SALISBURGO-ROMA: le pagelle. CRISTANTE 6,5 "Colla e fosforo" - ABRAHAM 5,5 "Tammy un gol"

16/02/2023 21:22

LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - A pochi minuti dalla fine sembrava fatta e la sensazione dominante era il rammarico. E invece non solo non era fatta, ma sono addirittura precipitate le cose. Quando piove, diluvia, si potrebbe dire, visto che a fine primo tempo Dybala è stato costretto al cambio da un sovraccarico muscolare. Mourinho ha dovuto cambiare i piani, ma comunque la gara ha avuto sempre una sola padrona, anche grazie a una versione deluxe di Cristante. I giallorossi, però non hanno messo le mani sulla partita per tempo e Capaldo ha firmato la beffa approfittando di un'incertezza di Matic. Pesa come un macigno il gol sbagliato da Abraham nel primo tempo, brucia la traversa colpita da Belotti, ma giovedì a Roma ci sarà tempo e modo di ribaltare la gara.

RUI PATRICIO 6 - Fino all'88' avrebbe potuto sostituirlo anche un giocatore di movimento, nell'unico momento di vera necessità deve arrendersi alla zuccata di Capaldo. Guanti sprecati.

MANCINI 5,5 - Rispetto alle altre gare si sgancia meno sulla corsia di destra, probabilmente su consegna del tecnico, ma se Zalewski da solo se l'è cavata, con Celik le cose sono precipitate. Titubante.

SMALLING 6 - Ordinaria amministrazione, nel senso che spazza e respinge tutto quello che gli passa sotto gli occhi, uomini o palloni. Non può fare nulla solo quando la palla gli passa sopra la testa: si gira ed è in rete.

IBANEZ 6 - Aggressivo e preciso per tutto il match. Roger oggi ha mangiato tutto quello si è trovato davanti lungo la corsia sinistra e anche qualcosa in più. A fine partita un giallo indolore. Quello sì.

ZALEWSKI 6 - Inizia a destra, finisce a sinistra, eredita i piazzati dopo le sostituzioni di Pellegrini e Dybala, fa tutto quello che può e lo fa bene. Un solo errore, quando conducendo un contropiede si arrende a stanchezza e a scarsa lucidità.

CRISTANTE 6,5 - È lui il migliore tra i giallorossi: una diga nella propria metà campo, preciso e pericoloso con il pallone tra i piedi, come quello che serve ad Abraham nel primo tempo. Colla e fosforo.

MATIC 5 - Giornata no, dal primo minuto all'ultimo. Inizia male la partita e la finisce peggio, quando perde ingenuamente traccia di Capaldo, che a pochi minuti dalla fine ha gelato la Roma. Oggi l'uomo di Mou non ha risposto presente.

5,5 - È il giallorosso più cercato, spesso 1 vs 1 contro il terzino avversario, ma non riesce mai a incidere come doveroso e necessario. Il tempo passa, il suo rendimento cala e la partita finisce.

DYBALA 5,5 - Non è la sua gara, si capisce con il passare dei minuti e la sentenza definitiva arriva al termine del primo tempo, quando esce per infortunio. Adesso forze ed energie incanalate verso un fato favorevole. Dal 45'pt CELIK 5 - Davanti impreciso, dietro svagato. Oggi Mourinho gli aveva dato l'occasione di rifarsi dopo l'autogol di coppa e lui non l'ha colta. Anzi, tutto il contrario.

PELLEGRINI 6,5 - Comincia a rivedersi il vero Pellegrini e con lui cresce anche la qualità sulla trequarti giallorossa. Non solo fioretto, però, anche tanta legna a strappare in mezzo al campo. Dal 74' WIJNALDUM S.V. - Mourinho lo mette per fargli ritrovare ritmo e condizione, ma ora non ha nessuno dei due e ci mette la faccia.

ABRAHAM 5,5 - Si muove bene, lotta su ogni pallone, tiene bassi i centrali del Salisburgo e con una magia si crea i presupposti per segnare e portare la Roma in vantaggio. Il problema, però, è che non ha segnato. Oggi era più facile che a Lecce, ma il risultato è stato lo stesso. Tammy un gol. Dal 74' BELOTTI 6 - Sulla sponda di Smalling sembrava poter vestire i panni dell'eroe di Europa League, ma e traversa privano lui e i tifosi della Roma di gol, cresta e vittoria. Sfortunato.

MOURINHO 5,5 - È lontanissimo il ricordo della formazione B vista in Coppa Italia, oggi José sceglie la squadra migliore per iniziare la gara e a loro si affida. La partita è stata preparata bene e lo svolgimento è stato tutto a favore della Roma, con cambi di gioco continui da fascia a fascia, ma le sostituzioni, obbligate e non, tolgono certezze alla squadra che si perde sul più bello. E ora due gare in sette giorni per l'Europa di oggi e di domani.

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