LA SFIDA NELLA SFIDA: Taddei vs Alvarez (VIDEO)

09/12/2010 18:48

TADDEI Rodrigo Ferrante Taddei, nativo di San Paolo del Brasile, inizia la sua carriera da professionista nel Palmeiras nel 2000. A settembre del 2002 viene ingaggiato dal Siena, contribuendo così alla prima storica promozione in Serie A dei toscani. Nella à del Palio il brasiliano metterà in mostra le sue qualità tecniche, ma proprio all’esperienza senese è legato l’episodio più triste della storia calcistica e personale in Italia di Rodrigo. Era l’8 giugno 2003 ed era tutto pronto a Siena per festeggiare la promozione. Una festa rovinata da un tragico incidente: proprio in quegli istanti l’auto del brasiliano viaggiava sull’autostrada A1 in direzione di Malpensa. A bordo, oltre a Taddei, c'erano il fratello Leonardo, il compagno di squadra Pinga e due amici. Durante il viaggio la ruota di scorta, appena cambiata per via di una foratura, cede e la vettura si schianta contro il guard rail all’altezza di Fiorenzuola. Il fratello di Taddei morirà sul colpo, mentre Rodrigo riporterà un trauma cranico. Da quell’episodio il numero 11 giallorosso non mancherà mai di ricordare il fratello scomparso ad ogni gol segnato, con la sua celebre esultanza a mimare il battito del cuore sotto la maglia.

Nella stagione successiva, con i suoi 8 gol in 27 presenze, aiuta i senesi a mantenere il posto nella massima serie, finchè non viene notato dalla Roma. L’allora presidente senese De Luca si dimostra restio a intavolare una trattativa per la cessione del paulista, finchè lo stesso brasilano deciderà di non rinnovare il contratto con i bianconeri, consapevole che ormai gli si sono appena spalancate le porte di Trigoria. De Luca si infuria e lo mette fuori rosa ad agosto 2003, salvo poi reintegrarlo in prima squadra quando le prestazioni in campionato dei toscani stentano a decollare. 

Nella stagione successiva (2005-2006) si svincola e passa alla Roma, reduce dall’annus horribilis dei quattro allenatori e del posto in Coppa Uefa strappato solo grazie alla conquista della finale di Coppa Italia. Taddei si dimostra da subito come uno degli uomini fondamentali del schierato da Spalletti, non saltando mai una gara in quella stagione. Nelle annate successive caleranno le presenze, ma mai le prestazioni di sostanza. Le sue doti tecniche e fisiche gli hanno permesso di giocare a centrocampo, in attacco, persino in difesa. In cinque stagioni ha collezionato complessivamente 205 presenze in campionato con la maglia della Roma, alternando pregievoli giocate (come l’Aurelio, la sua finta “marchio di fabbrica” messa in mostra in contro l’Olympiakos) e gol importanti e decisivi. L’attuale stagione del brasilano non è cominciata nel modo migliore, complice il grossolano errore in Supercoppa contro l’Inter e la rimessa laterale sbagliata di domenica scorsa, dalla quale è nato il controfallo che ha portato al gol del pari del Chievo. Non è al meglio della condizione ma Ranieri potrebbe concedergli una chance contro i pugliesi

ALVAREZ – Proprio nella prima Roma spallettiana, con il mercato bloccato dal Tas di Losanna per via del caso Mexes, assieme a Taddei sbarcherà nella Capitale un giocatore finora sconosciuto. Edgar Anthony Alvarez Reyes, honduregno nato a Pueblo Cortes, arrivato in prestito dal Penarol dopo aver giocato per un anno a Cagliari senza particolari guizzi. Nella Roma, chiuso proprio da Taddei, non riuscirà mai a mettersi in luce e Spalletti lo manderà in campo sempre nella ripresa, il più delle volte a ridosso del 90’. Alvaretto, nella sua prima stagione romanista, giocherà 20 partite in campionato. Un discreto bottino, che va ridimensionato se si pensa che solo in tre occasioni è stato schierato dal primo minuto. La sua “prima” da titolare arriva solo alla trentesima giornata, all’Olimpico contro il Messina; in quell’occasione l’honduregno sfodera la migliore prestazione in maglia giallorossa, tanto che il tecnico di Certaldo gli rinnova la fiducia e lo schiera titolare una settimana dopo contro la . Una grande chance per il centroamericano, rovinata però dalla sfortuna. A Torino, infatti, sarà costretto ad uscire dal campo per infortunio dopo soli 20’ e chiuderà l’annata proprio come l’aveva cominciata: subentrando sempre nella ripresa, con l’esclusione della partita contro il Treviso della penultima giornata. Giocatore dai piedi non eccezionali, si mette in mostra per le sue eccezionali qualità atletiche, che bastano però alla Roma per riscattarlo dal Penarol.

Nelle successive quattro stagioni girerà per l’Italia. Prima a Messina, dove gioca con più continuità ma non riesce a evitare la retrocessione in B dei siciliani. Torna a Roma nel 2007/2008, giusto in tempo per far tirare il fiato a nella prima giornata contro il Palermo e poi ripartire alla volta della Toscana. In due stagioni tanta panchina a Livorno, poi la discesa nella serie cadetta a Pisa. Verrà ceduto a titolo definitivo al Bari, voluto fortemente da Ventura che lo aveva già allenato in serie B. E proprio in Puglia che Alvaretto avrà la sua consacrazione, diventando uno dei protagonisti della straordinaria stagione dei pugliesi, autentica rivelazione della scorso campionato di Serie A. Una stagione ricca di soddisfazioni per Alvarez, che si toglierà anche lo sfizio di segnare un gol alla Lazio e a fine stagione prenderà parte anche al Mondiale in Sudafrica, dove però con la sua nazionale raccoglierà solo un punto.

 

STATISTICHE A CONFRONTO

                                    Taddei                   Alvarez



Data di nascita:              06/03/1980          08/01/1980



Altezza:                            177 cm               171 cm



Peso:                               69 kg                     75 kg



Nazionalità:                      brasiliana           honduregna



Presenze in Serie A:              205                       127



Gol in Serie A:                      33                          6

 

 

Daniele De Angelis