LA SFIDA NELLA SFIDA: Florenzi vs Caprari

22/11/2012 18:12

RICORDO CHE QUAND’ERO RAGAZZINO… - à natale: Roma. Fede calcistica: romanista. Idolo: . I tratti in comune tra Alessandro e Gianluca Caprari sono tanti. Sono cresciuti nello stesso vivaio, quello di Trigoria. Hanno coltivato un sogno a testa bassa, lavorando senza sosta per raggiungere l’obiettivo serie A, arrivato con lo stesso allenatore. Hanno pianto e gioito insieme. Hanno vinto un campionato Primavera, due anni fa. Hanno assaggiato la serie B, ci sono maturati dentro. E oggi sono elementi fondamentali nella scacchiera delle loro squadre, Roma e . "Ma è soltanto l’inizio", dicono all’unisono.

BENVENUTI A ZEMANLANDIA – Come un rito di iniziazione, entrambi sono finiti tra le fila di Zdenek Zeman. E ci si sono trovati benissimo. Perché si sa, Zemanlandia non è un paese per vecchi. Ma se per il cammino a fianco del boemo è appena cominciato, per l’ex compagno di squadra è stata solo una meravigliosa parentesi durata sei mesi. Gianluca Caprari, classe 1993, nella sua carriera non ha fatto altro che scalare montagne. È un raccattapalle quando la Roma, il 26 gennaio 2008, vince col Palermo per 1-0 con gol di Amantino Mancini: è lui infatti il ragazzo che, senza nemmeno pensarci, posiziona il pallone sotto la bandierina del calcio d'angolo prima che i rosanero se ne accorgano. La Roma quel calcio d'angolo lo batte, trovando il gol a sorpresa. Poi le vittorie del campionato Allievi 2009/2010 e del Torneo Arco di Trento (nella stessa stagione). Lo scudetto con la Primavera, l’esordio con Montella in , poi quello in Serie A contro il Milan, il primo gol in azzurro, quello con la maglia dell’Under 18. Un percorso che gli ha garantito la fiducia di Luis Enrique, che l’ha schierato dal primo minuto in entrambe le gare di Europa League contro lo Slovan Bratislava. E poi 4 minuti in Roma-Chievo, nel gennaio scorso, prima di partire verso . “Sono venuto qui perché è una piazza importante. E poi c’era Zeman…”. Già, perché tutti sanno che con il boemo ogni goccia di sudore viene ripagata. Caprari ha scelto di partire per aiutare il club nella volata verso la serie A. Traguardo di cui è stato protagonista fino all’ultimo, con una doppietta alla Sampdoria in un 3-1 che ha sancito il ritorno dei biancoazzurri nel massimo campionato con un turno di anticipo. Poi il rammarico, perché nessuno dalla Roma lo ha richiamato. E in infine il riscatto da parte del . Ma la sfida con la serie A è appena cominciata.

IL RITORNO DEL FIGLIOL PRODIGO – Che poi, quando silenzio, umiltà, impegno, battute d’arresto e smentite non bastano, a volte ci si mette anche il destino. E come in una bella favola, di quelle che iniziano con il “C’era una volta…”, l’esordio di Alessandro in serie A è il segno più chiaro di una predestinazione. Era il 22 maggio 2011 quando l’appena ventenne centrocampista calpesta per la prima volta il campo dell’Olimpico con la maglia della Roma, quella dei grandi. Al 41’ di Roma-Sampdoria il quarto uomo alza il cartello con su scritto un 10 rosso accanto a un 48 verde: un romano e romanista che va a sostituire un altro romano e romanista. Non uno qualunque, ma . Una partita come le altre per la squadra, che vince 3-1 con l’appena retrocessa Samp e si piazza sesta il classifica, con Montella in panchina. Una partita speciale per e Caprari, per la prima (e fino ad oggi ultima) volta in campo insieme, nel massimo campionato. Non un traguardo, per il centrocampista classe ’91. L’anno dopo viene ceduto al Crotone, in serie B: un anno di transizione, in cui il piccolo diventa grande. Premiato come miglior giovane della Serie B, rivoluto a Roma da Zeman, Alessandro non ci ha messo molto a dimostrare di meritare ciò che era riuscito a raggiungere. Esattamente 34 minuti, il tempo di entrare all’Olimpico contro il Catania, poi volare a Milano e superare Castellazzi con un colpo di testa. Ma non è solo per i gol che è diventato decisivo per Zeman. La sua corsa che sembra inesauribile, la sua applicazione nel lavoro, la sua duttilità tattica sono doti a cui la Roma non sa più rinunciare. Caratteristiche che l’hanno condotto alla corte di Cesare Prandelli, che ha deciso di convocarlo per l’amichevole azzurra contro la Francia.

Domenica, 553 giorni dopo, e Caprari saranno di nuovo sullo stesso campo. Stavolta, per la prima volta, l’uno contro l’altro, visto che lo scorso anno l’attaccante è sbarcato a solo poche ore prima della sfida contro il Crotone, in cui il numero 48 giallorosso ha segnato la sua quinta rete stagionale. E speriamo che la storia si ripeta.
Paolo Rocchetti