LA SFIDA NELLA SFIDA: Garcia vs Pioli

27/09/2013 19:09



PRIMO NOME
– Maggio 2011. La Roma sta per terminare una sofferta stagione, l’ultima della gestione Sensi, mentre ci si prepara al passaggio di consegne con la nuova proprietà americana. , designato come nuovo direttore sportivo, è al lavoro ancor prima di ricevere un’investitura ufficiale. Il neo ds concentra i suoi primi sforzi nella ricerca dell’allenatore, visto che all’orizzonte non arriverà la conferma per Vincenzo Montella. Il primo nome che circola è quello di Stefano Pioli, che proprio in quei giorni stava trattando il rinnovo di contratto con il Chievo. Sull’interesse della Roma il tecnico si era detto “onorato” ma aveva anche precisato che non c’era “nulla di concreto”. 24 ore dopo quelle parole, a due giorni dall’ultima giornata di campionato, Pioli si incontra con . Il neo ds giallorosso aveva giocato assieme a Pioli nel Parma negli anni ’80 e non ha mai nascosto la sua stima per lui. “Ha grandi motivazioni”, aveva detto al termine di quell’incontro giudicato “soddisfacente”. Gli ha fatto eco il diretto interessato: “Fa piacere una società come la Roma abbia pensato a me, ma adesso aspettiamo la prossima settimana”. Di fatto, Pioli è il primo nome, ma non la prima scelta. Un nome che oltretutto non entusiasmava la piazza e, nel giro di pochi giorni, le sue quotazioni perdono quota. Fino a quell’incontro con era molto accreditato anche , che aveva appena sfiorato il suo secondo titolo consecutivo in Ligue 1. Ma lo stesso tecnico francese esce dalla corsa alla panchina: “Resto al Lille 100%”, le parole rilasciate a L'Equipe. E mano a mano esce di scena anche Pioli. Quando l’addio al Chievo era ufficiale ormai la Roma aveva già virato su Luis Enrique. Svanita la Roma, a Pioli non resta altro da fare che accettare la proposta del Palermo di Zamparini.



ANCORA TU? – Passano due stagioni ed è un nuovo ‘anno zero’. Si riparte dalla macerie del 26 maggio e, dopo due anni di scommesse, stavolta la Roma vuole puntare su un allenatore ‘normale’. Torna d’attualità l'ipotesi Pioli, che in realtà circolava già un mese prima che volgesse al termine la parentesi di Andreazzoli. Stavolta lo scenario è, in parte, diverso. Infatti Pioli è reduce da due buone stagioni alla guida del ed è fresco di rinnovo contrattuale. Pur se la sua candidatura resta valida, gli scetticismi della piazza restano. Ed è lo stesso Pioli a defilarsi: “Fa piacere che venga apprezzato il mio lavoro, ma sono soddisfatto di stare al ”. Inoltre, la Roma sembra puntare allenatori più quotati. Prima Mazzarri, poi Allegri. Sfumate entrambe le piste, dopo settimane di attesa, è avanzata la candidatura di . Anche per il tecnico francese lo scenario è cambiato, perché il sesto posto in campionato fa presagire che il suo ciclo al Lille sia finito e che le percentuali di permanenza si siano abbassate rispetto a due anni fa. Al tempo stesso sono molte le perplessità sul suo nome da parte di una piazza delusa e arrabbiata dopo quella finale di Coppa Italia. Ma alla fine si convince e firmerà negli Usa, sotto gli occhi del presidente James Pallotta, il contratto che lo legherà alla Roma.



ANDAMENTO
– Passati circa tre mesi, ogni scetticismo su sembra superato. Merito del primato in classifica a punteggio pieno, ma merito soprattutto del grande lavoro fatto dal punto di vista psicologico da parte del tecnico francese, capace di restituire fiducia e consapevolezza a una squadra. D’altra parte il cammino di Pioli è iniziato in salita: solo 3 punti e nessuna vittoria per il suo . Se non altro in passato ha dimostrato di saper lavorare bene in una piazza come quella rossoblù e il rinnovo di contratto, siglato lo scorso aprile a stagione in corso, ne è la prova. Ma per riscattare l'avvio non positivo, Pioli dovrà incrociare . Per la prima volta sul campo, dopo che i destini di entrambi si sono incrociati (già due volte) nello scenario del calciomercato. Questione di scelte, prime o ultime che siano. Solo il campo darà ragione a quella vincente.

Daniele De Angelis