LA SFIDA NELLA SFIDA: Garcia vs Allegri

14/12/2013 12:25



“UNO DEI TANTI”
– Un passo indietro fino allo scorso maggio. La Roma si appresta a chiudere la seconda difficile stagione della gestione USA: dopo due anni di scommesse, l’intenzione della dirigenza stavolta appare chiara. Serve un uomo ‘di polso’ per la panchina e si valuta il meglio che il calcio italiano poteva offrire in quel momento. In corsa c’era Walter Mazzarri, in rotta con il e poi passato all’Inter. E soprattutto c’è Max Allegri. Che già nel recente passato era stato accostato al club giallorosso. “E’ uno dei tanti che abbiamo cercato”, disse a proposito un anno fa l’allora Franco Baldini. Stavolta, per il tecnico livornese, sembravano esserci tutti i presupposti della fine della sua avventura a Milano, sponda rossonera.



TELENOVELA
– Il 4 maggio è il Corriere della Sera a scuotere le acque: il quotidiano di via Solferino pubblica la notizia di un accordo triennale già raggiunto tra Allegri e la Roma, provocando la triplice risposta del club giallorosso, del Milan e dell’Inter. A gettare benzina sul fuoco ci pensa Silvio Berlusconi, con cui Allegri non ha mai avuto un rapporto idilliaco. “Andrà alla Roma”, disse il Cavaliere a pochi giorni dalla sfida con il Siena che avrebbe deciso la qualificazione alla . Nemmeno l’obiettivo raggiunto riesce a togliere l’incertezza sul futuro di Allegri: tra “un buon caffè” con Galliani e un incontro snobbato da Berlusconi, c’è di mezzo la proposta della Roma. A portare avanti la trattativa c’è Frederic Massara, collaboratore di e ex compagno di squadra di Allegri ai tempi del . Ma di mezzo ci sono anche questioni ‘politiche’ ed economiche: la richiesta di una buonuscita per terminare anzitempo il contratto; la volontà di Allegri di andarsene da esonerato e non da dimissionario; le manovre di Galliani, che non vede di buon occhio l’arrivo di Seedorf. E infine, anche le parole di Baldini (“E’ uno dei tecnici che ci hanno cercato”) non digerite dal tecnico rossonero. Poi arriva il 26 maggio: dopo la sconfitta nella finale di Coppa Italia la Roma mette fretta ad Allegri, ma la mediazione di Galliani riesce. Alla fine, arriva la beffa. Allegri accetta le condizioni poste da Berlusconi in tema di scelte tecniche e di mercato. Quel contratto con la Roma, pronto ad essere depositato in Lega, resterà chiuso in un cassetto.



DIFFERENZE – Per chi segue le vicende giallorosse non sarà difficile ricordare il caos dei primi di giugno, dopo il secondo ‘no’ incassato e la ferita ancora scoperta del 26 maggio. Dopo un mese di tentennamenti, il matrimonio con Allegri salta (e non è stata la prima volta, viste le vicende personali del tecnico toscano) e è costretto a virare sulle alternative. Si sonda il terreno per Blanc, c’è la tentazione Mancini. Alla fine il ds vira su . Che ci mette molto meno tempo a decidere rispetto al collega livornese, visto che interromperà le vacanze in Marocco e volare a New York per firmare il contratto sotto lo sguardo di James Pallotta. Certamente le perplessità erano maggiori sul nome del francese, con cui Allegri condivide la giovane età (solo 3 anni di differenza tra i due) e le esperienze vincenti nei rispettivi campionati. Anche sulle scelte di mercato le divergenze erano poche. Basti pensare che Allegri aveva avallato l’acquisto di e la trattativa per . E non ha nascosto il dispiacere di vedere in maglia giallorossa Kevin , cercato un anno fa proprio dai rossoneri. A ben vedere, è il carattere a fare la differenza. ha ridato fiducia all’ambiente e ha puntato tutto sulle ‘bandiere’ e . Mentre Allegri, che pure ha allenato giocatori dal carattere difficile come Ibrahimovic e Balotelli, nel rapporto con gli ex senatori rossoneri ha spesso evidenziato i suoi limiti caratteriali (chiedere a Inzaghi o a Seedorf per una conferma).



ANTIPODI – Il risultato di quel ‘gran rifiuto’ è sotto i nostri occhi. La Roma con è al secondo posto e viaggia a ritmi da grande, impensabili fino a un anno fa. Il Milan, nel frattempo, è indietro di 19 punti e la distanza con la zona Uefa si è fatta più ampia. Unica consolazione è il fatto di essere l'unica italiana nella fase finale di , anche se la qualificazione è stata sofferta. Da sottolineare, inoltre, come quella scelta dello scorso giugno abbia avuto ripercussioni anche in ambito societario. Un successo per , che ha sempre stimato e lo avrebbe voluto nella capitale già due anni fa. D'altra parte se la passa meglio Adriano Galliani, principale sponsor di Allegri, vicino alle dimissioni non meno di qualche settimana fa e tutt’ora in una posizione scomoda. E adesso Allegri incrocerà le strade di una Roma in lizza per la zona alta della classifica, proprio nel momento di maggiore difficoltà della sua carriera in rossonero. Altra conseguenza, ma non l’unica, di quell’incontro con Berlusconi ad Arcore. “Nessun rimpianto di non essere andato alla Roma, disse tempo fa Allegri. A giudicare dai risultati, nemmeno i tifosi giallorossi ne hanno.

Daniele De Angelis