ROMA-UDINESE: le pagelle. DOVBYK "Artem globetrotter" 7,5 - PISILLI "Di lotta e di governo" 7 - ANGELINO "Ambasciatore" 7

22/09/2024 20:33

LAROMA24.IT (Matteo Vitale) - In uno dei pomeriggi più difficili dell'ultimo periodo sono arrivati i primi tre, benedetti, punti stagionali. Juric si è presentato portando in dote coraggio e vittoria, merce rara, la più preziosa in questo momento di carestia. Brilla, tra gli altri, la stella di Artem Dovbyk: l'ucraino segna (ancora) e cambia la soundtrack del pomeriggio, da fischi ad applausi. Poi propizia il secondo e il terzo gol. Torna al gol anche Dybala, con una delle specialità della casa. In generale, prestazione convincente da parte di tutti gli effettivi. La versione completa e continua delle prove andate in scena a Marassi.

SVILAR 7 - Qualche incertezza con i piedi, forse dovuto al nuovo spartito, ma un portiere si giudica soprattutto per quello che fa quando c'è da difendere lo specchio. Nell'unica incertezza della retroguardia carica la manona e dice "no". Un pugno alle paure.

MANCINI 6,5 - Come i suoi compagni di reparto segue con diligenza e coraggio le tracce a lui affidate e arriva sempre prima.

NDICKA 6,5 - Lucca porta alla mente brutti ricordi, ma Evan li ha spazzati via con una prestazione solida e determinata. Sempre un passo avanti.

ANGELINO 7 - A vederlo giocare oggi, si capisce perché Juric lo volesse anche a Torino: sembra allenarlo da una vita. E invece sono pochi giorni. Gestisce ritmi e avversari con facilità disarmante, ma non si ferma al proprio: aggredisce zolle di campo lontane per assicurare possessi altrimenti persi. Ambasciatore.

CELIK 6 - Qualcosa manca sempre, soprattutto il destro o presenza convincente nell'aria avversaria. Non sbaglia nulla, però.

CRISTANTE 6 - L'Olimpico lo fischia e lui risponde con quello che da sempre lo contraddistingue: affidabilità. Presente. DALL'83' KONE S.V. - A sorpresa attende in panchina, poi la festa era già finita.

PISILLI 7 - De Rossi gli affidava soprattutto inserimenti e corse senza palla, Juric lo investe di responsabilità di gestione: promosso ancora una volta. Eccede per generosità e inesperienza, ma è sempre nel vivo. Di lotta e di governo. DAL 60' PAREDES 6 - Qualche minuto per togliersi la polvere di dosso, poi mette in porta Dovbyk: peccato per la bandierina.

EL SHAARAWY 6,5 - La miglior versione del Faraone dalla notte europea contro il Milan. Assist per il primo gol a parte, oggi il 92 ha dato appoggio costante ai colleghi di zona, tenendo sempre la barra dritta. DALL'83' HERMOSO S.V. - In un contesto più agevole. Ci sarà tempo.

DYBALA 7 - Dal dischetto con scettro e corona. Miglior "Paulino" stagionale, rigore realizzato a parte, anche nel legarsi ai compagni agli altri giocatori di fantasia della squadra. Certezza . DALL'83 SOULE S.V. - Un po' alla volta.

PELLEGRINI 6 - Il cuore dell'Olimpico sanguina per il regicidio e lui si prende gli schizzi, ma nonostante il contesto difficile la prestazione è positiva. Nel primo tempo pesca Angelino (poi Celik sprecherà) e manda al tiro Dybala. Sulla trequarti ritrova distanze e ritmi. P.S.: la corsa disperata per coprire un contropiede rischioso, il cuore di cui sopra. DAL 69' BALDANZI 7 - Entra, segna ed esulta. Meglio di così, non si può. Vola come una farfalla e punge come un'ape.

DOVBYK 7,5 - Lui è Artem, per chi aveva dubbi. Si siede in consolle e cambia la musica dell'evento pomeridiano: dai fischi si passa agli applausi, decide lui con un sinistro potente e preciso. Poi lotta su una palla persa e propizia il rigore del 2-0, addirittura finisce con l'assist per Baldanzi. A una bandierina dalla doppietta in uno show di potenza e classe. Artem globetrotter.

JURIC 6,5 - L'atmosfera creata per il suo esordio era la peggiore possibile, fra contestazioni, dimissioni, fischi e chi più ne ha, ne metta. Il nuovo tecnico della Roma dà seguito a quanto detto in conferenza: ha preso il buono della Roma di De Rossi e ha trovato tra le anime giallorosse motivazioni e coraggio per fare bene quello che non sono riusciti a fare altrettanto bene nelle prime partite. Il suo ce l'ha messo, faccia in primis, e nessuno potrà toglierglielo. Non è poco, di questi tempi.