LA SFIDA NELLA SFIDA: Stekelenburg vs Romero

06/02/2013 23:49

DESTINI - E' l'estate del 2011, la prima della nuova Roma americana, e il neo direttore sportivo deve risolvere il problema portieri. Di chi fidarsi? I nomi in ballo sono essenzialmente due. Marteen Stekelenburg dell'Ajax, vice campione d'Europa con l'Olanda, è reclamato a gran voce dalla piazza ma il suo cartellino ha un prezzo elevato. Idris Kameni, camerunense dell'Espanyol, sponsorizzato dall'ex compagno e collaboratore di Luis Enrique Ivan De La Pena, sembra il favorito, come conferma lo stesso il 13 luglio: "Siamo ad un passo da lui". Molti media danno l'affare ormai per concluso, per mezzo di un'offerta di 'soli' 1,7 milioni di euro al club spagnolo. Bluff per abbassare le richieste dei lancieri o retromarcia dopo le reazioni dell'ambiente? Tant'è che il olandese sbarca a FIumicino il 2 agosto. Per 6,325 milioni di euro sarà il numero 1 della nuova Roma di Luis Enrique. Ma qualcun'altro avrebbe potuto indossare quella maglia.

L'INTRUSO - ha cominciato a lavorare in maniera ufficiosa già dalla primavera del 2011. Uno dei primi nomi sondati per il ruolo di è stato proprio quello di Sergio Romero, al tempo in forza all'AZ Alkmaar. L'affare viene praticamente chiuso con un precontratto firmato da Romero. Una volta ufficializzato Stekelenburg escogita una soluzione a sorpresa per evitare di pagare la penale, spingendo la Sampdoria del suo amico Pasquale Sensibile ad acquistare il "Chiquito" per 3,5 milioni di euro.

STEK - Dopo 10 anni con i Lancieri, 3 campionati, 4 coppe e 4 supercoppe, l'esperienza giallorossa di Maarten Stekelenburg non nasce sotto la buona stella. A Bratislava, nella prima partita ufficiale della Roma a stelle e strisce, Dobrotka lo trova impreparato con un colpo di testa da calcio d'angolo e complica le speranze giallorosse di entrare in Europa League. Il campionato non lo riscatta. I poco collaudati meccanismi difensivi dell'11 di Luis Enrique lo espongono spesso a 1 contro 1 letali, che quando non portano gol (Muriel, Denis) fanno piovere cartellini rossi e rigori (Klose, Marchisio). Durante l'Europeo di Polonia e Ucraina crolla con tutta la compagine Orange. Al ritorno dall'Est trova sulla panchina della Roma Zdenek Zeman. Di male in peggio per l'olandese, che capisce fin dall'esordio contro il Catania la stagione che si prospetta.

CON IL BOEMO - Nonostante il reparto difensivo rinnovato in toto, il copione è lo stesso. Per sole 9 giornate però. Fino a Parma, quando Stekelenburg lascia il posto a Goicoechea per un problema al polpaccio. Da quel momento l'urugaiano diventa titolare fisso per il boemo. Il classe '82 perde il posto in Nazionale e resta in silenzio, fino al 24 gennaio: "Ho trovato del tutto inutile l’acquisto di Goicoechea. Io voglio giocare". La risposta di Zeman non si fa attendere: "Dichiarazioni inopportune e scarsa integrazione nel gruppo". Tutto lascia presagire ad una cessione che però, incredibilmente, non si concretizza. Ha dell'assurdo la bagarre di mercato del 31 gennaio. L'olandese parte per Londra, forte dell'accordo già trovato tra la Roma e il Fulham. Ma l'impossibilità di trovare un nuovo numero 1 per la porta giallorossa blocca tutto nelle ultime ore di mercato. Il gigante di Haarlem torna a Ciampino l'indomani mattina. "Ci vorrà del tempo per riprendermi, ma ora punto a tornare titolare". Speranza che con l'esonero di Zeman dalla panchina della Roma si fa più concreta.

ROMERO - Classe '87 di Bernardo de Irigoyen, fa il suo debutto con il Racing Avellaneda in Primera Division nel 2006. Sul finire della stagione si trasferisce all'AZ Alkmaar. Con Louis Van Gaal in panchina Romero inizia da terzo , poi scala le gerarchie fino a diventare, da titolare, campione d'Olanda nel 2009. Numero 1 dell'Argentina dal 2010 fino ad ora, ha difeso la leadership tra i pali per 34 volte sotto la guida tecnica di Maradona prima, Batista e Sabella poi. L'approdo in Serie B di un così titolato lascia qualche dubbio. "E' stata la mia scommessa", le sue parole in una delle rarissime interviste concesse in Italia. Scommessa vinta, visto che la Sampdoria arriva in A dopo un solo anno. "Ma sarei rimasto in B anche un altro anno". Nella serie cadetta il popolo blucerchiato impara a conoscerlo, tra ottime prestazioni e topiche colossali, come quella commessa in occasione della sfida delle lacrime di Zeman a Marassi.

IN A - L'esordio in Serie A non poteva essere dei migliori. La vittoria a San Siro contro il Milan arriva anche per le parate di Romero contro il forcing degli uomini di Allegri. La striscia positiva di Ferrara dura però solo 5 partite. Alla 7° arriva un altro clamoroso errore, sul campo del Chievo Verona. Il tiro di Di Michele all'87' non sembra insidioso, ma la palla scivola tra le mani dell'argentino consegnando ai gialloblù il 2-1 finale. Ma nonostante le incertezze e il cambio d'allenatore, Romero guarda avanti e sigilla il ruolo da titolare. "Mi cabeza funciona en una manera".

Lorenzo Censi