28/09/2011 16:55
CONSACRAZIONE IN PROVINCIA Juve, è presto, sembrano dire i due mediani: tanta corsa e personalità, ma poca esperienza per un contesto come quello di Moggi-landia. Perrotta va al Bari nel 1999: vi trova Osmanovski, Andersson e un giovane Cassano, manca di poco Zambrotta, ceduto proprio quellanno. Forte della fiducia di mister Fascetti, con i biancorossi il centrocampista calabrese colleziona 56 presenze e un gol in due stagioni. Diverso il percorso di Brighi: utilizzato spesso come merce di scambio, la Juventus lo gira a mezza Serie A. Il primo anno fuori dal Piemonte lo passa a Bologna. Guidolin stravede per questo centrocampista tutto corsa e quantità, che riesce a timbrare il cartellino ben 32 volte in una sola stagione. Il ritorno a Torino nel 2003 dura ben poco: la Juventus prende Di Vaio dal Parma e spedisce il vagabondo Brighi in terra emiliana. Il riminese trova meno fortuna rispetto al passato bolognese: i continui infortuni ne pregiudicano lutilizzo e benché goda della fiducia di mister Prandelli riuscirà a giocare solo 11 partite in stagione.
CAMPIONI DEUROPA Il palmares dei due centrocampisti finora non è esattamente di primissimo livello. Ma anche a questo punto le carriere di Perrotta e Brighi si intrecciano. Nel 2000 Perrotta diventa campione dEuropa con lunder 21 di Marco Tardelli. Sono gli azzurrini di Pirlo, Gattuso, De Sanctis e tanti altri dal futuro a dir poco roseo. Edizione successiva, 4 anni dopo: ancora un oro per lunder 21, stavolta guidata da Gentile. LItalia di Gilardino (capocannoniere del torneo), De Rossi e, per lappunto, Brighi. Il centrocampista riminese non sarà poi convocato per le Olimpiadi di Atene del 2004.
DA GIALLOROSSI, IL FALSO DOPPIONE Nel 2004 Perrotta sbarca a Roma. Anni difficili nella Capitale: Capello è appena scappato a Torino portandosi Zebina ed Emerson, Prandelli è chiamato a ricostruire un collettivo che ha sicuramente ottenuto meno di ciò che meritasse. Ma lattuale CT della Nazionale lascia presto la panchina giallorossa per i motivi famigliari che tutti conosciamo. Arriva Voeller, che dura 4 giornate. Nel più totale caos in casa Roma, arriva Del Neri, che ritrova così quel mediano che tanto lo aveva gratificato negli anni clivensi. Spogliatoio spaccato, dirigenza assente e stampa inferocita: anche Del Neri lascia la Capitale. Arriva Spalletti, colui che trasformerà Perrotta in un bomber. Nel corso della prima stagione sulla panchina della Roma, il tecnico di Certaldo sperimenta varie soluzioni tattiche, che trovano compimento nel perfetto 4-2-3-1: Totti unica punta e 5 uomini che senza palla attaccano lo spazio nellarea avversaria. Il trequartista è forse il ruolo più delicato in questo modulo e viene affidato a Perrotta, quanto di più lontano dal concetto di numero 10 dai piedi sopraffini. Basti un dato a rendere ldea: un centrocampista che nella sua carriera ha segnato 8 gol in 9 stagioni, ne segna 28 nelle prime tre in giallorosso. Brighi giunge a Roma nellestate del 2007. Le sue caratteristiche fanno di lui un vice Perrotta ideale, ma soprattutto idealizzato. Non la pensa così infatti mister Spalletti, che schiera il riminese prevalentemente in mediana quando è assente uno tra De Rossi e Pizarro. Emblema la partita di Empoli, dove Brighi parte dal primo minuto al fianco di Pizarro con Perrotta trequartista. Il match finisce 2-2, con il primo gol del centrocampista romagnolo con la maglia giallorossa.
VERSO BERGAMO Dopo laddio di Spalletti la Roma cambia assetto tattico: dal 4-2-3-1 si passa ai rombi srombati di Claudio Ranieri, nei quali Brighi e Perrotta si ritagliano un ruolo diverso. Il primo colleziona 60 presenze in due anni (compreso il periodo-Montella), il secondo 75. Estate 2011, arriva Luis Enrique. Il possesso palla voluto dallasturiano mal si concilia con le attitudini dei due centrocampisti: uno è di troppo e Brighi viene ceduto in prestito allAtalanta con la formula del prestito secco. Sabato sera il romagnolo tornerà da avversario allOlimpico: Se segno esulto, non offenderei nessuno, le sue parole alla vigilia.
Antonio Paesano