17/03/2017 04:57
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - La Roma è tanta ma non abbastanza. La foga giallorossa non trova appagamento nella rimonta, addentata da Strootman e sedotta da El Shaarawy. Peres conferma oltremodo che di Bruno ce n'è ancora uno soltanto.
ALISSON 7 - Tra le ceneri, l'Europa League lascia una certezza: la porta della Roma è al sicuro. Buona notizia.
MANOLAS 5,5 - Negativo. Di pensiero, quando predilige sempre l'opzione di scappare all'indietro. Nell'atteggiamento, lasciando sempre l'inziativa dell'azione agli altri.
FAZIO 6 - Nell'allestimento dell'azione scivola un paio di volte rischiando di rovesciare il tavolo. Nell'all-in finale si improvvisa attaccante.
RUEDIGER 6,5 - Tempesta d'ormoni: scuote tutto ciò che incontra, dagli avversari al pubblico, a volte il pallone, prima ancora la traversa.
PERES 5 - Di Bruno ce n'è uno e di questo ce n'era ragionevole certezza. Ma ribadirlo ad ogni azione appare ridondante. DAL 59' EL SHAARAWY 7 - Scroscia lungo il corso di destra dove a quel punto stava per spuntare la muffa. Inventa l'autogol, progetta ma non realizza per un difetto di centimetri il 3-1: adesso potrà guardare con più curiosità alla fascia destra. Nuove amicizie.
STROOTMAN 6,5 - Il lupo cattivo: porta via brandelli di avversari mentre rivolge lo sguardo a Lopes, prima affondato e poi soltanto colpito. Lo sforzo disumano prodotto nel primo tempo lo obbliga a riavvicinarsi alla tana nella ripresa.
DE ROSSI 6 - La marcatura dedicata da Genesio basta a sottolinearne la sua centralità nella struttura di Spalletti, per la quale è un'uscita antipanico: la tocchi e ti porta fuori dal senso di claustrofobia che provoca un pressing offensivo. DAL 84' TOTTI SV - Tiratore scelto per raggiungere l'area del Lione nel finale.
MARIO RUI 6 - Riordina gli archivi di sinistra in rigoroso ordine alfabetico. Dal forno del suo piede mancini, poi, sforna spesso cross caldi e fragranti. DAL 76' PEROTTI 6 - Uno contro uno può sfidare il mondo. L'idea è quella ma la realtà rimane immutata.
SALAH 5,5 - Rotea verso il centro dove però va spesso a sbattere tra i vertici di difesa e centrocampo avversari. Incastrato.
NAINGGOLAN 5,5 - La trama della partita lo porta a mescolarsi a centrocampo per fornire maggiori uscite dal basso. Così il suo prepotente istinto deve appiattirsi in un campo magnetico dominato dalla ragione.
DZEKO 5 - Il protagonista è assente nella scena principale. Se nel primo tempo questo è compensato dal movimento ad uscire dalla marcatura dei difensori, nella ripresa arriva in superficie la sua assenza nei duelli fisici e nei palloni di nessuno.
SPALLETTI 6 - Rimettendo insieme i pezzi degli ottavi di finale è evidente che il rimpianto va alla settimana scorsa. Tra il 2-1 ottenuto e il 3-1 necessario c'è tracciato lo scalino che la sua squadra deve ancora salire, sapendo venir fuori dalle tempeste, come quella scoppiata nel 2° tempo di Lione, appena umida, se non asciutta.