03/05/2016 03:58
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Genoa-Roma 2-3. Questo è certo ed aiuta a dare un orientamento alle idee. Più contorto lo scorrimento della partita: la migliore frazione di gara dell'ultimo set di partite romanista coincide con un pareggio (l'1-1 a fine primo tempo), che però sembrava far intravedere interessanti orizzonti. C'erano De Rossi e Strootman a tenere in mani giallorosse il centrocampo, Salah, Perotti, El Shaarawy e Nainggolan a mescolarsi senza ritegno tra le maglie del Genoa.
Nella ripresa, invece, matura la vittoria, passando per la rimonta, grazie ai miti di sempre, come Totti, che ancora resistono e rendono migliore il presente. E a quelli, come Dzeko, che avrebbero dovuto contribuire ad un presente più appagante.
SZCZESNY 7 - Senza ancora aver sentito il pallone, si ritrova seduto e battuto da Tachtsidis, del quale immaginiamo gli avessero già spiegato che non ci sarebbe stata possibilità di opporsi ad un suo tiro perché mosso dal destino bieco. Monta gli effetti speciali per una parata su Suso che diventerà probabilmente un poster da appendere in camera, piena accademia in confronto alla sostanziosa parata finale che mette nero su bianco il 2-3 finale.
MAICON 5 - Era rimasto sullo sfondo della partita senza intralciarne lo svolgimento. Poi viene mandato KO all'improvviso dalla combinazione Dzemaili-Laxalt che lavoreranno la palla del 2-1 di Pavoletti. DAL 66' DZEKO 6,5 - Dottore, s'è mosso! A funerali pressoché organizzati, Edin Dzeko da Sarajevo, anni 30, rinomato attaccante, calpesta i crisantemi che lo iniziavano a circondare e riappare sotto forma di uomo assist per El Shaarawy. Non lo fate addormentare.
MANOLAS 5,5 - Il duello con Pavoletti è ad armi pari, finché non si fa rubare tempo e posizione in occasione del 2-1 concedendo alla pagella dell'avversario quello 0,5 che a lui manca.
RUEDIGER 6 - Le cose migliori che fa sono recuperi di errori commessi in precedenza. Un compito in classe pieno di cancellature ma che alla fine approda alla corretta soluzione del problema.
DIGNE 5,5 - Preoccupato da Suso, preferisce spedire direttamente il pallone oltre la metà campo senza avvicinarvisi di persona.
NAINGGOLAN 6,5 - L'arma contundente nascosta tra gli attaccanti romanisti: sbuca fuori da un groviglio sulla destra e produce il pallone dello 0-1. Nella ripresa ritorna a pedalare a centrocampo per tenere pulite le vie romaniste.
DE ROSSI 6,5 - Posti uno di fianco all'altro, lui e Strootman, regalano una piacevole sensazione di comodità. Nonostante le buone percezioni, s'allungano troppo per seguire i movimenti dei soldatini di Gasperini. Però stampa di continuo inviti a scavalcare la linea difensiva, l'ultimo dei quali trova in Dzeko il compagno perfetto per favorire la felicità di El Shaarawy.
STROOTMAN 7 - Scindere il personaggio dal calciatore è impossibile: la gestualità, la postura, i ghigni, le smorfie, aumentano l'ombra che provoca sugli avversari con la sua aggressività tecnica e fisica. Buca le linee difensive, infrange le avanzate avversarie lasciando nitida la sua impronta sul centrocampo . Il volto ideale per una campagna elettorale: 'Con Strootman si può'. O "yes, we Kevin", se appartenete all'ala più radical-chic della popolazione.
SALAH 6 - Prima la buona notizia: il gol. Poi quella cattiva: spigoloso nei controlli, getta in fallo laterale un paio di gustose ripartenze. DAL 88' ZUKANOVIC SV - Rinforzi per il concitato finale.
PEROTTI 6 - L'amore con il Genoa è finito da troppo poco per renderlo spietato. Elegante nell'assist, apprezzabile per il movimento, al di sotto delle aspettative per tutto il resto. DAL 59' TOTTI 7 - Senza fine, tu sei un attimo senza fine... Quando credi sia abbastanza averlo visto ricordare la sua immortalità per tutto il mese scorso, riesce a spingere ancora più in là i suoi confini incastonando una punizione dietro Lamanna. Quello di nome, lui "la manna" (dal cielo) di fatto.
EL SHAARAWY 7 - Tiratore scelto per un tempo: rientro da sinistra e tiro a giro di poco fuori, un altro paio fuori, uno ancora smorzato tra la linea di fondo campo e l'esterno della rete. Nel mezzo il tacco che fa scorrere l'azione dello 0-1. Poi si dedica ad altro sulla fascia sinistra per tutto il secondo tempo, fino alla chiamata di Dzeko che lo ripaga degli sforzi del primo tempo.
SPALLETTI 6 - Il primo tempo della sua squadra è vertiginoso, tecnica e conoscenze mescolate nella Roma non sono rispecchiate dall'1-1 nel risultato. Paradossalmente raccoglie di più nella ripresa, dove sembra contraddire ai suo precetti di integerrimo decisionista al servizio dell'ente supremo Roma facendosi ammaliare dall'amuleto Totti e dal rispolverare Dzeko. Proprio quei due, però, alla fine scrivono il finale più bello. Forse, a volte, il sentimento ha motivi più validi della ragione.