05/11/2024 13:17
LR24 (MIRKO BUSSI) - Al Verona sono stati concessi appena 8 tocchi in area di rigore ma tanti bastano, oggi, a produrre tre gol contro la Roma. Certo, serve un istinto all'auto-distruzione come quello che apparecchia l'1-0, una malefatta arbitrale come per il 2-1 ma è anche l'effetto di un sistema difensivo che non prevede reti di protezione.
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La Roma concede un numero di tiri simile al Napoli (126-120) ma ogni tiro subito dalla Roma vale in media 0,108 xG, 2° peggior dato della A, dietro al Como.
Qui, da una situazione caotica, le scelte difensive lasciano 1v1 Ndicka fino all'angolo del 2-1. pic.twitter.com/U6vgu6RG8G— Mirko Bussi (@MirkoBussi) November 5, 2024
Per dare un'idea, il numero di tiri stagionali subìti dalla Roma è paragonabile a quello del Napoli, prima in classifica e seconda miglior difesa del campionato. Bisogna prendere gli occhiali, però, per guardare da più vicino il dato: ogni tiro ricevuto da Svilar ha pericolosità ben superiori rispetto a quelli a cui deve opporsi il collega Meret.
126 conclusioni verso la porta giallorossa con un tasso di rischio, definibile tramite gli xG per tiro, dello 0,108 xG. Il portiere di Conte, per continuare il parallelo, ha a che fare con conclusioni avversarie dalla pericolosità media di 0,073 xG. Una, la Roma, è la seconda squadra in Serie A, dietro solo al Como, per "xG against per shot", dunque la pericolosità media di ogni tiro incassato. L'altra, il Napoli, è la penultima, dietro solo alla Juventus, per la stessa metrica. Non è tanto quanto ma come.
E allora anche una situazione casuale come quella che scaturisce da una serie di duelli aerei e di terra intorno alla linea di metà campo come al 33' può nascondere pericoli imminenti. Perché da quell'intreccio di gambe, ne esce Serdar con una palla "aperta" a disposizione, quindi giocabile verso la porta romanista. Eppure Angelino, contraddicendo ai canoni più classici della marcatura ma fedele alla linea guida in voga ora a Trigoria, va ad accorciare sul proprio riferimento in consegna, lasciando dunque Ndicka appeso al proprio uno contro uno. Il difensore riuscirà comunque a sporcare il tiro di Tengstedt, dall'ingresso dell'area di rigore, concedendo un calcio d'angolo. Quello del 2-1 incriminato.
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Pallone perso ad almeno 75 mt dalla propria porta: la Roma è tiepida in riaggressione, Angelino molla il duello con Livramento tentando di ostacolare il possessore.
Sistema manomesso: dal 2v2 accettato, diventerà 2v3 (!) fino al gol di Harroui. pic.twitter.com/GK240da1Ys— Mirko Bussi (@MirkoBussi) November 5, 2024
L'instabilità della Roma è riesplosa in maniera deflagrante anche nei momenti di transizione negativa. Da tempo i giallorossi sono alla ricerca di un antidoto ai tiri subiti in seguito a vampate di calore provocate da una riconquista avversaria. Quei "tiri veloci" subìti, che arrivano a pochi secondi dalla perdita del pallone, che già nella seconda parte di stagione avevano acceso la spia sul cruscotto romanista. E che oggi, nei dati Opta, segnalano la Roma come la squadra più vulnerabile sul tema: 20 tiri subìti sugli effetti immediati di una riconquista avversaria. La seconda squadra in graduatoria, l'Udinese, ne ha incassati 12 in questo modo: 8 in meno, addirittura.
È quello che accade per il 3-2 definitivo di domenica: sul pallone perso da El Shaarawy a circa 75 metri dalla porta romanista, la riaggressione della Roma è tiepida, permettendo al Verona di apparecchiarsi la transizione. Angelino, inizialmente posizionato in ampiezza, avrebbe in carico un duello con Livramento che si prospetta particolarmente lungo. Con scarse possibilità di tenere sul rettilineo il rivale 23enne, sceglie di mollare il duello e ostacolare il possessore. L'effetto, però, è nefasto: il Verona riesce comunque a stendersi in verticale e svelare le intimità romanista, con Mancini e Ndicka pronti, come da usi e costumi, ad accettare il 2v2 ma di colpo costretti addirittura all'inferiorità numerica. Sarà appena il terzo tiro in porta della serata del Verona. 7° e 8° tocco a disposizione nell'area romanista. Ma tanto basta, oggi.