Post Match - Qualcosa per il mal di testa

12/03/2024 13:09

LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Il primo segnale fu nel colpo di testa di Kastanos, poi ribadito da quello di Acerbi, addirittura Paixao, coi suoi 167 centimetri, ne ha approfittato in Europa League, poi Zapata e, infine, Ranieri domenica sera. Dei 14 gol subiti dalla Roma sotto la guida di De Rossi, 5 sono stati segnati di testa. E la lista dei peccati riporta anche cancellature come quella del gol annullato a Folorunsho contro il Verona o al bianchetto delle parate di Svilar su Welbeck contro il Brighton.

Al punto che la strategia della Fiorentina di domenica sera passava per i cieli più che per terra: il 2.1 di xG accumulato dalla viola (2° dato più alto della stagione contro la Roma) era stato messo insieme con una serie di attacchi via cross o con pallonate che da Terracciano, Biraghi o Ranieri piovevano sulla testa di Belotti e simili. Lasciando alla Roma un bottino magrissimo nella campagna aerea: 0/7 i duelli aerei vinti da Llorente, nessuno anche per Mancini e Huijsen seppur meno stimolati, appena 1/3 il raccolto del più possente, Ndicka.

Tutto quello che metteva in tavola la Fiorentina domenica sera era finalizzato a provocare quei rumori che hanno fatto acuire il mal di testa della Roma. Oltre ai modi più rudimentali, come i frequenti rinvii di Terracciano, da uno dei quali pioverà la situazione che porta all'angolo dell'1-0, la Viola apparecchiava spesso la giocata diretta sfruttando le prime ampiezze.

Sulla palla al portiere, infatti, rapidamente Kayode e Biraghi o Ranieri andavano ad abbassarsi lateralmente, allungando di fatto l'uscita in pressione più difficoltosa della Roma (coi quinti), vista la disposizione a 3. Una porzione di campo che offriva dunque maggior libertà al battitore viola e, in più, riduceva la Roma in una serie di duelli difensivi, con l'uscita di El Shaarawy o Angelino su Kayode o il suo corrispettivo a sinistra, che la difficoltà nel contrastare quei successivi palloni aerei rendeva sanguinosa.

Al 34' del primo tempo viene servito un concentrato di tutto questo: il rinvio di Terracciano col duello aereo di Ndicka che lascia irrisolto il problema, la ricerca immediata dell'ampiezza su Kayode per poi pescare la profondità attaccata proprio alle spalle dell'uscita del quinto, in questo caso El Shaarawy. Da qui Gonzalez, tramite Bonaventura, ribalterà la prospettiva arrivando a Biraghi che dal vertice dell'area opposta martorierà le marcature della Roma, già allentate per cambio d'orientamento, appoggiandosi sul 'mis-match' Belotti-Paredes che offre a Sottil la possibilità di colpire, davanti a Llorente, da una posizione particolarmente pericolosa.

Anche il 2-1 arriverà da cross seppure in uno scenario completamente differente, sfruttando gli effetti di una punizione battuta rapidamente ma che vede l'intero equipaggio romanista sotto la linea della palla negli ultimi 30 metri. Il ritardo nel contrastare lo sviluppo laterale, con Huijsen che non può rispondere in tempo alla chiamata, ad ampi gesti, di Cristante perché 'trattenuto' centralmente dalla presenze di Bonaventura, permetterà a Biraghi di tracciare comodamente l'arco che sottolineerà una volta in più le difficoltà aeree incontrate dalla Roma.

 

Semmai la porzione di campo da cui ha origine il 2-1 aiuta a spiegare perché, nelle mappe gentilmente proposte da 'Opta' la corsia di destra della Roma sia segnata in rosso, indicandola come una tra le zone in cui la squadra giallorossa fatica a tenere sotto controllo gli eventi e in cui gli avversari hanno una percentuale di tocchi superiore al 55%.

Ma questo non è un problema divampato di recente, basta pensare all'andata di Roma-Fiorentina, quando l'1-1 viola fu confezionato proprio su cross proveniente da quella corsia con Martinez Quarta che riusciva a colpire, di testa neanche a dirlo, tra Mancini e Llorente.