Post Match - Grandangolo

30/04/2024 13:34

LAROMA24.IT (MIRKO BUSSI) - Gli ultimi 3 punti della Roma, al giro finale di Udine e al penultimo di Napoli, sono stati pagati con una delle carte di credito più utilizzate del calcio, la palla inattiva. Che dall'arrivo di De Rossi è tornata ad avere un plafond particolarmente profondo con 6 reti, 5 in campionato e un'altra in Europa League, soltanto su calcio d'angolo più altre due, contro Fiorentina e Bologna, sugli sviluppi immediatamente successivi. Numeri che non hanno paragoni in Serie A nel tratto da metà gennaio ad oggi e anche con la Roma di inizio anno che, in 20 partite, aveva esultato solo due volte da calcio d'angolo. Quella che era fonte d'ossigeno in passato, tuttora aiuta a respirare meglio.

Tra Napoli e Udine si sovrappongono alcuni punti comuni: in entrambe le situazioni la Roma si trova ad affrontare un castello difensivo a zona, che ormai contraddistingue la quasi totalità delle difese su calcio d'angolo. Quello che varia, il più delle volte, è la definizione di alcune attenzioni specifiche per i più temuti. Nel caso più recente, infatti, Calzona aveva predisposto una marcatura dedicata a Mancini, il saltatore più redditizio della batteria di De Rossi.

Sono 6 i romanisti impegnati in area pronti ad attaccare la traiettoria ad uscire di Dybala, altro tratto che tornerà frequente e accompagnato da statistiche sempre più favorevoli rispetto a quelli a rientrare. Solo Cristante parte all'interno del castello avversario per preparare il suo movimento ad attaccare la zona davanti al primo ormai divenuto marchio registrato del 4 romanista. A partire più distante dalla porta è proprio Mancini, in modo da poter sfruttare la sua capacità d'elevazione in terzo tempo. In entrambi i fotogrammi c'è Abraham pronto ad "allungare la porta", come si dice del giocatore destinato nei pressi del palo opposto per correggere traiettorie destinate fuori dallo specchio.

 

La fama di cacciatore temibile Mancini l'aveva rimarcata nella settimana dal derby all'andata dei quarti di finale col Milan. Un doppio 1-0 firmato dal difensore sempre con un colpo di testa da calcio d'angolo ma su scenari differenti. A San Siro, infatti, Mancini sfilò tra le marcature a uomo disposte da Pioli, protette soltanto da due giocatori in zona primo palo. Ad aprirgli la strada il lavoro congiunto di Lukaku, che nel fotogramma si vede dare le spalle al pallone, e Pellegrini per allentare la marcatura di Loftus Cheek che consentirà a Mancini di attaccare il pallone in elevazione a ridosso dell'area piccola. Questo sarà l'unico angolo della serie con traiettoria a rientrare, con la battuta di Dybala da destra.

Il tipico movimento di Cristante va in scena a San Siro come nel derby di pochi giorni prima, quando anche qui la scelta di Tudor ricade su riferimenti a uomo sui 6 saltatori utilizzando però un giocatore in più in area (9 rispetto agli 8 utilizzati da Pioli). Contro la Lazio, però, Cristante fungerà praticamente da esca svuotando la zona centrale dei biancocelesti, dove irromperà proprio Mancini seguendo la scia di Llorente, partito davanti a lui. Qui, su un'altra traiettoria ad uscire di Dybala, si notano Lukaku e Pellegrini nel punto opposto rispetto alla battuta.

 

Tutto era partito da Roma-Cagliari, quando la squadra di De Rossi sfruttò ben due volte situazioni dalla bandierina. La prima per l'1-0 con Paredes che ridonda lo smarcamento "alla Cristante" all'entrata del castello difensivo di Ranieri, sulla traiettoria a mezza altezza ancora ad uscire: sarà l'argentino che, prolungando di testa, manderà in crisi il sistema sardo con Pellegrini pronto a spingere in rete a pochi passi dalla porta. Rispetto alle immagini più recenti, qui il gruppo dei 6 era equamente diviso tra Pellegrini, Paredes e Cristante all'interno del castello difensivo e il trio Lukaku, Mancini e Llorente, con quest'ultimi due ancora in scia, pronto ad arrivare in diagonale dalla zona del dischetto.

A segnare il 4-0, invece, sarà Huijsen ancora sugli effetti di un calcio d'angolo. Stavolta battuto da destra ma con traiettoria nuovamente ad uscire e affidata a Pellegrini, Cristante sempre pronto ad anticipare il primo difendente sardo, con Bove, Huijsen, Mancini e Kristensen ad attaccare l'area piccola partendo dal dischetto. Il difensore 2005 farà la strada percorsa da Ndicka a Napoli e prima Llorente ad Udine, con Mancini pronto a sfruttarne la scia dietro di lui, spetterà a Kristensen, invece, la chiusura del palo lontano.