03/05/2018 05:23
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - All'altezza dei sogni. La Roma riempie d'orgoglio fino all'ultimo secondo la sua storica annata di Champions League schienando anche il Liverpool all'Olimpico, dove sono caduti, in 8 mesi, nell'ordine: Chelsea, Shakhtar Donetsk, Barcellona e, appunto, una delle prossime finaliste di Kiev. Applausi. Giù il sipario. Che sia un inizio.
ALISSON 6,5 - Mette le mani su Mané in avvio e i piedi su Firmino nel mezzo. Nel finale decide di vedersela di persona, fuori dall'area, con Salah. Universale.
FLORENZI 6 - Quando Robertson viene giù o Mané fa rombare il motore si rimpicciolisce dietro l'area. Risale la corrente nella ripresa.
MANOLAS 7 - Quasi si consegna sull'1-0, seppure la situazione fosse di difficile soluzione. Poi si slaccia i bottoni della camicia e va in pista con chiunque gli capiti del Liverpool obbligandoli più volte ad accostare. Safety car.
FAZIO 6,5 - Legge e interpreta le intenzioni degli avversari così da annullare o quasi il gap di cavalli con gli attaccanti del Liverpool.
KOLAROV 7 - Sovrappone anche l'impossibile, alimentando ancor di più l'ispirazione di El Shaarawy. Sinistro armato per il cross, degna resistenza in fase difensiva. Sovrapposto.
PELLEGRINI 5,5 - Superato il confine delle acque sicure, nell'oceano del calcio, i palloni hanno gravità differenti dal normale. E lui ne maltratta un paio che meritavano tutt'altre attenzioni. DAL 53' UNDER 6 - Neanche il tempo di allacciare gli scarpini che ha la mezza occasione su
DE ROSSI 6,5 - Ombra sicura. Florenzi e Kolarov possono liberarsi in sovrapposizione perché c'è lui a prendere in consegna Mané o Salah in marcatura preventiva. Poi tesse vicino e lontano, come quando rintraccia Dzeko e Under nei pressi di Karius. Arriva ovunque. DAL 69' GONALONS 6,5 - Oh sì, finalmente. Meglio tardi che mai.
NAINGGOLAN 6,5 - Rischia di incenerire tutto con quel passaggio suicida che apre la strada all'1-0. Rinasce nella ripresa assaltando Karius prima con la sassata del 3-2, poi si sfoga col rigore del 4-2. Immortale.
SCHICK 6 - Equilibrio precario: per un momento crolli, tra un movimento loffio e un controllo superficiale, poi t'esalti vederlo emergere cignesco tra le acque rosse.
DZEKO 7 - Liverpool andata/ritorno, Barcellona andata/ritorno, Shakhtar ritorno. Queste le sue ultime vittime in Champions League dell'uomo che "non segna nelle partite importanti". Falsi grossolani.
EL SHAARAWY 7,5 - L'abito delle grandi occasioni, l'animo della rivolta: giocate raffinate ma, soprattutto, contundenti e con ampia varietà di soluzioni. Violento anche nei colpi di testa, come per l'1-1, in proprio colpisce un palo, guadagnerebbe anche un rigore, dunque mette in scena l'azione del 2-2. Ribelle. DAL 75' ANTONUCCI 6 - Sogno e realtà. In bocca al lupo.
DI FRANCESCO 7 - C'è, inevitabile, la sua calligrafia nella storia scritta dalla Roma in Champions League. Più che per lacune tattiche, tecniche o fisiche, la sua squadra è costretta a lasciar strada al Liverpool per la lettura dei momenti e la capacità di sopravvivere nelle innumerevoli situazioni che capitano in una stagione e dentro una doppia semifinale di Champions. Man at work.