25/02/2011 20:12
CASTELLINI Nato a Brescia nel 1979, Castellini inizia da giovanissimo la sua carriera da professionista partendo dallallora Serie C1: nel 1996 fa il suo esordio con la maglia della Cremonese, che vestirà per quattro stagioni conquistando una promozione in Serie B. Le sue buone prestazioni nella serie cadetta attirano lattenzione del ct dellUnder 21 Marco Tardelli ma anche dei dirigenti del Torino, che lo mettono sotto contratto nel 2000. In quella stagione Castellini, con le sue 33 presenze, dà un importante contributo alla promozione in A dei granata e si conferma come titolare indiscusso anche nella massima serie (in quel periodo sfoggiava anche una curiosa acconciatura che riprendeva il logo della Nike). Nel 2004 arriva anche lopportunità di giocare con la squadra della sua città, mentre il suo Torino si avvia ad un mesto ritorno in Serie B. Poi arriva inaspettata la chiamata del Betis Siviglia. Lesperienza nella Liga sarà breve e poco esaltante per il bresciano, che colleziona la miseria di 13 presenze in due stagioni. Così nel 2006 si ritrova senza squadra e viene messo sotto contratto dal Parma, che dopo il crac del gruppo di Calisto Tanzi finisce in amministrazione controllata e cambia radicalmente i propri obiettivi. Castellini si mette in luce anche nei ducali, con in quali raggiunge il traguardo del centesimo gettone di presenza in Serie A. Ad agosto poi passa in prestito alla Roma, cogliendo al volo lopportunità di giocare la Champions League.
E un emozione devastante, dichiarò il giorno delle visite mediche al Gemelli. Non è stato altrettanto devastante nel suo debutto, durato solo 13 minuti nel pesante 1-5 subito a Cagliari. Per non parlare poi della sua ultima uscita in maglia giallorossa, dove ha avuto pesanti responsabilità nel tracollo giallorosso contro il Genoa, anche se giocava per necessità in un ruolo non suo. In settimana si è allenato poco ma viste le continue amnesie di Riise, evidenti anche nellultima gara contro il Bologna, può aspirare a convincere Vincenzo Montella a concedergli unopportunità in futuro.
GOBBI Landamento della sua carriera è molto simile a quella della sua controparte in questa particolare sfida. A fare una fondamentale differenza è quello che è stato, per dirla in tono dantesco, un gran rifiuto. Infatti Massimo Gobbi, milanese classe 1980 e cresciuto nelle giovanili del Milan, proprio Castellini esordisce appena diciottenne in Serie C2, precisamente nella Pro Sesto. Poi fa il salto di categoria passando al Treviso, ma inizialmente non trova spazio e viene spedito per due anni a fare la gavetta nelle serie minori. Degna di nota la sua stagione nellAlbinoleffe, che nel 2002 conquistò una storica promozione in Serie B grazie anche al contributo dei suoi 7 gol. Rientrato alla base, diventa finalmente titolare, tanto da disputare tutte e 44 le gare del campionato di Serie B. A quel punto arriva la chiamata di una squadra della massima serie. Si tratta del Cagliari, che nel 2004 lo acquista in comproprietà. In due anni in Sardegna disputa 71 partite, guadagnandosi anche una convocazione in Nazionale. Nellestate nel 2006 i sardi e i trevigiani non trovano laccordo per la cessione e risolvono la pratica alle buste. Cosi viene riscattato dai veneti, che poi lo gireranno a titolo definitivo alla Fiorentina, con la quale colleziona 81 presenze in A e gioca anche quattro gare in Champions League nel 2008-09. Nella sua esperienza in maglia viola Prandelli gli cambierà anche posizione, trasformandolo da esterno di centrocampo a terzino. Non sfigura in quel ruolo, ma troppo spesso deve battere la concorrenza di Pasqual. In estate termina la sua permanenza in Toscana e il suo contratto non viene rinnovato. La Roma gli mette gli occhi addosso, ma lofferta giallorossa non lo convince. Poi arriva la proposta del Parma, che rispetto ai giallorossi offre 100mila euro dingaggio e unulteriore anno di contratto. Una trattativa lampo e Gobbi si ritrova in maglia gialloblu. Segno evidente che nel calcio non sempre le emozioni contano.
Daniele De Angelis