27/02/2022 21:17
LAROMA24.IT (Mirko Bussi) - Alla fine arriva...Tammy. Tutto bene quel che finisce bene ed è un bene perché, così, quel che la Roma mostra in casa dello Spezia rimarrà visibile oltre la spietata legge del risultato. Perché la squadra di Mourinho, stavolta, torna a riannodare i fili di una costruzione maggiormente articolata che le ha permesso di far registrare completamente i differenti voltaggi tecnici in campo.
Solo le ripetute mancanze in finalizzazione, il crescente show di Provedel e una sagra di legni che neanche a Cantù ha mantenuto la gara in vita fino all'ultimo.
RUI PATRICIO 6,5 - Si deve sporcare su Nzola nel secondo tempo. Per il resto fatica più con le corde vocali che con mani o piedi.
MANCINI 5,5 - Se Mourinho stava facendo la conta su chi sottrarre dietro per aggiungere Zaniolo avanti, lui risolve il dubbio con l'ammonizione. DAL 46' ZANIOLO 6 - Il suo ingresso, col passare del tempo, riduce il quoziente corale degli sviluppi offensivi. Sangue miracoloso per rompere la maledizione.
SMALLING 6 - Chi gli sta intorno, con qualche colpo di vento, perde il cappello. Lui, invece, resta composto tutto il tempo.
KUMBULLA 5,5 - Al primo scricchiolio, comincia a rimpicciolirsi nei duelli. Ci lascia un'ammonizione e qualche uscita a vuoto aerea con Nzola.
KARSDORP 5 - Offre la prima parolaccia della serata agli spettatori interessati, fallendo l'assist iniziale in situazione ampiamente favorevole. Da lì in poi, si limita al necessario.
CRISTANTE 6,5 - Il ritorno a una costruzione più articolata ne rispolvera le qualità come verticalizzatore di qualità, con passaggi filtranti che più volte rompono gli allineamenti avversari. Rinvigorito.
VERETOUT 6 - Fa da spalla a Cristante, preoccupandosi appena di girargli i fogli sul leggio. Si iscrive anche lui alla lista delle imprecazioni su uno degli inserimenti numerati a disposizione. DAL 68' EL SHAARAWY 5,5 - Aggrovigliando, più che dirimendo, le file difensive dello Spezia.
ZALEWSKI 6 - Mostra gli studi difensivi a cui evidentemente è stato sottoposto con un paio di letture che meritano sottolineatura. In costruzione, giocando sui posizionamenti con Pellegrini mostra una variazione sul tema interessante. Poi viene spedito fuori strada da Nzola per peccati di gioventù e lì perde mezzo punto complessivo. DAL 79' SHOMURODOV SV - Senza riuscire a dare una pedata convincente al pallone che sopravviveva poco oltre la linea che nel calcio divide gioie e dolori.
MKHITARYAN 6 - Con spartiti offensivi smerigliati, si muove nelle danze tra le linee coordinandosi con Pellegrini. L'assolo personale migliore arriva appena prima della sostituzione. DAL 92' BOVE SV - Nella speranza che gli sia avanzata ancora una fialetta di fluido magico.
PELLEGRINI 6 - E' il passaggio obbligato, nei percorsi della Roma, per tramutare le intenzioni in atti conclusivi. Poi svuota il repertorio della conclusione ma alla lunga, sul tema, ha più demeriti che sfortuna, riducendo alla soglia della sufficienza la bontà della sua prestazione.
ABRAHAM 5,5 - Alla fine arriva Tammy. Tutto quello che era stato, svilito e confuso, per più di un'ora e mezza finisce cestinato con violenza in fondo all'angolo destro di Provedel. Lo dice la (dura) legge del gol.
MOURINHO 6 - La prestazione, tra le recenti, più convincente della Roma viene ridimensionata per colpa degli ossessivi errori di finalizzazione. C'è studio nella costruzione con gli interscambi di posizione tra Zalewski, Pellegrini e a volte Veretout. E la squadra alla fine raccoglie quel che aveva ampiamente seminato fin lì.