LE PAGELLE DI FINE ANNO: Tutto ruota intorno a De Rossi. Sorprese Taddei, Simplicio e Gago. Osvaldo e Lamela da '7'

30/12/2011 16:40

 

Stekelenburg 6,5: Arriva nella capitale con i galloni di vice campione del mondo. Dà sicurezza al reparto e subisce poco la fase di inserimento in una nuova realtà dopo tante stagioni all'Ajax. Si conta un solo vero errore macroscopico alla prima gara ufficiale contro lo Slovan e almeno tre super parate 'salva-risultato'. Sensibilità e tecnica con i piedi
 
6: Si fa trovare pronto nel momento dell'infortunio a Stekelenburg a Milano. Uomo in più nello spogliatoio, ha scalzato Curci nel ruolo di 12° 
 
Rosi 6,5: Oltre le aspettative. Ormai punto di riferimento sull'out di destra. Capacità atletiche da top player, ancora da sgrezzare tatticamente. Le statistiche dicono che é il giocatore della rosa con la percentuale più alta di vittoria (di poco sotto al 60%) 
 
Cicinho 4,5: Impresentabile. Dopo l'ennesimo precampionato in cui veniva (ri)segnalata la sua imminente rinascita, prima gli infortuni poi la voglia di ritornare in Brasile lo hanno relegato ai margini della rosa. Penosa la sua ultima esibizione a Firenze 
 
Cassetti 5: Passato dalla fascia da capitano alla prima uscita ufficiale, a possibile partente nella prossima finestra di mercato. Luis Enrique lo vede(va) più centrale che esterno, ma comunque sempre come rincalzo. Anche per questo le sue chances sono state poche. Assolutamente insufficienti le prove con Novara e Milan. Nessuna discussione sulla professionalità del giocatore  
 
Burdisso 6,5: La solita certezza fino al gravissimo infortunio. Nel marasma della prima fase del nuovo corso é stata la solita ancora di salvezza. Non esente da errori anche lui, ma personalità e carisma lo rendono imprescindibile per questa Roma. Torna presto 
 
Kjaer 5: Poche presenze e quelle poche piene di strafalcioni e amnesie. Vittima di un paio di infortuni che lo stanno relegando più spesso al 'differenziato' che al lavoro di gruppo, l'ex Palermo ha mostrato qualche limite caratteriale, ma é troppo presto per bocciarlo 
 
Juan 6: Inizio complicato, condizionato come spesso gli capita da infortuni e condizione fisica. Quando però é in campo in uno stato di forma decente il suo apporto di classe ed esperienza risulta decisivo (vedi le ultime due partite con e
 
Heinze 6,5: Non più nel fiore degli anni con accertati limiti tecnici, l'argentino ha però sempre sopperito con un carico di grinta e cattiveria agonistica essenziale per una squadra a lunghi tratti impaurita come la Roma. Da applausi la gara con la  
 
Jose' Angel 5: Ha subíto, e non poco, il distacco da Gijon e dalla Liga. Buoni piedi, tecnica eccellente, proiezioni offensive di rilievo. Ancora in difficoltà quando c'è da difendere. Forse il giocatore più 'sgridato' dai compagni di squadra  
 
Taddei 7: Inutile tornare sulla serietà e professionalità del numero 11, autentico jolly in rosa. Da quando é a Roma gli manca solo di ricoprire il ruolo di centrale difensivo. Parte come vice Jose' Angel, gli ruba il posto e insidia anche quello di . Match capolavoro nell'ultima uscita con il  
 
Perrotta 5: Ormai impiegato col contagocce, dopo i primi tentativi del tecnico di provarlo sia intermedio e addirittura laterale a destra. É spesso sembrato un oggetto estraneo all'idea di gioco 
 
7,5: Superlativo. Assolutamente centrale per questo progetto tecnico: tutto passa per i suoi piedi. Non sbaglia una gara anche quando la Roma é in netta difficoltà. Condisce il tutto con 2 gol e con una prestazione superba contro la da centrale di difesa 
 
Gago 7: Preso in prestito sul 'gong' della precedente finestra di mercato per volere del diggì Baldini, ha dimostrato di poter far parte di questa squadra a pieno titolo. Si é scambiato spesso e con profitto il ruolo di centrale con . Tecnicamente ineccepibile, buona visione di gioco e temperamento da argentino di razza 
 
6,5: Luis Enrique lo toglie mal volentieri dal campo. E si capisce il perché. L'ex Lione é un classe '90 ma già con un curriculum di tutto rispetto e in campo si vede. Proposto anche come trequartista, ha alternato cose pregevoli (la maggior parte) a momenti di flessione (pochi). Dà l'idea che il meglio debba ancora arrivare  
 
Fabio Simplicio 7: Poche apparizioni, ma quelle poche hanno lasciato il segno. Dopo l'eliminazione in Europa, viene riproposto contro l'Atalanta dove segna e convince. Poi un buco nero fino alle ultime tre gare nelle quali dimostra che per tecnica, capacità d'inserimento e senso del gol può senz'altro far parte di questo gruppo 
 
Greco 6: Quando chiamato in causa fa il suo, senza però riempire mai l'occhio
 
Pizarro 5,5: Condizionato ormai da due anni da una condrite al ginocchio ormai cronica, non sembra il centrocampista ideale per il gioco del tecnico asturiano. Solo 7 presenze e un futuro in giallorosso mai come oggi in bilico 
 
Lamela 7: Impressiona da subito. Esordio e gol dopo 7' in casa contro il Palermo. Doti tecniche sublimi, capacità di superare l'uomo palla al piede, cambio di passo che solo i grandissimi possiedono. Ma ciò che ha più sorpreso é la forza e la presenza che gli permette di non soccombere contro le arcigne difese della serie A (vedi la partita contro il su un campo pesantissimo)  
 
Borriello sv: Solo due presenze da titolare. Nell'ultimo mese mai chiamato in causa. É apparsa evidente da subito la sua estraneità alla tipologia di gioco di questa Roma, solo per caratteristiche e mai per abnegazione del giocatore
 
Osvaldo 7: Come i gol segnati. Ne avrebbe potuti segnare altrettanti: é vero. Alcuni facilissimi. Ma il suo apporto in termini di agonismo e di partecipazione alla causa é da gregario. In alcuni (ormai famigerati) episodi é andato in rotta di collisione più con sé stesso che con compagni e staff tecnico, dimostra di essere uno di quei giocatori che rende al meglio quando é su di giri
 
6: Applicazione massima, voglia di dimostrare di essere da Roma e generosità totale in campo. Bloccato da un infortunio, l'ex Chelsea deve migliorare sotto porta 
 
Bojan 6: Indubbiamente ci si aspettava qualcosa di più dal talento della cantera blaugrana. Come per il '', é oggettivamente complicato il passaggio dal calcio spagnolo a quello italiano. Spesso fuori giri, sporadiche giocate da segnalare, ma anche tre reti che pesano. Dimostra per ora di essere molto più utile alla causa entrando nella ripresa   
 
6,5: Mezzo voto in meno per non essere ancora riuscito a segnare il primo gol stagionale (qualche volta per colpa sua, spesso per bravura degli avversari). Al centro del fatidico progetto, poi immediatamente relegato ad un elemento qualsiasi della rosa, al rientro dopo il doppio infortunio, ha fatto capire (c'era ancora bisogno?) di quanto fosse importante la sua presenza, anche in virtù di qualche accorgimento tattico messo in atto da Luis Enrique. Si é riavvicinato alla porta e riesce ad essere 'centrale' in ogni situazione di gioco. Il resto lo fa il carisma, che facilita il compito dei suoi compagni e complica quello degli avversari
 
Matteo De Rose e Adriano Serafini