svegliata. De Rossi? Al momento non c'è alternativa al capitano, anche in Nazionale. Resta il miglior centrocampista italiano (NANDO ORSI, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
Pastore è un adattato nel ruolo di mezz'ala. Il primo a non credere in lui in quella posizione è Di Francesco, che lo ha schierato anche esterno d'attacco e addirittura falso nove. L'altro grande rebus riguarda Schick (MATTEO RAIMONDI, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
Messaggio a Di Francesco? Deve fare di testa sua. A Roma c'è un ambiente in cui tutti sono allenatori. Il tecnico non deve ascoltare nessuno e lavorare, altrimenti diventa matto (FRANCO MELLI, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
De Rossi è ancora il miglior centrocampista italiano che può giocare davanti alla difesa. Non a caso Mancini l’ha nominato, ha detto che per lui la porta della Nazionale è sempre aperta. Messaggio a Di Francesco? Solo una cosa: fregatene (FURIO FOCOLARI, Radio Radio 104.5, Radio Radio Mattino - Sport e News)
In questa momento tutti i giocatori della Roma sono in una condizione approssimativa. Il 4-2-3-1 sarebbe il modulo migliore: ti permetterebbe di utilizzare Pastore in un ruolo a lui più congeniale, senza sacrificare gli esterni, perchè sulle fasce potresti dare spazio a Under e Kluivert. Certo, se dopo 4-5 partire Pastore non dovesse dare delle risposte vanno fatte altre valutazioni (JACOPO PALIZZI, Tele Radio Stereo 92.7)
Il problema della Roma non sta nei nuovi acquisti, ma nei vecchi, i quali hanno perso ogni automatismo. Schick e Dzeko, ad esempio, non possono giocare insieme. Kolarov non è quello dello scorso anno, anche se è vero che, viste le incertezze della linea difensiva, spinge molto meno. Anche il fattore portiere incide, con Alisson alle spalle il serbo si concedeva più licenze in fase offensiva (ANDREA DI CARLO, Tele Radio Stereo 92.7)
Schick e Pastore? Sono due nodi da risolvere per Di Francesco. Per quanto riguarda Schick, tutti quelli che lo vedono parlano di un giocatore fortissimo che merita di giocare, poi però quando è stato chiamato in causa non ha saputo confermarsi. Forse accusa troppo questa smania di dover dimostrare quello che vale. Ad oggi, comunque, non lo inserirei nella mia squadra ideale. Monchi e Di Francesco? Vedo una discreta sintonia tra i due, il loro rapporto è molto buono. Il diesse non ha mai messo in dubbio le qualità dell'allenatore e lo ha sempre difeso. Detto questo però, è evidente che Monchi sceglie i giocatori senza farsi troppi scrupoli (ALESSANDRO AUSTINI, Tele Radio Stereo 92.7)