17/11/2011 12:11
Divisi da 6 cm in altezza e da circa 400 giorni di distanza sulla carta didentità, chissà quale sarebbe il feeling tra Corvia e Osvaldo in un ipotetico attacco a due: entrambi sopra il metro e ottanta, lex bomber della Primavera romanista è un attaccante puro, da area di rigore, nonostante una sintonia non sempre costante con il gol, mentre litalo argentino segna di più pur dedicandosi spesso e volentieri ad uno sporco lavoro di raccordo con il centrocampo e ad una maggiore copertura della fascia laterale se schierato in un tridente. Due numeri 9 dal diverso modo di giocare e di interpretare il classico ruolo del cannoniere: in comune la maglia dellUnder 21 seppur in periodi diversi, la panchina di Papadopulo a Lecce, la sconfitta nel derby d'esordio, un rapporto spesso conflittuale con il tifo.
Uno scontro atipico attende i tifosi giallorossi, salentini o romanisti che siano: Osvaldo e Corvia non sono abituati a vivere di ricordi o di promesse, nulla gli viene perdonato e per questo a muso duro sul campo sfidano contestazioni e dubbi. Senza sconti e senza regali. Roma-Lecce se volete è anche questo.
CORVIA - Classe 1984, Daniele Corvia giunge presto nelle file delle giovanili della Roma e a grandi balzi, grazie alle sue ottime prestazioni, esordisce in Serie A nel gennaio 2004 con Capello in una sfortunata trasferta a Brescia, subentrando a Tommasi. L'anno dopo un'altra soddisfazione: festeggia infatti titolo di capocannoniere e Scudetto Primavera insieme, nella squadra che fu dei vari Okaka, Greco, Curci, Rosi, Scurto, Marsili e Virga. La stagione successiva ecco l'inserimento in pianta stabile nella rosa della Prima Squadra: 20 presenze complessive, nello sciagurato via vai di allenatori, l'esordio in una stracittadina nella nefasta serata di Di Canio, e la gioia del primo e unico gol ufficiale con la Roma. L'occasione sono gli ottavi di Coppa Italia, nella vittoria per 1-5 a Siena (GUARDA IL VIDEO). Da lì, Corvia a poco a poco si stacca dalla Capitale, fino a perdere la 'strada di casa': prima il passaggio a Terni, poi a Siena senza una maglia da titolare. Arriva poi la Serie B con il Lecce, l'Empoli e ancora il Lecce: nella stagione 2009/2010 35 presenze, 17 gol e promozione, finalmente. Il resto è storia recente: un rapporto non sempre eccelso con la tifoseria salentina, il falso coinvolgimento nello scandalo scommesse, le 7 reti dello scorso anno. In vista del match contro la sua Roma ha giurato: "Sfrutteremo al meglio le ripartenze che ci concederanno e ci sbloccheremo"
OSVALDO - "Costa troppo". Il leit motiv dell'estate giallorossa era il seguente, e riguardava l'ingaggio non proprio economico di Pablo Daniel Osvaldo dalla Spagna: 15 milioni più bonus. Accolto con diffidenza, l'ex numero 9 dell'Espanyol (46 presenze, 21 gol) rispose così alla polemica in conferenza stampa: "Io valgo di più. In Italia vi ho lasciato con un ricordo negativo ma vi siete fatti un'idea sbagliata su di me". Il campo dimostrerà la bontà o meno della prima proposizione (finora 1 gol ogni 174 minuti), mentre sulla seconda non ci sono dubbi: l'esperienza italiana dell'oriundo nativo di Buenos Aires risultò tutt'altro che entusiasmante prima della partenza direzione Barcellona. Atalanta, Lecce, Fiorentina, Bologna: apparizioni fugaci, quasi mai convincenti, nonostante qualche colpo di genio, vedi rovesciata a Torino con la maglia viola. I primi 3 mesi a Roma hanno scacciato per il momento la quasi totalità dei fantasmi: la chiamata di Prandelli rappresenta il punto più alto di questo inizio di stagione per il 25enne giallorosso, punto fermo dell'attacco di Luis Enrique. Al pubblico giallorosso non resta quindi che attendere continue conferme delle qualità di Osvaldo per potersi pentire col sorriso di quel collettivo commento estivo...
Giordano Giusti