Post Match - Episodio numero 234838: "Uomo o zona sugli angoli?"

14/12/2021 15:27

LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Per la serie "Difendere a zona o a uomo sui calci d'angolo". Episodio numero 234838, di certo non quello definitivo. Perché la diatriba si riaccende continuamente, ad ogni gol subito principalmente. E chissenefrega se siano passati altri 50 angoli resi innocui nel mezzo. Il fronte del "bisogna aggrapparsi all'uomo" è pronto a sfornare nuove tessere d'iscrizione ad ogni palla raccolta dagli avversari. A distribuirle fuori dai centri commerciali, forse, si presenteranno come volontari anche Abraham, Smalling e Ibanez, tre dei beneficiari nell'ultimo turno di una marcatura a uomo su calcio d'angolo.

La squadra di Thiago Motta si dispone sul primo angolo, che arriva dopo poco più di 5 minuti, con due giocatori a difendere la zona del primo palo, spesso ambita nei movimenti da Cristante e soci, più un altro al limite per giocarsi al meglio le chances di conquista di una respinta difensiva. Gli altri, sono tutti accoppiati, alcuni in sovrannumero come il 4v3 nella zona centrale da cui partono Smalling, Ibanez e Kumbulla.

Sulla traiettoria ad uscire di Veretout, è quasi grottesco il modo in cui Nikolaou perda completamente il contatto, visivo prima che tattile, dalla sua consegna in marcatura, Abraham. Che può liberamente innalzarsi a colpire trovando poi la correzione definitiva di Smalling anche lui perso dai radar del proprio marcatore.

Uno scenario che si ripete nel 2-0, nonostante qui la superiorità numerica dello Spezia sia persino doppia (8v4). I soliti 3 a zona e gli altri tutti rigorosamente con una consegna romanista da tenere. Peccato che basti già il primo movimento di Ibanez a far guadagnare al difensore brasiliano, che poi colpirà centralmente all'ingresso nell'area piccola, un ampio vantaggio sul duellante.

Più in generale non è ancora detto, e non potrà essere pronunciata di certo qui, quale sia la disposizione migliore per difendere su una palla inattiva, anche perché questa è chiaramente subordinata alle caratteristiche dei giocatori a disposizione. L'indicazione che proviene dalla maggior parte dei campi professionistici, tuttavia, porta verso una gestione delle competenze più collettiva anche nelle palle inattive. Se non altro per evitare di lasciare ampi spazi liberi da attaccare agli avversari, che potrebbero concentrare le marcature, come avviene ieri, in zone precise dell'area per poi andare a ricercare quelle lasciate inevitabilmente libere, in questo caso sul lato più lontano dell'area o a ridosso dell'area piccola, dall'assenza di disposizioni a zona.

@MirkoBussi