LA SFIDA NELLA SFIDA: De Rossi vs Tachtsidis

25/03/2014 16:37

LAROMA24.IT - Quella tra e Panagiotis Tachtsidis è una storia che nasce in estate, più precisamente il 19 luglio 2012 a Irdning. La seconda Zemanlandia giallorossa era appena iniziata, con degli imput precisi per Walter . Con l'addio di Luis Enrique il tiki taka del smetteva di essere un modello da seguire e tornava utopia, mentre si iniziava a guardare con fascino il calcio totale applicato dal Boemo a l'anno prima. Nella capitale tornano i mantra che avevano fatto storia 15 anni prima: il , i gradoni, la questione arbitri e le domande sull'importanza del derby.

ZEMANLANDIA - Intanto una voce risuonava lontana: "Speravo venisse Montella". E' quella di , scottato dal mancato arrivo del suo ex tecnico e compagno di squadra. "Un grandissimo allenatore", sedotto e abbandonato da Franco Baldini. Il numero 16 per il secondo anno consecutivo trova intorno a sé lo stesso modulo ma compagni di reparto diversi. Via Gago, Simplicio e Greco, ecco , Bradley e Tachtsidis. Proprio il greco classe '91 è stato fortemente voluto da Zeman. "Mi ha detto: prendimi questo giocatore, te lo trasformo in un campione", rivela Walter ancora prima dell'ufficialità del suo arrivo dal Verona per 3 milioni di euro. Geometrie, fisicità e buona tecnica lo avevano eletto miglior centrocampista della Serie B davanti a un certo Verratti. Il 23 luglio fa la sua prima apparizione nell'amichevole contro i polacchi dello Zaglebie Lubin a Chicago e timbra il gol del 2-0 con uno splendido cucchiaio da fuori area. I tifosi giallorossi si spellano le mani. "Mi verrebbe di paragonarlo a Redondo", gongola Baldini alla presentazione del numero 77, che dal canto suo preferisce toni più bassi: "Aspetterò al mio posto. Con vicino poi, potrò sicuramente migliorare".

DUALISMI - Alla prima contro il Catania Zeman preferisce nel ruolo di regista, salvo poi spostarlo a intermedio e inserire proprio il greco. Una coesistenza sembra possibile fino al tracollo dello Stadium: 4-1 contro i bianconeri di , alla vigilia del quale Zeman aveva parlato di "obiettivo Scudetto". "Chi ne parla fa il male della Roma", tuona , fuori dall'11 titolare anche contro l'Atalanta. "Non basta il nome, non riconosco gerarchie del passato, devono pensare alla squadra e non ai fatti loro. E dimostrarmi di avere voglia durante la settimana". E' guerra: l'unico che sorride è Tachtisidis, ormai titolare fisso. Ma in campo è un mezzo disastro. Lento, compassato e impreciso, soprattutto davanti all'Olimpico che sembra temere: ai tifosi, scottati dalla pessima stagione dell Roma, ricorda Andrade. E giù fischi.

CON ANDREAZZOLI - Che Zeman, però, non sente. "Si è creato un dualismo con Daniele ed è normale che ci sia molta più gente a favore del suo concorrente". In realtà anche intorno a la situazione non è tranquilla. Si creano fazioni, c'è chi vuole la permanenza a vita e chi lo rimprovera di non essere emigrato a Manchester l'estate precedente. Complici, soprattutto, delle prestazioni sottotono in un ruolo non suo, e un eccessivo nervosismo. Con l'esonero del Boemo sulla panchina giallorossa arriva Aurelio Andreazzoli, coadiuvato da Roberto Muzzi. I due sembrano avere le idee chiare e rispolverano le antiche gerarchie: Tachtsidis torna in panchina a scapito di . Il finale di stagione, tuttavia, non è esaltante, con il 26 maggio a fare da macabro sipario a un anno (solare e non) da buttare.

NUOVE STRADE - In estate entrambi sembrano destinati alla cessione. Walter non ha nessuna intenzione di riscattare Tachtsidis, che torna al , mentre stringe un patto con . Se arrivano determinate offerte entro una determinata data, addio Roma, altrimenti resta. Sulla panchina arriva ("Quando lo ho cercato su internet la prima cosa uscita era un video dove suonava il Porompompero con la chitarra. Ho imprecato e pensato: ‘Ma chi è questo?’"). Il feeling è immediato, l'offerta dello United in lieve ritardo. Risultato: al centro della nuova Roma, sempre con il ma con un nuovo compagno di reparto del calibro di Kevin . Avvio straripante, con il gol a Livorno e l'urlo di rabbia, poi la flessione, di squadra e personale, culminata con il pugno a Icardi nella sfida contro l'Inter. Ma con un secondo posto da mantenere ai danni del e un finale tutto da vivere. Panagiotis Tachtisidis, dopo essere finito a Catania in uno scambio con Lodi, gioca 4 mesi da brividi e contribuisce alla fallimentare classifica dei siciliani. A gennaio però torna Lodi dal , così tanti saluti per il greco, lo aspetta il Torino. Anche sotto la mole l'ex Aek Atene giochicchia, annaspa, fatica. E da lontano sente risuonare una voce: "Prendimi questo giocatore, te lo trasformo in un campione"...

Lorenzo Censi