LA SFIDA NELLA SFIDA: Florenzi vs Bonaventura

28/11/2013 22:41

FORGIATI TRA I CADETTI – Come ogni mestiere che si rispetti, anche il calciatore ha bisogno della sua gavetta. Lo sanno bene e Bonaventura, che per trovare gloria nell'Olimpo del pallone hanno scelto di farsi le ossa nelle categorie più basse. Bonaventura, dopo le esperienze in prestito al Pergocrema e al Padova, riesce finalmente ad imporsi nella sua Atalanta nel 2010, in serie B. La “Dea”, reduce da una scottante retrocessione, affida la sua rinascita ai talenti fatti in casa e Bonaventura, reinventato esterno e all'occorrenza trequartista, ripaga con 33 presenze e 9 gol. L'Atalanta vince il campionato e passa in serie A, per Jack arriva la definitiva consacrazione. L'anno dopo, è il turno di . Fresco Campione d'italia Primavera, il centrocampista di Vitinia passa in prestito al Crotone di Menichini, dove esordisce da terzino, facendo intravedere tutta la sua straordinaria duttilità e intelligenza tattica. Sarà lo stesso allenatore dei calabresi, in un'intervista, a tornare su quell'episodio. “Gli chiesi se poteva giocare terzino, lui mi rispose che avrebbe giocato anche in porta”, le parole di Menichini. A fine stagione la Roma capisce che un anno può bastare e viene richiamato alla base.

L'ESPLOSIONE IN SERIE A – L'esperienza di Bonaventura e dimostra quanto sia importante per un giovane calciatore giocare con continuità ed essere parte integrante di un gruppo. Al loro esordio nella massima serie da protagonisti, si sono subito imposti come due tra i prospetti più interessanti del nostro calcio. L'atalantino ha sicuramente beneficiato dello spazio lasciato da Cristiano Doni, ma 75 presenze e 10 gol non arrivano per caso e la corte delle grandi squadre si fa sempre più serrata. Non è un caso che anche la Roma gli abbia messo gli occhi addosso, come confermato dal suo agente nei giorni scorsi. Alessandro , dal canto suo, deve molto alla sfrontatezza di Zdenek Zeman, che lo ha lanciato senza remore nel calcio dei grandi. Il giovane giallorosso è sembrato l'uomo perfetto per il calcio del Boemo: duttile, instancabile, col fiuto del gol. Alla seconda giornata dello scorso campionato, contro l'Inter a San Siro, il suo gol di testa lo ha fatto entrare nei cuori dei tifosi della Magica. Dopo un anno e mezzo di massima serie ha già collezionato 50 presenze e 7 reti. E sembra perfetto anche per .

RETTE PARALLELE – E' singolare come Bonaventura e , un anno e mezzo di differenza tra i due, si siano ritrovati sullo stesso campo da calcio soltanto per 40 minuti nella loro carriera. La loro storia parla di un continuo rincorrersi tra campionato e nazionali giovanili. Quando uno partiva, l'altro arrivava. E' successo nell'Under 20, in Serie B, e lo scorso anno in campionato. Nella partita di andata, a Roma, gioca 85 minuti prima di essere sostituito, Bonaventura entra solo al sessantesimo. Al ritorno, sul campo innevato di Bergamo, il percorso è l'inverso: l'atalantino esce all'ottantacinquesimo, il romanista entra al minuto 72 al posto di . Almanacco alla mano, quindi, domenica l'evento sarà di quelli rari, perchè la loro sfida questa volta la vivranno da protagonisti sul campo. E chissà che il destino non li faccia rincontrare anche quest'estate, in Brasile, stavolta da compagni di squadra, con una maglia azzurra sulle spalle.

Paolo Rocchetti