ROMA-PALERMO: le pagelle

29/01/2009 09:21

DONI 6: Non può nulla sulla battuta a rete di Cavani che regala il momentaneo pari al Palermo mentre è strepitoso nel chiudere lo specchio in due occasioni a Bresciano ad inizio ripresa. Mezzo punto in meno, tuttavia, per la sciocca ammonizione rimediata nel finale.

CICINHO 6,5: Propulsione incessante nel primo tempo, nel quale dimostra di aver allontanato i fantasmi post- e di sentirsi rinfrancato dal possibile addio di Panucci. Cala nella ripresa ma la prestazione, arricchita da un paio di cross da leccarsi i baffi, rimane una delle migliori dall'inizio della stagione.

MEXES 6: L'atipico attacco del Palermo, composto da tre giocatori dal baricentro basso e capaci di non concedere alcun punto di riferimento, costringe il francese ad evitare di mettere in mostra qualità più apprezzata del repertorio: l'anticipo. Se la cava comunque discretamente bene su un ispiratissimo Cavani, soffrendo più del dovuto il peso ed i centimetri del georgiano Mchedlidze, inserito da Ballardini per riagguantare il risultato.

JUAN 6: Come tutta la squadra, in leggera flessione rispetto a . Bravo a tenere alta la linea difensiva nel quarto d'ora finale, contenendo l'incalzante pressione del Palermo.

RIISE 6: Migliaccio gli nega la gioia del primo gol in Serie A, che avrebbe coronato un avvio di gara brillante. Nella ripresa si nota poco oltre la metà campo, richiamato da Spalletti ad un sacrificio maggiore per arginire gli attacchi rosanero sulle corsie laterali.

6,5: Il Palermo si presenta all'Olimpico con un centrocampo folto e lui ne risente fin troppo in avvio, limitandosi alla giocata facile senza eccessi. Quando l'undici di Ballardini inizia a comandare il gioco, si abbassa sulla linea della difesa fungendo da playmaker in fase di ripartenza e sfiorando una rete da antologia dopo una cavalcata di 40 metri palla al piede con tanto di Amelia saltato. Peccato che la sfera gli finisca sul sinistro in posizione defilata, inducendolo a cercare un cross preda della retroguardia rosanera.

PERROTTA 6: Si nota poco, ma quando è costretto ad abbandonare il campo la Roma esce con lui. Solito lavoro sporco condito da qualche inserimento brillante. Su uno dei tanti, Pierpaoli gli nega un rigore che pare esservi. Dal 9'st PIZARRO 6: L'idea di Spalletti è quello di affiancarlo a nel ruolo di play, costringendo il Palermo a girare a vuoto. Di fatto il pallino del gioco è nelle mani degli ospiti ed il cileno è costretto a correre più del previsto per giustificare l'ingresso in campo.

BRIGHI 6,5: Ispirato, divora una rete a tu per tu con Amelia prima di trovare, di testa, la prima all'Olimpico in Serie A con la maglia della Roma. Tamburino inesauribile fino al 94esimo, è forse l'unico dei suoi a non arrivare al triplice fischio di Pierpaoli con la spia della riserva accesa.

AQUILANI 6: Alla centesima in giallorosso, Spalletti gli affida il compito di fluttuare tra le linee avversarie e lui lo ripaga con un avvio incoraggiante impreziosito da un paio di affondi in area di rigore che l'imprecisione dei compagni non tramuta in oro. Gli manca ancora qualcosa (il gol?) per riacquisire le certezze di inizio anno. Dopo un lungo stop, è più che legittimo. Dal 27'st TADDEI 6: Entra in campo nel momento in cui alla Roma serve un giocatore "di corsa" e si dimostra studente diligente.

TOTTI 6,5: Sta bene e lo dimostra per un'ora, trovando la sesta rete in campionato e fornendo l'assist a Brighi per il 2-1. Dopo 40 giorni di stop era francamente impensabile chiedergli di più. Fondamentale. Dal 37'st CASSETTI s.v. Resta in campo quanto basta per procurarsi un infortunio che comprometterà il finale di stagione. Con Panucci destinato ad andar via, la Roma dovrà probabilmente tornare sul mercato per trovare un'alternativa a Cicinho.

VUCINIC 6: Sbaglia un gol "à la Vucinic", di quelli fin troppo facili da buttare dentro. Sarebbe impietoso però crocifiggere il montenegrino dopo una prestazione generosa e vivace. Se nel secondo tempo i giallorossi si sono fatti vedere, seppur timidamente, nella metà campo del Palermo, il merito è esclusivamente suo.