Post Match - Avvertenze

01/10/2024 13:13

LR24 (MIRKO BUSSI) - I riferimenti a uomo, nelle pressioni e poi per conseguenza nei duelli difensivi, hanno avuto lungo successo nell'epoca in cui il calcio era prettamente posizionale. A muoversi infatti era perlopiù il pallone, con giocatori disposti in posizioni fisse o comunque facilmente prevedibili, specialmente nelle prime porzioni di campo, che di colpo si ritrovavano aggrediti da uscite animalesche di avversari che non badavano più a principi di reparto.

Per reazione, le costruzioni delle squadre che abitualmente avevano il pallone si sono fatte più fluide, le posizioni degli interpreti meno definite, facendo sfumare la veridicità di quelle formazioni disposte su carta in moduli, con l'effetto di complicare notevolmente quelle fastidiose cacce all'uomo.

Così la Roma, che in 10 giorni ha preso in mano un nuovo manuale difensivo e affrontato 3 partite con appena 7 allenamenti disponibili, considerando scarichi del giorno dopo e rifiniture della vigilia, è arrivata di fronte al Venezia mostrando buona parte dei possibili effetti di collaterali nel prendere forti riferimenti sull'uomo.

Il piano strategico della squadra di Di Francesco si rivela ripetutamente in occasione del gol annullato ad Haps. Sulla palla al portiere, infatti, c'è una ridondanza d'ampiezza con Idzes, Oristanio e Zampano tutti aperti sulla corsia destra ad altezze differenti. Con l'obiettivo di liberarsi la strada verso i propri vertici, giocatori posizionati verticalmente, a quel punto in parità numerica coi rispettivi marcatori.

 

Lo sviluppo, infatti, rientrando dal portiere, va a scrutare l'ampiezza opposta, dove si è aperto Busio, nel gioco delle coppie romaniste legato a Cristante che dunque è chiamato ad un'uscita piuttosto lunga che toglie inevitabilmente protezione ai duelli difensivi più profondi. Al ritorno a destra, nuovamente passando dal portiere, il Venezia avanzerà definitivamente: c'è il mancino Ellertsson in ampiezza stavolta che può prodursi in una tipica giocata diagonale, l'esca di Zampano fa saltare il duello con El Shaarawy scucendo ulteriormente le distanze (e i tempi...) tra le sentinelle di Juric e gli assaltatori di Di Francesco.

Proprio una giocata al terzo uomo dei vertici, disposti vicini tra loro in modo da poter combinare più facilmente e rapidamente, spalanca la profondità attaccata da Zampano che a quel punto ha guadagnato un ampio vantaggio su El Shaarawy. Soltanto la strepitosa lettura di Celik, il più lontano, che fa cadere in fuorigioco l'esterno del Venezia annullerà tutto.

Ma il Venezia ha visto che il piano può funzionare e un paio di minuti dopo rimette in cottura gli stessi ingredienti: la Roma fatica ad accorciare sulle ampiezze, con El Shaarawy che non arriva su Haps, aperto a sinistra, Busio porta al largo Cristante per prepararsi al terreno ad una nuova "giocata concava", quell'improvvisa sterzata al pallone che, in traiettoria diagonale, finisce destinato o ai vertici offensivi o direttamente in profondità come prima aveva fatto Ellertsson. Una giocata che, contro sistemi simili, produce un rumore simile al tappo quando viene estratto dalle bottiglie senza troppa cura. Così Busio aggira Cristante e mette in imbarazzo il 2 contro 2 che impegnava Celik e Ndicka coi vertici avversari. Il mancato intervento del turco, stavolta, fa scattare la slavina.

Nel primo tempo, il Venezia aveva già provato a calcare questi modelli, come quando al 23' Cristante deve sbrigarsi ad assorbire la profondità attaccata da Busio sempre a seguito di una costruzione in ampiezza, giocata improvvisa da piede invertito, prodotta col destro da Haps nonostante sia mancino, e lavoro combinato dei vertici offensivi. Una soluzione che, ormai, è tra le prime risposte fornite dai motori di ricerca a tutte quelle squadre che, sanguinanti, avevano cercato antidolorifici contro quei sistemi difensivi con riferimenti sull'uomo.

Nel dicembre del 2021, per dire, la Roma sbloccò la gara in casa dell'Atalanta (finita 1-4), proprio con una traccia simile: costruzione con Mancini in ampiezza, "giocata concava" di Cristante verso Zaniolo ed Abraham, pronti a combinare grazie alle posizioni ravvicinate, e violento attacco alla profondità. Come passa il tempo, così mutano le necessità e la domanda di nuove soluzioni. È l'evoluzione, nella storia come nel calcio.