19/02/2016 04:17
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - La qualificazione ai quarti di Champions con quasi un'ora e mezza d'anticipo è il prezzo da pagare per ritrovarsi in mare aperto senza conoscere a sufficienza tutti gli stili di nuoto. Per un'ora i giallorossi sanno stare al gioco, nonostante dimostrino ancora incongruenze nel pensiero, e di conseguenza nel movimento, collettivo.
Florenzi, Manolas, Perotti e Vainqueur, in banale ordine alfabetico, si contendono la consolazione del migliore in campo. Pjanic scade sotto la sufficienza.
SZCZESNY 6 - Costretto a lavorare fino a tardi di recente, rimane a guardare e battere rimesse dal fondo per 54 minuti. Davanti al Real Madrid, per quasi un'ora, non deve mai parare. Poi, fedele al personaggio, Cristiano Ronaldo sgomma e apre lo scarico del destro senza preavviso, lasciandolo incenerito a terra dalla deviazione. Poche possibilità di replica anche sullo 0-2, nel mezzo però aveva ottenuto la sufficienza come ricompensa alla prova di coraggio superata con l'uscita di pugno in area piccola.
FLORENZI 6,5 - Regge il dibattito calcistico davanti a Cristiano Ronaldo, uno che nel giro di 90 minuti può obbligarti per il resto dell'esistenza a praticare nuovi sport o hobby domenicali. Viene schienato in una sola occasione e ce ne ricorderemo solo perché ha la sfortuna di deviare mortalmente il tiro del portoghese. Non solo resta in piedi al cospetto dell'asso del Real ma costruisce la sua prestazione personalmente tra percussioni, cambi di gioco, tocchi che spalancano praterie e avanza anche un rigore, prima del cross sbagliato per sfinimento che apre il campo al Real verso lo 0-2. Insomma, c'è tutto. "Tutto molto bello", o quasi, direbbe Pizzul. DAL 87' TOTTI SV - Dulcis in fundo.
MANOLAS 6,5 - Nel momento in cui alla Roma manca di più l'aria, intorno alla mezz'ora del primo tempo, respinge ripetutamente le avances del Real Madrid. Sembra quasi che attenda l'occasione per ritrovarsi un po' da solo con Ronaldo e sfidarlo in pista.
RUEDIGER 6 - Non sarà certo la presenza dei decorati spagnoli a convincerlo a sfogliare il galateo. Maniere Rüdi.
DIGNE 6 - La tacca della sufficienza se l'era appuntata a metà ripresa quando ha ribattuto il colpo di testa di Ronaldo ormai a porta vuota. Un merito così grande da far ombra sulla gestione estremamente accomodante dell'uno contro uno da cui nasce la sentenza definitiva di Jesé.
NAINGGOLAN 6 - Procura la legna necessaria a riscaldare centrocampo e difesa della Roma ma non per questo si dimentica di servire l'azione, percorrendo di frequente la superstrada che lo conduce verso la porta avversaria.
VAINQUEUR 6,5 - Una serata da principe William. Tampona Ronaldo, perseguita Modric, taglia la strada (e l'orecchio...) a James Rodriguez. Prima aveva messo in porta El Shaarawy, poi sarebbe diventato il romanista più vicino al gol. E allora avrebbe passato una notte da Re. DAL 77' DE ROSSI SV - Aggiornamento definitivo: va catalogato come difensore ormai.
PJANIC 5,5 - Si dice che quelli in maglia bianca, oggi grigia, lo vogliano tra loro. Se questo doveva essere il colloquio definitivo, difficilmente riceverà una chiamata a breve. Non basta, immaginiamo, un passaggino a Dzeko nel secondo tempo. Le faremo sapere.
SALAH 6 - Marcelo, il più delle volte, prova a far finta di nulla, così è Sergio Ramos a doversi mettere a rincorrere l'egiziano più veloce del mondo. S'inceppa sul più bello, però: agganci e passaggi imprecisi, tiri a salve.
PEROTTI 6,5 - C'è uno della Roma che ha piedi e faccia per puntare quelli del Real Madrid. E' lui, Diego Perotti, lo spudorato che fa ammonire Varane e nell'azione dopo lascia Carvajal esanime a terra mentre lui, col suo passo adescatore, percorreva il campo da sinistra prima di servire al centro.
EL SHAARAWY 5,5 - Sprinta forte ma non arriva al traguardo: una volta perché sbilanciato da calciare alto, un'altra perché recuperato da Varane, un'altra ancora per l'uscita del portiere. DAL 63' DZEKO 6 - Ritrova la mobilità e l'utilità dei tempi migliori: regge l'urto dei centrali del Real, fa sponde e calcia in porta. Ai limiti del rimpianto.
SPALLETTI 6,5 - Per un tempo il Real Madrid non calcia in porta, come era riuscito al Barcellona nel 2011 l'ultima volta. Si protegge, giocando a fare il dispettoso in ripartenza. Gli manca quella cosa che sta a metà tra la capacità di cogliere l'attimo e l'assistenza divina per completare l'opera.